“È vero, Enrico. L’Italia è stata tradita quando in Aula il Premier e il centrodestra, anziché cogliere l’occasione per approfondire l’agenda sociale presentata dal MoVimento 5 Stelle, l’hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte”. Così Giuseppe Conte, su Facebook, è andato allo scontro con Enrico Letta, rifiutando l’etichetta di ‘traditore’ che l’alleato (quasi ex) gli aveva affibbiato nelle ultime ore. “Basta salari da fame e precarietà per i nostri giovani, buste paga più pesanti per i lavoratori, tutela delle 50mila piccole imprese dell’edilizia a rischio fallimento, lotta all’inquinamento vera e non trivelle e inceneritori. “L’agenda Draghi” da voi invocata – dice Conte, riferendosi a Letta – ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente”. “Ma adesso – prosegue l’Avvocato del Popolo – non è più tempo di formule e giochi di palazzo. Ora ci sono le elezioni, non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano. Anche chi non conta e chi non ha voce potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Tra Letta e Conte fioccano i “traditore”
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