Dopo 16 mesi Salvatore Iacolino non è più il direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa. Sulla sua scrivania, infatti, è piombato l’atto di revoca da parte del direttore generale Lucio Ficarra. Un fulmine a ciel sereno di cui l’europarlamentare (in passato dg dell’Asp di Palermo) si è lamentato pubblicamente: “Qualche giorno fa – ha scritto Iacolino sui social – si è interrotta improvvisamente, con un provvedimento di Salvatore Lucio Ficarra, la mia esperienza professionale, durata 16 mesi, di direttore amministrativo aziendale a Siracusa. Nelle sedi competenti si valuterà il provvedimento ed i comportamenti che lo hanno preceduto. La pandemia ha caratterizzato questa esperienza, in una provincia meravigliosa, che rimane intensa e ricca di soddisfazioni”.

Il percorso dell’ex direttore amministrativo è stato scandito da alcuni episodi che hanno fatto balzare l’Asp di Siracusa sui tg nazionali. Da un lato, la gestione del caso Rizzuto, l’ex sovrintendente morto per Covid, su cui è stata aperta un’inchiesta della Procura; dall’altro per le numerose infezioni registrate tra il personale dell’ospedale Umberto I. Iacolino parla infatti di “un avvio in salita per un caso Siracusa che Report, plasticamente, consegnò nella primavera 2020 all’Italia intera. Costretto a rimboccarmi le maniche per sopperire alle continue tensioni ed alle carenze registrate dai cittadini, dalla politica e dai sindacati e scolpite nella intervista di Report a Ficarra, ho messo responsabilmente le mie energie, con la collaborazione leale di tanti professionisti dell’Azienda, al servizio della comunità siracusana. Spero di essere riuscito a lasciare un segno nella organizzazione aziendale e nelle relazioni sindacali. I messaggi e le telefonate di solidarietà ricevute dai dirigenti, dagli operatori sanitari, dai sindacati e dai collaboratori della provincia di Siracusa mi hanno lusingato. Guardiamo avanti! Certo – conclude Iacolino – non è semplice difendersi quando ti pugnalano alle spalle. La partita, però, è appena iniziata. Ed Io posso guardare in faccia chiunque”.

A questa partita si è iscritta ufficialmente la politica. L’on. Daniela Ternullo (Forza Italia) ha chiesto l’audizione del direttore generale dell’Asp di Siracusa in commissione Salute perché non le è chiaro “cosa possa aver determinato l’improvvisa decisione del dr. Ficarra dal momento che il dott. Iacolino ha riscosso pieno ed incondizionato apprezzamento a tutti i livelli e risulta perfettamente integrato nell’organizzazione aziendale”, per di più dopo che il Dg ne aveva “lodato le eccellenti doti al momento dell’insediamento nel dicembre 2019” e lo aveva confermato nell’agosto 2020 per altri due anni abbondanti (fino a dicembre 2022). “Di quali e reiterati inadempimenti contrattuali – chiede la Ternullo – si è reso protagonista il dott. Iacolino tali da aver leso il rapporto di fiducia?”. Una nota a favore di Iacolino è giunta anche dai sindacati Anaao-Assomed, FP Cgil Sanità e Fials: “Apprendere della destituzione, senza conoscerne i motivi, non può che aumentare il senso di inquietudine e di insicurezza del sindacato in un momento difficilissimo dell’Asp di Siracusa, in cui risultano scoperti (per i concorsi pendenti), oltre trenta posizioni di vertice. Siracusa e i soggetti politici e sindacali che la rappresentano meritano rispetto e chiarezza, anche sulle procedure e sui metodi di gestione della sanità nella Provincia, che non sta certo attraversando il suo periodo migliore”.

Dal canto suo Ficarra ha consegnato una breve nota ai colleghi di Blog Sicilia, in cui spiega che “il direttore amministrativo stipula un contratto di diritto privato, quindi non di pubblico impiego per cui soggiace alle regole del diritto privato. Quando viene meno il vincolo di natura fiduciaria può recedere dal contratto, anche anticipatamente”.