Come si chiamava quel gioco che facevamo da ragazzini? Ecco, era il “cu vinci perde”. Si vinceva se si perdeva.
A Siracusa in consiglio comunale il centrodestra sta giocando con successo una partita di “cu vinci perde”. S’è allenato ai primi d’agosto buttando fuori dal consiglio (perché presuntamente ineleggibile) Pippo Ansaldi, il leader storico degli ambientalisti, uomo tutto d’un pezzo e facendo così un favorone politico alla minoranza (o già ex tale) che sorregge il sindaco che di tecnici puntigliosi e poco malleabili non aveva gran voglia (“caso Maniace docet”).

Al primo lunedì di settembre i partiti del centrodestra, maggioranza assoluta in consiglio comunale (18 contro 14), hanno giocato la prima di campionato e sono riusciti nell’impresa di non eleggere un proprio rappresentante alla presidenza dell’assemblea cittadina e agevolare (con una sorta di “soccorso giallo”, assicurando i voti mancanti) l’elezione della portavoce grillina Moena Scala.

Dello schieramento che ha vinto la battaglia del consiglio ma ha perso la guerra del sindaco una defezione è stata pubblica. I due consiglieri della lista civica “Amo Siracusa” hanno fatto coming out e hanno annunciato il sostegno alla Scala. E a questo punto doveva finire 16 a 16 perché sulla carta Moena poteva contare su 5 grillini, 9 consiglieri di sinistra e 2 “amanti di Siracusa”. Invece è finita 19 a 12. Alla giovane avvocata pentastellata quindi sono giunti almeno 3 voti dai banchi della destra.

La “nuova maggioranza” consiliare ha replicato poco dopo eleggendo – 19 voti contro 11 – vicepresidente del Consiglio Michele Mangiafico, esponente di “Amo Siracusa”, proveniente da una famiglia di democristiani doc. Sua madre Franca è stata consigliere e assessore comunale, suo zio è Pippo Gianni, ex tutto, ora tornato alle origini ed eletto sindaco di Priolo.

Per essere un centrodestra che avrebbe chiesto e ottenuto lacrime e sangue dalla giunta di sinistra, ha cominciato alla grande. L’unica parlamentare non grillina della provincia di Siracusa, Stefania Prestigiacomo, sarebbe arrabbiatissima, mentre sulla graticola sta l’ex candidato a Sindaco Paolo Reale che nei giorni scorsi in un’ampia intervista s’era accreditato come capo dell’opposizione mentre oggi a destra si sospetta che i “franchi tiratori” siano da cercare fra i 5 consiglieri della sua lista civica. E c’è chi scommette che in capo a pochi mesi il sindaco Italia potrà contare su una salda maggioranza, o comunque su uno stuolo di transfughi che nelle assemblee elettive, specie siciliane, sono sempre il tipo umano ed etico ampiamente maggioritario.

A destra s’è avviata la ricerca dei colpevoli anche se in privato tutti ammettono che quella coalizione aveva imbarcato di tutto per vincere a primo turno e ora è una compagnia eterogenea, orfana di una vittoria annunciata. E si sa che gli orfani cercano genitori adottivi.