Tutti contro Musumeci e Razza. Mentre il presidente della Regione attacca il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per aver adottato “la grave decisione” di collocare l’Isola nella zona arancione, “senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”, le opposizioni, in Sicilia, si scagliano sul governo.

“Le responsabilità sono del governo regionale, invece di riorganizzare il sistema sanitario hanno atteso la seconda ondata rimanendo con le mani in mano”. Il Partito Democratico presenterà una mozione di censura all’Ars nei confronti dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. La decisione è stata presa oggi nel corso di una videoconferenza promossa dal segretario regionale Anthony Barbagallo e dal capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo, alla quale hanno partecipato i deputati regionali PD, i parlamentari nazionali Carmelo Miceli, Fausto Raciti e Pietro Navarra, il presidente della Direzione regionale Antonio Ferrante ed i componenti della Segreteria regionale del partito.

Gli esponenti del Partito Democratico hanno sottolineato che la Sicilia si trova oggi in “zona arancione”, con contagi fuori controllo e con la conseguenza di dover chiudere diverse attività commerciali, non certo per una decisione arbitraria del governo nazionale – o a causa del solo numero di soggetti positivi al Covid19 – ma in conseguenza di 21 parametri che la stessa Regione Siciliana trasmette al governo nazionale e che mettono in evidenza errori e sottovalutazioni commessi dal governo Musumeci nelle misure necessarie al monitoraggio ed al contenimento del virus sul territorio. Al tempo stesso è sempre più evidente il deficit organizzativo nel sistema sanitario regionale: da mesi il Partito Democratico ha sollecitato il governo regionale, ed in particolare l’assessore alla Salute Ruggero Razza, affinché la rete ospedaliera e le strutture di supporto all’emergenza Covid19 fossero riorganizzate per tempo, in modo da poter affrontare l’attuale seconda ondata di pandemia che era ampiamente prevista. Ma gli appelli del PD, contenuti anche in diversi atti parlamentari, sono stati sistematicamente ignorati: l’assessore Razza, così come il governo regionale, è rimasto con le mani in mano. E non si può ignorare il fatto che la condizione relativa al Covid, si ripercuote pesantemente anche sui servizi sanitari destinati ai “pazienti ordinari”. Per questi motivi il Partito Democratico presenterà all’Ars la mozione di censura, per sfiduciare l’assessore Razza.

Tutti i commenti

Sammartino (Italia Viva): “Siamo zona arancione per responsabilità del governatore Musumeci e dell’Assessore Razza che in questi mesi non sono riusciti ad organizzare un sistema sanitario efficiente e all’altezza della seconda ondata di Covid 19. Abbiamo perso mesi preziosi. Meno posti in terapia intensiva, nessun tracciamento, non c’è stato alcun potenziamento dell’assistenza domiciliare, proclami di “Covid-free”, ricerca di colpevoli in un vergognoso scaricabarile. E’ un Governo inadeguato. Inutile nascondere le proprie mancanze attaccando il Governo nazionale, la smetta lui di fare furbizie e si metta a lavoro per garantire un sistema sanitario all’altezza”. “Ora la zona arancione – prosegue Sammartino – comporterà anche una crisi economica, con la perdita di numerosi posti di lavoro, la chiusura delle aziende. Per colpa dell’incapacità di questo Governo la Sicilia rischia il disastro e siamo tutti consapevoli che non possiamo permettercelo. Musumeci e Razza non perdano tempo e invece di fare proclami sui posti letto, li attivino. Adesso dipende dalla serietà che verrà messa in campo dal Governo per far dichiarare la Sicilia “zona gialla””.

Lupo (Pd): “La Sicilia è area arancione perché, pur avendo meno ammalati Covid di altre regioni area gialla, non ha un numero adeguato di posti letto di terapia sub-intensiva e intensiva per garantire le cure necessarie. Se Musumeci avesse utilizzato il periodo estivo per adeguare le strutture sanitarie la Sicilia sarebbe area gialla. È surreale che Musumeci, inadeguato e irresponsabile, pensasse qualche giorno fa di derogare alle restrizioni del Dpcm. Se non ci fossimo opposti sarebbero esplosi i contagi e la Sicilia sarebbe area rossa”.

