Prima una puntata a Messina, per salutare lo storico provvedimento da 100 milioni di euro, inserito nel decreto Covid, che chiuderà il capitolo vergognoso delle baraccopoli; poi un salto a Palermo, dal presidente Musumeci, per parlare di un’altra questione annosa, cioè il Ponte sullo Stretto. La giornata siciliana di Mara Carfagna, dopo l’incontro all’Ars col presidente Micciché e il gruppo parlamentare di Forza Italia, terminerà con una visita alla stele di Capaci. In mezzo tante questioni aperte per il futuro della nostra terra.

“Ho scelto la città dello Stretto come prima tappa istituzionale della mia visita – ha esordito il Ministro per il Sud – perché qui a siamo riusciti ad affrontare e portare a soluzione un problema che si trascinava da decenni, quello che ho definito una vergogna nazionale indegna di un paese civile: migliaia di persone privati dei loro diritti fondamentali. Abbiamo stanziato i fondi necessari per riqualificare l’intera area e individuare soluzioni abitative alternative”. La Carfagna, a palazzo Zanca, ha incontrato il sindaco Cateno De Luca. “Abbiamo anche individuato nel prefetto – ha proseguito – il commissario straordinario che avrà il compito di portare a soluzione questo problema. Ringrazio il sindaco perché ha portato all’attenzione nazionale questa situazione vergognosa, ringrazio tutti i parlamentari della città di Messina per avermi sollecitata ad adottare questo provvedimento e sono davvero molto soddisfatta di essere riuscita a farlo in tempi rapidi. Questa è una di quelle situazioni che riempie di significato il nostro impegno politico”.

Nel corso del summit con Musumeci, invece, al Ministro è stata riproposta la questione del gap infrastrutturale col resto del Paese: “Mentre venivo qui – ha dichiarato la Carfagna – pensavo cosa sarebbe l’Italia se la Sicilia avesse gli stessi tassi di crescita della Lombardia o del Veneto. Sarebbe un Paese pienamente unificato, dove le parole Nord e Sud non indicherebbe più un insopportabile divario di cittadinanza, ma solo differenze di cibo e di paesaggi. E’ la missione che mi sono data: ridurre il divario di cittadinanza, lavorare perché nascere al Sud non sia più una sorta di peccato originale da scontare”.

“Con il presidente Musumeci – ha aggiunto il ministro per il Sud – c’è stata subito un’intesa sulle questioni da affrontare e possibilmente da risolvere con un orizzonte temporale ridotto. Ritengo che il collegamento stabile sia necessario per rompere l’isolamento che condanna la Sicilia all’arretratezza. Il ministro Giovannini ha consegnato al Parlamento la relazione da cui emerge questa necessità. Ormai pare che ci siano la volontà e la convinzione di tutti di assumersi la responsabilità riguardo all’avvio del ponte”. Capitolo a parte meritano i collegamenti ferroviari: “Stiamo lavorando ad un intervento di potenziamento, di raddoppio della capacità ferroviaria della tratta Palermo-Messina-Catania che comporterà la possibilità di avere non più quattro, ma otto treni con una riduzione di tempi di percorrenza di 60 minuti sugli attuali. Erano interventi già programmati – ha spiegato la Carfagna – ma molti non sono stati realizzati e attuati. Il vantaggio di inserirli nel piano di ripresa e resilienza (Pnrr) risiede proprio nella necessità dell’obbligo di completarli entro il 2026″. E ancora: “La Sicilia rappresenta il perno della strategia di rilancio della vocazione italiana nel Mediterraneo, in grado di intercettare gli scambi commerciali e turistici che riguardano il Mezzogiorno”.

Sulle Zone economiche speciali il ministro ha fissato i tempi dell’investimento da 630 milioni di euro, di cui 111 per la Sicilia: «Finanziamenti, governance, nomina commissari: è questo il cronoprogramma che ci siamo dati per le Zes. Ci siamo occupati dei soldi e del potere e, dopo l’approvazione del Dl semplificazioni, che contiene la riforma della governance, nomineremo i commissari, scegliendo non persone calate dall’alto ma persone che possano essere interlocutori dei presidenti delle Regioni. Io credo – ha concluso la Carfagna – che le Zes siano una straordinaria opportunità per favorire crescita e sviluppo di queste zone”.

Consegnato un ordine del giorno per i pescatori siciliani

“La presenza in Sicilia del Ministro Mara Carfagna ha rappresentato un’occasione straordinaria per consegnare all’esponente del Governo nazionale il provvedimento approvato su mia richiesta e condiviso da tutti i presidenti dei gruppi parlamentari, per impegnare il Governo Draghi ad adottare misure a tutela e salvaguardia della nostra marineria, oggetto di attacchi da parte tunisina e libica”. A dichiararlo è il deputato regionale di Forza Italia e componente della Commissione parlamentare con delega alla pesca e all’agricoltura Mario Caputo. “Ho beneficiato della presenza del Ministro Carfagna in visita istituzionale all’Ars, per consegnarle l’ordine del giorno votato da tutto il Parlamento siciliano. Il Ministro oltre che avere apprezzato la sensibilità del Parlamento siciliano, si è impegnata a rappresentare presso il Consiglio dei Ministri quanto manifestato all’Ars su un tema attuale, che costituisce oggetto di attenzione da parte del Governo e delle strutture militari preposte al controllo dei nostri mari. Sono grato per l’attenzione del ministro Carfagna e sono certo che questo nostro provvedimento servirà ad aumentare i livelli di sicurezza dei nostri mari”.