E’ la Madre Badessa di una parrocchietta davanti alla quale si genuflettono scrittori italiani e stranieri, editori e giornalisti a caccia di un weekend aggratis in quel di Taormina. Ma, nonostante l’aureola internazionale, Antonella Ferrara ha avvertito il bisogno di fare sentire la sua vicinanza a quella classe politica regionale che generosamente le assegna onori e risorse. E lo ha fatto, manco a dirlo, con una vaporosa intervista rilasciata al bar dei pagnottisti, il luogo geometrico utilizzato da un faccendiere della comunicazione per rastrellare, dagli enti pubblici, appalti e affidamenti diretti che hanno fruttato finora, alle sue aziende, oltre mezzo milione di euro. La Santa Patrona di Taobuk avrà pure letto parecchi libri ma non ha ancora acquisito le difese necessarie per scansare le trappole nascoste nel maleodorante sottobosco del potere siciliano.