Il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, formalizzando la decisione con un documento consegnato alla commissione Salute dell’Ars, davanti alla quale era stato convocato per un’audizione. La sua uscita di scena arriva in un momento di forte pressione politica e istituzionale, dopo le polemiche esplose per i ritardi nella consegna di oltre 3 mila referti istologici ai pazienti. Nel corso dell’audizione, Croce ha ribadito di aver sempre agito nel rispetto della legge, ma ha anche espresso pubblicamente le proprie scuse ai pazienti e alle famiglie che hanno subito i disagi per i referti consegnati con mesi di ritardo, ammettendo la gravità della situazione. Le sue dimissioni giungono a poche ore di distanza dalla riunione della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria, presieduta dall’assessora regionale alla Salute Daniela Faraoni, che ieri aveva espresso all’unanimità il parere favorevole alla sua decadenza. Con la sua scelta, Croce ha anticipato i tempi di un provvedimento che appariva ormai inevitabile. Il manager, vicino a Fratelli d’Italia, era già stato sospeso dall’incarico per 60 giorni. Un provvedimento al quale si era opposto (ma il Tar ha respinto la proposta di revoca).
Le reazioni
“Il gesto del direttore Ferdinando Croce conferma nuovamente la statura dell’uomo ancor prima di quella del professionista. La ricerca della verità che oggi ha ribadito e ampiamente documentato più volte nel corso della lunga audizione in Commissione Salute Ars è divenuta unanime tra quanti hanno avuto modo di ascoltare con attenzione le sue ragioni”. Lo affermano i deputati di Fratelli d’Italia all’Ars commentando le dimissioni da direttore generale dell’Asp di Trapani e aggiungendo: “Sinceramente, troviamo allarmanti le tante e purtroppo vane richieste d’aiuto che Croce ha avanzato- anche all’assessorato alla Salute- per sollecitare un supporto nello smaltimento dei ritardi nei referti istologici che si erano originati prima del suo insediamento alla direzione dell’Asp di Trapani. Le dimissioni che oggi ha presentato in Commissione, la sede per eccellenza della rappresentanza dei cittadini, costituiscono non un passo indietro, ma quel doveroso balzo avanti verso una verità che tutti, per primo Croce a questo punto, pretendiamo. Siamo assolutamente certi che il presidente Schifani, come è nel suo stile, verificherà con meticolosità ogni aspetto emerso nella relazione depositata oggi, inquadrando, nello specifico, le effettive responsabilità sul caso dei referti istologici dell’Asp di Trapani”.
“Le dimissioni del direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, rappresentano la fine del primo capitolo di una bruttissima storia – dice Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera -. Non c’è da gioirne o da esserne soddisfatti: era un atto dovuto nel nome del principio di responsabilità di chi è a capo di strutture pubbliche soprattutto sanitarie. Qualsiasi persona, ancor più se con ruoli istituzionali a qualsiasi livello, non può che vivere con angoscia ciò che si sta consumando sulla pelle dei cittadini siciliani coinvolti in questa bruttissima storia: la lotta per sopravvivere o tentare di guarire da patologie terribili sopravvenute o aggravate a causa di ciò che andava fatto e non è stato fatto. Sono storie di sofferenza e di speranza che riguardano i pazienti e le loro famiglie. È a loro che, ancora una volta, sono vicino continuandogli ad assicurare il mio sostegno. Non avrei mai voluto essere riconosciuto come il “paladino” di questa battaglia: ciò che ho fatto, senza mai guardare agli equilibri o alle convenienze della politica, era un atto dovuto alla mia coscienza e alla mia gente. Ed è questa politica – che anche nei vertici della Regione Siciliana non si è voltata dall’altra parte o ha cercato impossibili compromessi – che sento di ringraziare per avermi accompagnato nella strada tortuosa e penosa dell’accertamento della verità”.
“Dimissioni Croce, scelta migliore per restituire serenità all’ambiente. Ma sono diverse le deficienze sistemiche, alcune denunciate dall’ex dg e secondo lui imputabili all’assessorato alla Salute, su cui va fatta piena luce. Schifani venga a riferire in aula”. Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Antonio De Luca, a commento delle dimissioni del direttore generale dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce, comunicate alla commissione Salute di Palazzo dei Normanni e già accolte dal presidente Schifani. “L’enormità di quanto accaduto all’Asp di Trapani – dice Antonio De Luca – richiedeva scelte determinate e probabilmente non consentiva soluzioni diverse dalle dimissioni o dalla revoca. È evidente però che il governo Schifani ha individuato in lui un capro espiatorio, addossandogli l’intera responsabilità di uno scandalo enorme che ha lasciato tracce evidenti e pesantissime sulla vita di tante persone. Bisogna andare a fondo e fare luce sulle tante zone d’ombra evidenziate da Croce nella gestione della sanità trapanese, di cui, secondo l’ex manager, sarebbe responsabile l’assessorato di piazza Ottavio Ziino. Anche per questo torniamo a chiedere con forza la convocazione, alla presenza del presidente Schifani e dell’assessora Faraoni, della famosa seduta d’aula dell’Ars sulla sanità che chiediamo da mesi e sulla quale il governo continua colpevolmente a fare orecchie da mercante”.