La macchina (infernale) dei tamponi dà i primi segni di cedimento: all’ospedale Buccheri-La Ferla di Palermo, in seguito all’aumento esponenziale delle richieste, hanno deciso di fermarsi. Completeranno le prenotazioni fino al 30 ottobre, poi stop. “Abbiamo chiuso il servizio all’esterno per tutelare i nostri ricoverati”, dice Ignazio Brusca, direttore dell’unità operativa complessa di Patologia clinica, a ‘Repubblica’. L’ospedale continuerà a effettuare il test solo a enti terzi come Rap, Amat e Caritas. Ma nelle loro sedi.

Il pallino delle operazioni rimane così nelle mani dei privati, che possono alimentare il proprio business. I laboratori Karol di Palermo, una costola dell’impero della sanità privata della famiglia Zummo, è arrivata ad analizzare fino a 780 tamponi in un giorno, costringendo il personale ai doppi turni. “Abbiamo un accordo con Msc Crociere e ci arrivano i tamponi di tutte le case di cura di Palermo tranne la Candela, facciamo anche quelli per Confindustria e l’Autorità portuale – ha spiegato Luigi, l’amministratore unico -: lo standard è di 400 tamponi al giorno”.

Al presidio della Casa del Sole, uno dei due punti Usca in città, un operatore può arrivare ad effettuare fino a 150 test in una mattinata: una buona fetta vengono eseguiti col sistema del ‘drive in’, direttamente in macchina. Non si guarda a ferie o festivi. Per questo il reclutamento dell’Asp va avanti anche fra i medici: nel distretto di Palermo ne lavorano 190 a pieno regime. Eseguono tamponi giorno e notte. Sono 25, invece, le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) attivate finora. Ma il piano della Regione siciliana va addirittura oltre: l’assessore alla Salute Ruggero Razza, infatti, ha deciso di attivare delle “cinture di protezione” per le tre aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Con una propria ordinanza, infatti, il presidente della Regione Nello Musumeci ha infatti autorizzato le tre Aziende sanitarie provinciali, competenti per territorio, a implementare il numero delle Usca già istituite, fino al raggiungimento dello standard di una Unità ogni 25 mila abitanti.

Le Asp potranno fare ricorso al nuovo personale sanitario attingendo anche dagli elenchi che si stanno formando attraverso il bando predisposto dal Policlinico di Messina per l’avvio della campagna regionale di screening epidemiologico. L’avviso, pubblicato sul sito dell’Azienda ospedaliero-universitaria messinese e che ha già visto l’adesione di oltre tremila professionisti, scade martedì prossimo.