Toninelli, si fa notte. Sembra sentirlo il fastidio di Nello Musumeci, che da qualche settimana – su indicazione dello stesso Ministro delle Infrastrutture – ha chiesto a Roma l’invio di un commissario straordinario, con poteri davvero speciali, che possa risollevare la viabilità secondaria in Sicilia. Tutte quelle strade abbandonate al proprio destino dopo che le ex province sono diventate carne da macello. E dove i comuni non riescono a sopperire: mancano le competenze e le professionalità per elaborare i progetti. I soldi ci sono ma non si spendono, le gare d’appalto vengono indette ma non vengono aggiudicate. Oggi la rete viaria è al collasso. Lo stesso Toninelli, indossato l’elmetto di salvatore della patria, durante una visita aveva evidenziato lo stato di malessere delle infrastrutture siciliane. Aveva dichiarato che la maniera migliore fosse l’intervento dello Stato, attraverso la nomina di un commissario (Musumeci sperava potesse essere lui) ma non ha ancora mosso un dito. Ha solo agitato le agenzie con una nota che dice tutto e niente: “Per risolvere la drammatica situazione della viabilità siciliana approveremo, in tempi brevissimi, una delibera del Consiglio dei Ministri che individui la persona a cui affidare l’incarico di commissario straordinario. Una scelta necessaria – ha aggiunto Toninelli – per assicurare ai siciliani e a tutti coloro che si trovano a viaggiare in Sicilia un sistema viario con standard adeguati e infrastrutture sicure”. Ma da novembre a ora nulla è cambiato.