Altra stangata da Roma. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato le norme su personale regionale, stabilizzazioni e nuovi ingressi che l’Assemblea regionale aveva votato lo scorso luglio. La decisione è arrivata a qualche giorno dalla bocciatura di cinque norme presenti nel “collegato generale” e in attesa di conoscere il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul consuntivo 2018. E’ un momento tragico per i conti siciliani. Palazzo Chigi ha impugnato “la legge della regione Sicilia n. 15 Del 06/08/2019 collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di autonomie locali”, in quanto una norma in materia di personale regionale eccede dalle competenze statutarie e si pone in contrasto con i principi di coordinamento della finanza pubblica stabiliti dalla legislazione statale in violazione dell’articolo 117, terzo comma, della costituzione. E’ stata impugnata inoltre la legge della regione Sicilia n. 14 Del 06/08/2019 “collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di pubblica amministrazione e personale. Interventi in favore dell’aeroporto di Trapani Birgi” in quanto alcune norme di carattere finanziario violano l’articolo 81, terzo comma, della costituzione, in materia di copertura finanziaria delle leggi di spesa, eccedono dalle competenze statutarie e violano l’articolo 117, secondo comma, lettera e), della costituzione, che riserva alla competenza esclusiva statale la materia dell’armonizzazione dei bilanci pubblici”.