Che pena questi deputati regionali. Ufficialmente difendono lo stato di diritto e la presunzione di innocenza. In realtà difendono un sistema politico, marcio e irredimibile, che consente a maggioranza e opposizione di spartirsi mance e privilegi; che offre la possibilità a tutti i partiti di foraggiare col denaro pubblico le proprie clientele e di mantenere intatto il proprio consenso. L’inchiesta della procura di Palermo su Gaetano Galvagno e la sua ingorda portavoce apre la botola di una cloaca dove si è perso il confine tra politica e affari, tra pagnottismo e corruzione. Basta con le dichiarazioni al borotalco, con l’indecente silenzio di Giorgia Meloni e dei vertici di FdI, col balbettio impacciato e vergognoso di moralisti e moralizzatori. Il presidente dell’Ars ha un solo gesto da compiere per arginare lo sputtanamento: firmare subito le sue dimissioni.