Cracolici (Pd): “Ogni giorno ci rendiamo sempre più conto dell’inadeguatezza di questo governo regionale ad affrontare l’emergenza Covid. Hanno fatto solo chiacchiere inconcludenti sugli immigrati che portavano il Covid, accumulando ritardi su ritardi nell’attrezzare un sistema sanitario in grado di reggere l’urto di una pandemia che si sta diffondendo in Sicilia come in ogni angolo del pianeta. Eppure, abbiamo avuto mesi di vantaggio che potevano essere utilizzati per rafforzare il sistema sanitario territoriale: con le Usca, con il rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione delle Asp, con una rete ospedaliera e di terapia intensiva idonea a fare fronte ai picchi che arriveranno nei prossimi giorni. Per mesi ci hanno spiegato che dovevamo prepararci a convivere con il Covid, ma convivere vuol dire attrezzarsi, preparare al meglio i servizi, recuperare i ritardi strutturali del nostro sistema sanitario regionale. E invece solo chiacchiere, propaganda. Per Musumeci un giorno dovevamo chiudere tutto, il giorno dopo dovevamo aprire. Per settimane abbiamo denunciato la irresponsabile decisione del governo regionale di autorizzare i mezzi di trasporto pubblico a viaggiare a pieno carico, quando era del tutto evidente che il trasporto pubblico fosse uno dei principali fattori di rischio di contagio. È saltato il sistema di screening sui contatti dei contagiati. La gente sta per settimane a casa senza che nessuno li contatti, senza che si facciano i tamponi a coloro che hanno sintomi, ma anche a quelli che aspettano il tampone per uscire dalla quarantena. Migliaia di potenziali contagiati vanno tranquillamente in giro senza avere una strategia per individuarli. L’unica cosa intelligente è stata la iniziativa dello screening di massa alla Fiera del Mediterraneo di Palermo ma questa iniziativa, se isolata, serve a poco (comunque, meglio averla fatta). Per il resto, in Sicilia è il caos”. Ci si sorprende che la nostra isola sia stata identificata come “area arancione” – ha proseguito l’ex assessore all’Agricoltura -, ma solo qualche ora prima Musumeci chiedeva che fosse lo Stato a decidere le chiusure, salvo protestare nelle stesse ore per il DPCM che chiudeva alle 18 bar e ristoranti. Ci rendiamo conto che tutto questo avveniva mentre la Sicilia era tra le regioni a più alto rischio in Italia, nell’immobilismo del governo regionale? C’è una sola parola per definire tutto ciò: incapaci!”.

Cancelleri (M5s): “Ci sono due modi di amministrare e fare politica: con serietà e affrontando i problemi con pragmatismo per provare a risolverli, oppure con faccia tosta, mentendo spudoratamente a tutti e provando ad accollare ad altri responsabilità e inadempienze tutte proprie. Indubbiamente il presidente siciliano Musumeci appartiene a questa seconda categoria. Musumeci dovrebbe spiegare a noi siciliani perché in questi mesi, dei 301 posti di terapia intensiva richiesti, il suo governo ne ha realizzato solo poco più di 100. Eppure il governo Conte ha messo a disposizione dell’Isola ben 125 milioni da spendere nella sanità per fronteggiare l’emergenza Covid, il governo regionale ne ha spesi ad oggi solo meno di 50. La verità è che il presidente della Regione Siciliana ha perso l’ennesima occasione per tacere – affonda ancora Cancelleri -. Lo scarica barile, la polemica martellante per ogni decisione del governo Conte, il goffo atteggiamento di rivendicare risultati inesistenti, sono lo sport preferito di Musumeci che con l’assessore Razza perde tempo che sottrae al lavoro per la Sicilia e per il bene dei siciliani. Il colore arancione della Sicilia è il colore del fallimento di Musumeci, della lentezza e dell’incapacità del suo governo. Musumeci dovrebbe semplicemente assumersi le proprie responsabilità, lavorare, se ne è capace, a testa bassa per migliorare il sistema sanitario dell’isola e dare più ascolto alle saggie parole del presidente Mattarella, che ripeto: ‘ogni sforzo deve avere l’obiettivo comune di difendere la salute delle persone e di assicurare la ripresa del nostro Paese”.

De Luca (sindaco di Messina): “L’andamento della curva epidemiologica ci pone al tredicesimo posto, cioè il virus in Sicilia circola molto di meno rispetto a dodici regioni come ad esempio il Lazio, la Campania e la Liguria, inserite invece nella zona gialla. Questa – spiega De Luca – è la conferma che il sistema sanitario siciliano è strutturalmente al collasso perché in questi sei mesi, poco o nulla si è fatto per incrementare i posti letto nei reparti Covid e nella terapia intensiva, nonostante i soldi messi a disposizione del governo Conte. Avevo già lanciato l’allarme una settimana fa. Ci hanno risposto con chiacchiere, proclami e scaricabarile. Purtroppo, da venerdì migliaia di imprenditori non potranno alzare la saracinesca. Chiedo ufficialmente le immediate dimissioni dell’Assessore Regionale alla sanità, Ruggero Razza, oltre alle formali scuse ai siciliani da parte dell’inconcludente Presidente Nello Musumeci. Per colpa della politica siciliana ora arriveranno ulteriori mazzate alla Sicilia e i siciliani”.

Micciché (Forza Italia): “Con questo decreto la Sicilia muore. Hanno fatto una follia. Non si rendono conto che qui succederà l’inferno”. Poi il presidente dell’Ars si è spinto oltre: “Non voglio neanche pensare che Lazio e Campania siano state classificate regioni gialle perché dello stesso colore politico della maggioranza che sostiene il governo nazionale. E quindi non voglio neanche credere che si tratti di marchette sulla pelle dei Siciliani. O c’è stato un palese errore, o qualcuno dovrà spiegarci perché le regioni più colpite dal Covid sono quelle meno colpite dalle decisioni del governo. Giuseppe Conte questa volta venga in tv a spiegarci i veri motivi per cui ha deciso di fare morire la Sicilia”.