Il pagnottista, va da sé, pensa a spiluccare la pagnotta che gli ha appena regalato l’assessore Francesco Scarpinato, tendenza Balilla, e non ha altra preoccupazione se non quella di nascondere, nel suo giornaletto, gli scandali che affossano la Sicilia. Ma i trombettieri non rinunciano al quotidiano canto servile e sono i lì a trepidare per le sorti di Renato Schifani e del suo governo di centrodestra. Raccontano la favola di un presidente, forte e sanguigno, che ha sguainato “il pugno di ferro” per sospendere tre funzionari regionali indagati dalla Procura. E’ il sedicente giornalismo siciliano, bellezza! Quello dei cortigiani che tentano di assegnare la dignità di statista a un caporale di giornata che striglia e punisce i pesci piccoli impigliati nella rete della giustizia ma si tiene stretti tutti i Cuffaro e i Galvagno che popolano la politica siciliana.


