Altro che i ritardi dell’Asp di Trapani sugli esami istologici. Ieri, poco dopo le 14.00, una paziente di ottant’anni finisce al pronto soccorso palermitano di Villa Sofia. Ha un’emoglobina terribilmente bassa e il medico di base ha disposto un’immediata trasfusione di sangue. E’ una questione di vita o di morte. Ma l’urgenza, si sa, per la sanità siciliana è solo un optional da baraccone. La sventurata è rimasta su una barella per sera e notte e solo stamattina sono finalmente arrivate le sacche di sangue. Non tutte, ma solo due delle tre che necessitano per riportare i valori a livelli di scampato pericolo. Stando ai tempi di Villa Sofia la terza arriverà – se arriverà – nel primo pomeriggio. Cioè ventiquattro ore dopo. E dire che la paziente era entrata nel pronto soccorso con codice rosso. Un codice che in Sicilia sa ormai di finzione, di beffa, di crudeltà.