La Sicilia a parole fa il possibile per incentivare il turismo. A parole. Ma a fine giugno è ancora tutto fermo. I 75 milioni accantonati in Finanziaria, previsti dall’articolo 10, servirebbero ad acquistare voucher per i turisti, caricando sulle spalle di mamma Regione una notte di permanenza (ogni tre) nelle strutture ricettive dell’Isola. Ma anche buoni da utilizzare per tutti i servizi (escursioni, diving etc) messi a disposizione dalle agenzie di viaggio aderenti.

Ma di quei 75 milioni – concetto rimarcato ieri dall’assessore al Turismo e agli Spettacoli, Manlio Messina – ne verranno aggiunti 15 per l’acquisto di voli low cost, in modo tale da calmierare gli spostamenti verso la Sicilia. A scanso di equivoci, è anch’essa una misura rivolta ai turisti. Non c’entra nulla con le difficoltà e le spese che molti siciliani fuorisede stanno affrontando per tornare a casa: “l caro voli penalizza troppo la Sicilia e noi, già da diverse settimane – spiega Messina – abbiamo avviato un’interlocuzione con il ministero dei Trasporti, ma c’è un governo silente e una compagnia che nonostante 3 miliardi di contributi statali (Alitalia, ndr) non è una vera compagnia di bandiera. Questa non è vera politica dei trasporti pretendiamo di più, vogliamo che la Sicilia venga messa al pari delle altre regioni. Ne ho parlato ieri a Messina, nella sede della Caronte & Tourist, partecipando alla presentazione del progetto “Sicilia vacanza sicura”, iniziativa di comarketing turistico realizzata da operatori privati nazionali e internazionali per far ripartire il turismo in Sicilia. Incontrerò in settimana le compagnie low cost e acquisteremo 15 milioni di euro di biglietti per permettere ai turisti di venire in Sicilia a prezzi calmierati”.

“Abbiamo destinato inoltre un fondo di 300 milioni per pagare le tasse che riguardano i contributi che di solito versano gli albergatori per venire loro incontro – continua Messina nel suo post – e stiamo investendo altri 75 milioni per acquistare prenotazioni negli alberghi e darle in più a chi ha già prenotato dei giorni nelle nostre strutture alberghiere e cercare così di far ripartire il turismo”. Il problema vero è che Messina queste iniziative è costretto a tenerle in stand by da settimane. E finché non si blocca la spesa in Finanziaria – a seguito di un’interlocuzione con Roma che al momento è lettera morta – nessuna di queste misure potrà diventare operativa. Lo stesso Messina, rispondendo a un utente su Facebook, precisa che “ il progetto di promozione, preparato dall’Assessorato al Turismo, è pronto da 3 settimane. Aspettiamo adesso l’ok da parte delle Commissioni Parlamentari e poi dal Comitato di Sorveglianza per la rimodulazione delle risorse europee. Ritengo, non essendo nostra la competenza, che entro 20 giorni potremmo avere l’esito finale e procedere con gli avvisi per l’acquisto dei servizi”.

I limiti sono evidenti e ce n’è uno che li sovrasta tutti: il fattore tempo. Organizzare una vacanza mediamente lunga in Sicilia necessita di organizzazione. Le strade sono due: attendere le sovvenzioni regionali e perdersi o, in caso contrario, rinunciare. Ce ne sarebbe una terza: prenotare comunque. Ma quest’anno, senza incentivi, oltre il 50% degli italiani sembra intenzionato a rimanere a casa.