Voleva essere una grande notizia per molti comuni siciliani, ma l’annuncio dell’assessore Marco Falcone, a ridosso delle Amministrative, si è trasformato in una polemica che rischia di inquinare l’ultima settimana di campagna elettorale. Il Piano di Infrastrutture e Cantieri, per oltre 213 milioni, ha già fatto imbufalire Antonello Cracolici, del Partito Democratico, che parla di “nefandezza amministrativa per ingraziarsi il consenso”. Falcone aveva annunciato oltre 100 progetti (124 per l’esattezza) “spesso attesi da decenni o dati per irrealizzabili”, che “vedranno la luce”. Tra questi, “il nuovo porto di Bonagia a Trapani (nella foto), la ricostruzione di Ravanusa dopo la tragedia” (a quest’ultima voce sono destinati 24 milioni), opere di “viabilità e risanamenti nel Catanese, da Belpasso a Caltagirone”. “E ancora – ha spiegato l’assessore alla Mobilità sui social – valorizziamo la fruizione del mare fra Siracusa e Ragusa, con i lavori al Lido di Noto e alla pista ciclabile di Donnalucata. Nel Messinese e a Caltanissetta, poi, decine di interventi di riqualificazione di centri storici e strade provinciali. Lo stesso a Enna e per tante fra chiese, strade ed edifici nei borghi in provincia di Palermo”.

Come specificato dalla delibera, si tratta di interventi “non esitati dalle competenti commissioni legislative” dell’Ars e, comunque, da finanziare “con i fondi del Fondo di Sviluppo e Coesione 21-27 per l’importo complessivo di 213,5 milioni”.