Il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, dopo aver teso un’imboscata a Giuseppe Conte (poi smentita dallo staff del premier), torna alla ribalta, scagliandosi sul presidente del Consiglio Mario Draghi. Anche se il contesto grida vendetta. Il giornalista, infatti, è intervenuto alla festa nazionale di Articolo 1, il partito di Roberto Speranza, che è anche uno dei ministri più stimati dall’ex governatore della Bce. Travaglio ha detto che gli uomini di Conte, nel passaggio dal Conte due al governo Draghi, non sono stati mandati via “per i loro errori. Li hanno mandati via per i loro meriti. E hanno messo al loro posto l’esatta antitesi”. E quindi, parlando dell’attuale premier, ha ribadito: “Un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che visto che ha fatto bene il banchiere europeo ci hanno raccontato che quindi è competente anche in materia di sanità, di giustizia, di vaccini. Mentre, mi dispiace dirlo non capisce un c… di sociale, giustizia e sanità. Capisce di finanza”. Parole, in particolare quel “figlio di papà”, che hanno suscitato molte polemiche dal momento che Draghi ha perso padre e madre a quindici anni, uno dopo l’altro, crescendo poi con l’aiuto della zia paterna.