Diventano dieci le “zone rosse” in Sicilia. A Gela si aggiunge anche Villarosa, nell’Ennese. In provincia di Caltanissetta, i divieti sono scattati a Milena; nel Messinese, oltre al capoluogo, le misure restrittive coinvolgono Capizzi e San Fratello. In provincia di Catania sono stati dichiarati “zona rossa” Ramacca e Castel di Iudica; stessi divieti a Santa Flavia, nel Palermitano, e a Ravanusa, in provincia di Agrigento.

“Abbiamo complessivamente 799 persone contagiate in città di cui 762 domiciliari e 37 ricoverati. Abbiamo raggiunto 31 decessi e sono numeri che devono fare riflettere le persone. Chiunque abbia un minimo di senso civico – ha spiegato il sindaco di Gela, Lucio Greco – deve capire che si deve essere rispettosi di quelle che sono le regole. Dopo vari contatti con tutte le autorità, Asp, Prefetto, Questore e Presidente della Regione, e vista la significativa ascesa della curva dei contagi, causa comportamenti sconsiderati e poco responsabili, ho fatto formale richiesta al presidente della Regione perché si proceda alla dichiarazione di Zona Rossa. Non è una richiesta fatta a cuor leggero – ha sottolineato il sindaco -, siamo consapevoli dei danni a livello economico che comporterà, si potrà uscire solo per necessità e urgenze legate alla salute o agli impegni lavoratori. Ma bisogna garantire la salute che è il bene fondamentale”.

“Il potenziamento dei posti letto al Vittorio Emanuele, sia per i reparti Covid che per l’assistenza sanitaria ordinaria e maggiori risorse dalla Regione per sostenere il tessuto produttivo di Gela”. A chiederlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola e Ketty Damante in merito all’attivazione della Zona Rossa a Gela annunciata dal sindaco. “Le aziende di Gela – spiegano i deputati – già cronicamente in crisi, sono state messe a durissima prova dalle misure restrittive utili a limitare il contagio. In questo momento è assolutamente necessario pensare a limitare il disastro economico e sociale per questo motivo è indispensabile che la Regione apra la borsa e preveda indennizzi rapidi per le imprese che hanno visto crollare il proprio fatturato. Per questo nella prossima legge finanziaria presenteremo un emendamento che aumenti i fondi per le zone rosse in Sicilia. Sul fronte della sanità inoltre, stanno venendo al pettine tutti quei nodi che denunciamo da tempo e che colpevolmente non sono stati risolti, a partire dal mancato rispetto delle piante organiche approvate e previste per il Vittorio Emanuele e la mancata attivazione dei posti letto previsti, passando inoltre dal necessario incremento del numero delle ambulanze al potenziamento del sistema USCA. Se la Regione non interverrà al fianco del governo nazionale, Gela sarà sul baratro di una crisi senza pari” – concludono i deputati.

I numeri di martedì in Sicilia

Sono 1.913 i nuovi positivi al Covid in Sicilia su 10.743 tamponi, con un tasso di positività in leggera discesa ma sempre molto alto (17,8%, ieri era al 18,2%). Il numero di casi giornalieri è secondo solo a quello del Veneto. Le quaranta vittime delle ultime ventiquattr’ore portano il totale a 2.805 deceduti dall’inizio della pandemia. I positivi sono 44.038 con un aumento di 1.219 casi. Negli ospedali i ricoveri sono 1.551, 45 in più rispetto a ieri, dei quali 209 in terapia intensiva (+1). I guariti sono 654. La distribuzione nelle province vede Palermo con 582 casi, Catania con 486, Messina 331, Trapani 231, Caltanissetta 123, Agrigento 52, Enna 46, Ragusa 41, Siracusa 21.

La Rocca Ruvolo: ottimi numeri dalla campagna vaccinale

“Buona la performance della Sicilia in questa prima fase della campagna vaccinale, ad oggi sono state vaccinate circa 67 mila persone sulle 140 mila che dovranno essere vaccinate entro marzo. Il nostro obiettivo, come ha spiegato l’assessore regionale per la Salute in audizione in sesta commissione all’Ars, è quello di arrivare a fare 4 milioni di vaccini entro il mese di agosto, in linea con quanto previsto a livello nazionale. La macchina sanitaria si sta preparando, anche con il reclutamento di nuovo personale, per effettuare una campagna di vaccinazione massiva che prevede, a partire da marzo, la somministrazione di circa 35 mila vaccini al giorno”. Lo scrive in una nota la presidente della commissione Salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo a margine dell’audizione di oggi dell’assessore Ruggero Razza sul piano vaccinale anti Covid.

“Secondo quanto previsto dal piano nazionale – prosegue la Presidente della Commissione -, anche in Sicilia la campagna vaccinale prevede quattro fasi. Nella fase 1, quella in corso, che va da gennaio a marzo 2021, rientrano tutte le persone più esposte al rischio di contagio, quindi gli operatori sanitari e sociosanitari sia pubblici che privati, ospiti in lungodegenza nelle residenze per anziani, persone di età avanzata over 80. Nella fase 2 saranno vaccinate persone con comorbilità o immunodeficienza, personale scolastico ad alta priorità e adulti over 60. Nella fase 3 il vaccino sarà somministrato ai lavoratori dei servizi essenziali, nelle carceri e nei luoghi di comunità, a persone con comorbilità moderata e al personale scolastico e agli insegnanti rimanenti. Nella fase 4 sarà vaccinata tutta la popolazione rimasta esclusa in precedenza”. “Ho chiesto all’assessore – conclude La Rocca Ruvolo – di dare priorità nella vaccinazione alle persone fragili e con disabilità gravi”. (ANSA)