“Mi pare che la questione venga un po’ troppo drammatizzata. Ci sono buone ragioni sia per il “sì” sia per il “no”. Io alla fine mi sono orientata per il “no” soprattutto in coerenza con il mio atteggiamento generale verso il Parlamento. Sono entrata al Senato in punta di piedi, onorata e sorpresa della scelta del Presidente Mattarella che, come ho sottolineato più volte, ha un profondo valore simbolico e trascende la mia persona. Sono entrata come si entra in un tempio perché il Parlamento è l’espressione più alta della democrazia. Quindi sentir parlare di questa istituzione che fa parte della mia religione civile come se tutto si riducesse a costi e poltrone, è qualcosa che proprio non mi appartiene”. Con la sua proverbiale serenità, Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta all’Olocausto, annuncia la sua scelta per il referendum in una lunga intervista su Repubblica.

Il “no” trova sponda anche nella Chiesa. In poco più di due minuti, in un video che circola in rete, Don Luigi Ciotti, ha spiegato le ragioni per cui voterà no al referendum del 20-21 settembre. Rilanciato dalla pagina “Noi che voteremo no al referendum costituzionale”, il contributo è diventato subito virale sui social. Decine di migliaia di visualizzazioni per il presidente di “Libera” e icona dell’antimafia sociale: “Una casa si costruisce dalle fondamenta e non dal tetto”, dice Don Ciotti, paventando il rischio di degrado “della nostra democrazia in oligarchia”. Un duro atto di accusa contro il populismo che “è una sete di potere mascherato, un servirsi del popolo facendo finta di servirlo”.