A giudicare dalle notizie fornite da Salvo Palazzolo – che sembra l’unico cronista di giudiziaria sopravvissuto in Sicilia – il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha saputo dell’inchiesta a suo carico già a inizio d’anno. E’ stato interrogato e ha legittimamente fornito tutti gli elementi a sua discolpa. Durante il confronto in Procura avrà preso certamente visione dell’accuse nei confronti del suo cerchio magico e avrà pure considerato il ruolo della straripante portavoce, Sabrina De Capitani. Il dossier sullo “spendi & spandi” di Fratelli d’Italia non è un polverone, come le letture più compiacenti vorrebbero far credere; è una polveriera che coinvolge in pieno uomini politici, affaristi e superburocrati. Domanda: in questi sei mesi il presidente Galvagno ha allontanato da sé e dall’Ars i collaboratori più spregiudicati? O sono tutti lì, felici e contenti?