“Le agenzie per il lavoro possono svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta per i beneficiari del Rdc”. Sono solo due righe, inserite nella legge di bilancio, ma sono due righe che introducono un elemento di rottura nella ricerca di un lavoro da parte di chi ha il reddito di cittadinanza. La norma dice che un’offerta si potrà cercare anche nelle filiali delle agenzie private, non solo nei centri pubblici per l’impiego. Anche, il che significa che la rete pubblica, costituita da 553 sportelli, non scompare, anzi viene pure rifinanziata. E non è neanche una questione di mettere il privato in contrapposizione al pubblico, dando per scontato che il primo sia sinonimo di qualità e il secondo di disservizio. Le due righe rappresentano il tentativo di sostanziare il reddito di cittadinanza della dicitura riportata nella legge che l’ha istituito: “Una misura di politica attiva del lavoro”. Da marzo del 2019, quando il reddito è entrato in vigore, questa dicitura è rimasta sulla carta. Continua sull’Huffington Post