Nel 2022 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811mila (346 milioni e 966mila pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-23% rispetto al 2019). Lo dice l’Istat nel rapporto “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero – Anno 2022”. In recupero quasi totale le vacanze di 4 o più notti, che tornano ai livelli del 2019, mentre le vacanze più brevi (1-3 notti) sono ancora lontane dalla situazione pre-pandemia (-26%).

In merito ai soggiorni più dilatati, il 12,3% dei turisti ha scelto l’Emilia Romagna. A seguire, la Toscana con il 10,7% di preferenze, la Puglia (9,9%), che perde il primato guadagnato nel 2021, la Campania (7%), la Sardegna (6,8%) e la Sicilia con il 6,7%, che si piazza così in sesta posizione. L’Isola, invece, scompare dalla top seven delle mete più amate al capitolo viaggi brevi. In autunno, se il Lazio è la regione più visitata per le vacanze brevi (16,3%), per i soggiorni di quattro notti e più le mete preferite sono Lombardia (17,1%), Veneto (10,3%) e Sicilia (9,9%).

L’ultima tegola: Ryanair abbandona Comiso

Ryanair abbandona l’aeroporto di Comiso rimuovendo tutte le rotte da/per Comiso, attribuendo la sua decisione alla scelta della Società Aeroporto Catania (Sac), che gestisce lo scalo, di non volere rispettare gli accordi presi. “Hanno cambiato gli accordi”, sostiene Ryanair, che aveva anticipato un potenziamento della propria presenza in Sicilia, indicendo una conferenza stampa per il 20 e il 21 aprile. “Ryanair è impegnata a crescere in tutti gli aeroporti siciliani – dice la compagnia aerea-. Siamo il più grande vettore in Sicilia con 50 rotte nazionali e 56 internazionali e oltre 10 milioni di passeggeri l’anno. Avevamo programmato conferenze stampa in Sicilia il 20 e 21 aprile per annunciare la crescita in tutti e quattro gli aeroporti, ma purtroppo, SAC, il gestore aeroportuale di Comiso, ha tentato di cambiare i termini del nostro accordo alla vigilia della conferenza stampa”.

La replica di Sac , però, è di altro tenore: “SAC già il 20 gennaio u.s. – dopo una fitta trattativa tra le parti – ha raggiunto e sottoscritto un accordo con il Vettore irlandese per lo sviluppo del traffico dagli Aeroporti di Comiso e di Catania, in linea con la normativa EU e nazionale in materia di aiuti di stato. SAC non ha in alcun modo negato valore all’accordo provvisorio sottoscritto tra le parti, per cui le possibili conseguenze della rottura delle trattative – unilateralmente decise da Ryanair – non dipendono in alcun modo dalla condotta di SAC che è stata sempre leale e corretta”.

“Purtroppo – conclude la nota – solo nelle call degli ultimi giorni, quindi a ridosso della conferenza stampa che la stessa Ryanair aveva convocato, le posizioni del Vettore sono cambiate in una direzione inaccettabile perché contraria alla politica commerciale di SAC. Quanto richiesto, infatti, comporterebbe una discriminazione a danno degli altri vettori, in violazione della normativa in materia di concorrenza, e metterebbe in discussione la salvaguardia del patrimonio e dell’equilibrio finanziario della Società di Gestione degli aeroporti di Comiso e a Catania. Abbiamo ribadito a Ryanair – anche nelle ultime ore – di essere pronti a sottoscrivere l’accordo già raggiunto, invitandoli anche a un incontro ai massimi livelli, ricevendo purtroppo solo risposte negative con toni che non si addicono a due partner di lungo corso come SAC e Ryanair. SAC, comunque, continua credere nel valore di questa partnership e degli accordi raggiunti, e siamo certi che queste incomprensioni saranno a breve superate e che si potrà presto riprendere la nostra collaborazione con il Vettore irlandese per lo sviluppo degli Aeroporti di Comiso e di Catania”.