Hanno sventolato tante bandiere e hanno pure riempito molte piazze. Hanno organizzato il “concertone” zeppo come sempre di star e hanno pure scandito slogan arrabbiati contro il governo di centrodestra. Ma il primo maggio di quest’anno – diciamolo con una frase fatta – non ha scaldato più di tanto i cuori degli italiani che, incoraggiati dal sole, hanno preferito alla festa del lavoro il riposo offerto dal lungo ponte. D’altra parte, Maurizio Landini ed Elly Schlein non hanno più politicamente la forza di catturare grandi masse di lavoratori: all’interno della Cgil la classe operaia conta meno dei pensionati e il Pd non riesce a contrastare dai banchi dell’opposizione la cavalcata, spesso arrogante ma efficacissima sul piano della comunicazione, di Giorgia Meloni. Questo primo maggio, sobrio per forza di cose, ha dimostrato che “Bella ciao” da sola non basta più.
