C’entra la tv. Anni fa, anni ruggenti col debito alle stelle (come ora) e i ristoranti pieni (oggi insomma), anni in cui tacchettavano le assistenti del Cav, Arcore era il regno. L’alta corte si riuniva alle porte di Milano, a due passi dall’altra Milano, quella che porta il 2 nel nome, per ascoltare Silvio. Berlusconi cercava un erede. Ieri, oggi e domani. Lo scovava qua e là, nella politica e nella fantasmagorica “società civile”, quindi lo guardava, lo modellava, lo mandava in tv. Dal tubo catodico al plasma, il risultato si è ripetuto a ogni stagione politica. Silvio Berlusconi non ha mai avuto un erede politico, forse non l’ha mai voluto. Il padre ha sempre ucciso il figlio sorseggiando un dolcissimo elisir, consapevole che il più giovane sarebbe sempre stato lui. Continua su Huffington Post