Dopo aver raggiunto il picco di nuovi positivi, la curva siciliana è tornata a flettere verso il basso. Anche se i morti ci sono (29 ieri) e nei reparti di Terapia intensiva, a partire dal ‘Cervello’ di Palermo, continua il via vai di No Vax. Dopo la scomparsa di una ragazza 26enne, obesa, un altro giovane di 27 anni, negazionista del Covid, è stato ricoverato in Rianimazione al Policlinico e sottoposto ad alti flussi d’ossigeno. E’ un momento critico per chi da mesi rinvia il vaccino. Questa platea rappresenta mediamente il 90% dei nuovi ingressi in ospedale. Eppure, nel giro di trenta giorni soltanto 300 mila siciliani si sono ravveduti: oltre 1 milione non si è ancora immunizzato. Le voci più esasperate sono quelle che arrivano dagli ospedali. A Repubblica parla Tiziana Maniscalchi, la responsabile del pronto soccorso Covid al ‘Cervello’: “Questa è stata la settimana dei No Vax. Dei circa 80-100 ricoverati nessuno era vaccinato oppure lo aveva fatto solo da qualche giorno”.

A livello nazionale il generale Figliuolo esulta per il raggiungimento dell’80% di vaccinati con almeno la prima dose (con qualche pecca nella fascia 50-59 anni). A un passo dall’immunità di gregge. Ma la Sicilia continua a dimostrarsi una triste eccezione. Al San Marco di Catania nessuno degli 8 ricoverati in Terapia intensiva è vaccinato. La pressione sugli ospedali continua e oggi, a Palermo, si terrà un confronto fra i vertici dell’assessorato alla Salute e i direttori generali delle Asp. La presenza di pazienti Covid (anche da altre province) ha avuto un effetto devastante sulle cure ordinarie: molti interventi di ortopedia e chirurgia, al netto delle urgenze, sono stati rinviati perché non ci sono abbastanza anestesisti. I pochi a disposizione sono impegnati al ‘fronte’. Il sistema si avvita su se stesso senza un’apparente via d’uscita.

L’unica nota lieta sono i dati. Da tre giorni in calo quello dei nuovi contagiati, così come l’incidenza. Precipitata al 3,5% rispetto ai tamponi processati. “Il picco è stato raggiunto la settimana scorsa con 186 nuovi casi settimanali su 100 mila abitanti – spiega a Repubblica Vito Muggeo, professore del dipartimento di Scienze economiche, statistiche e aziendali dell’università di Palermo – ma nell’ultima settimana l’incidenza è scesa a 172 nuovi casi su 100 mila abitanti, in diminuzione del 7,5. L’occupazione dei posti di ricoveri ordinari e terapie intensive continua a salire, ma non con la velocità di una settimana fa”. La zona arancione per il momento si allontana. Secondo l’ultimo report di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in Sicilia è occupato il 14 per cento dei posti in Rianimazione e il 23 di quelli nei reparti ordinari. Per cambiare colore bisogna spingersi, rispettivamente, al 20 e al 30.

Intanto si avvina il momento della terza dose. Lo ha confermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine del G20 Salute che si è tenuto a Roma: “Partiremo già da settembre con pazienti fragili come gli oncologici o i trapiantati, poi analizzeremo per proseguire con gli over 80 e residenti Rsa e personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e dai quali si partirà”.