Delle ultime nomine sfornate da Musumeci alla vigilia di Ferragosto, ce n’è una che va nella direzione giusta: è quella di Alessia Davì che, dallo staff di gabinetto dell’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera, di cui è anche portavoce, vola direttamente alla guida dell’Istituto regionale del vino e dell’olio. Un ente storico della Regione Sicilia, che assegna le certificazioni di qualità “in house”, senza il coinvolgimento di terzi. La Davì è un funzionario interno della Regione (“Senza parenti in politica” scherza) e ha già rivestito il ruolo di commissario straordinario per il Consorzio Ballatore, che si occupa di ricerca nella filiera del grano, del pane e della pasta. Più in generale, oltre a essere una (bravissima) giornalista, ha sempre avuto a che fare con atti amministrativi e, “anche se per me è un’esperienza tutta nuova”, sa già dove mettere le mani.

“Prima ero stata nominata commissario ad acta – spiega la Davì –. Questa è una nomina più importante, nel solco della continuità. Un’esperienza che andrò ad approfondire direttamente sul campo. Sono orgogliosa ed emozionata perché ho faticato e lavorato tantissimo e oggi raccolgo i frutti dei miei sacrifici. Ho costruito tutto mattone dopo mattone”. Finalmente viene premiato il merito di una donna che ormai da tempo si spende al servizio delle istituzioni regionali. Come detto, Alessia è una giornalista, e fa la portavoce di Bandiera. Ha scritto gli ultimi comunicati stampa mentre era in vacanza: “Ma è una cosa che non mi pesa, la faccio di buona lena – conferma la Davì – C’è una frase che a me piace tantissimo e dice: ‘Fai il lavoro che ti piace e non lavorerai nemmeno un giorno’. Bene: io ho la fortuna e il privilegio di fare il lavoro che mi piace e di lavorare con un team di cui mi fido. Questi sono due punti di forza”.

Il ringraziamento più importante è per il “suo” assessore, con il quale collabora ormai da un anno e otto mesi: “Non lo dico per piaggeria – e chi mi conosce lo sa – ma ringrazio Edy Bandiera per la fiducia: questa nomina arriva dopo un bel percorso fatto insieme. All’interno dell’Istituto del vino e dell’olio trovo colleghi preparati e specializzati, esperti di vino e agronomi, dirigenti navigati. Una squadra molto preparata e non soltanto da un punto di vista amministrativa”. Anche se l’ente, negli ultimi tempi, è un po’ rimasto al palo per un debito maturato nei confronti di Verona Fiere dal quale, “grazie all’impegno del governo Musumeci, siamo venuti a capo. Se prima ci siamo occupati soltanto di affrontare e risolvere problemi immensi, come il pagamento degli stipendi ai dipendenti (che sono 65 in totale) o il pignoramento dei conti, adesso l’impasse sembra superata. L’ente può ingranare la marcia giusta e tornare ai fasti di un tempo”. L’istituto ha pure delle sedi periferiche e dei laboratori: “L’emozione è tanta, così come la voglia di lavorare” conclude Alessia. Gli ingredienti sono quelli giusti. La certificazione di qualità arriverà presto.