Una tale miseria non si era vista tra le mura di Palazzo dei Normanni. Pur di difendere il suo bullo di fiducia, il presidente Musumeci si è sottoposto in aula a uno spettacolo umiliante. Messo alle corde su tutto ciò che la Regione non è riuscita a fare per sostenere i disperati del Covid, ha balbettato un discorso senza capo né coda. Con un azzardo acrobatico, ha sostenuto che il governo “non ha perso tempo” nell’approvazione della legge di Stabilità. Poi ha elencato date e appuntamenti che, suo malgrado, dimostrano come i primi 400 milioni, inseriti dal bullo nella Finanziaria di cartone, sono stati sbloccati il 18 settembre mentre per gli altri 600 siamo ancora in alto mare. Tra tanti bluff, una sola verità. Che Musumeci si è ridotto ormai ad essere il vice del suo vice. Anziché prenderlo a calci, lo difende ad oltranza. Anche a costo di rimetterci la faccia.