Repubblica racconta che Carlo Calenda era stato invitato alla convention dei giovani di Forza Italia da Antonio Tajani, più che mai intenzionato a coinvolgere il leader di “Azione” nella campagna elettorale per la Lombardia. E racconta pure che il segretario berlusconiano si è molto infastidito per la sceneggiata con la quale Renato Schifani, un habitué dei colpi d’ira, ha abbandonato la scena di San Benedetto del Tronto. E’ vero che Calenda ha espresso giudizi pesanti sul governo siciliano. Ma lo strappo del presidente della Regione ha rischiato di compromettere il dialogo avviato da Tajani per allargare il ventaglio delle alleanze. La verità è che il leader di Forza Italia non comunica a Schifani gli accordi che stringe con Salvini per i porti e con Calenda per la Lombardia. Se lo tratta come un nonno garibaldino deve mettere nel conto anche gli scatti d’ira.
