Consenso trasversale verso il medico di Lampedusa, of course. Ma anche la politica, che spesso provvede ad alimentare se stessa e basta, ha capito come l’esperienza di Bartolo possa tornare utile in una fase storica assai contraddittoria. In cui i diritti e i valori rischiano di naufragare. Ecco che prima dell’endorsement del mondo della cultura, Pietro Bartolo aveva ricevuto altre attestazioni di stima. Anche dal mondo delle istituzioni. A schierarsi apertamente con lui erano stati il deputato dei Cento Passi, nonché presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava. E il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il quale aveva persino partecipato a una convention del medico e spiegato i motivi della sua adesione al progetto: “Io sono qui perché non ci sono alternative: da una parte ci sono loro che vogliono il male e dall’altra dobbiamo starci noi che vogliamo il bene. Votare per Bartolo è l’unica opzione possibile e vuol dire votare per una condivisione di visione e impegno”. Anche Fava, che aveva declinato il suo impegno a titolo personale e del movimento che rappresenta, aveva spiegato la scelta più o meno con gli stessi toni: “Il racconto di Piero è il mio racconto, il nostro racconto. Lui è una persona che rappresenta valori, generosità, senso laico e idee forti. La sua è una sfida che può diventare vincente e unificante”.