“Non ho mai voluto fare la cantante. Non conosco una nota”. Quella di Anna Bonomolo è una storia insolita, semplice e irriverente. Ha calcato i palchi di tutta Europa con il suo gospel e soul, lavorato a fianco di artisti italiani e internazionali del panorama pop, soul e jazz, cantato di fronte ad un pubblico di 5.000 persone. Decisione, allo stesso tempo fermezza e passione traspaiono dalla sua storia perché si sa, “l’arte, se non crea connessioni ed emozione, non ha raggiunto il suo obiettivo”, racconta. “Rimane tecnicismo, un virtuosismo fine a sé stesso. Se vado a casa dopo un concerto senza avere divertito il mio pubblico, non ho raggiunto il mio obiettivo”. Ad Anna non piace apparire, ecco perché si presenta come un’artista insolita. Il suo rigore scientifico le ha fatto maturare però un senso della programmazione sinonimo di professionalità, non indifferente. Il suo talento, il timbro vocale, la sua black voice, “sporca”, nonostante il colore della pelle, una voce insolita e originale ha messo d’accordo tutti.

Tutto inizia a 23 anni mentre stava preparando “Economia 2” all’Università per i suoi studi in Statistica, dove un collega per caso nota le qualità canore. Da lì a poco, il cammino per raggiungere le vette più alte. “Ho lavorato a fianco di grandi personaggi che mi hanno insegnato cos’è la musica”. Le prime audizioni al Teatro Massimo per il “Duke Ellington Singers”, diretto dal maestro Enzo Randisi. Anna era una delle dodici cantanti. Nel ’97 il secondo posto al Bengio Festival di Benevento diretto da Gegè Telesforo. Durante un mini tour italiano, la collaborazione con lo storico chitarrista di Bob Dylan, Artie Traum e poi il “Palermo Spiritual Ensemble”, un progetto inedito per la Sicilia con cantanti americani quali Charlie Cannon e Katleen Perr.

Con il Palermo Spiritual Ensemble, un progetto insolito essendo i primi cantanti bianchi di musica gospel in Sicilia, si esibiscono accanto agli Earth, Wind & Fire nel ’97 al Teatro Antico di Taormina, in apertura ad un tour europeo e all’Umbria Jazz. Vengono ospitati in Rai, a “Uno Mattina”, all’inaugurazione della stagione concertistica estiva 1998 del Teatro Massimo, a fianco dello storico gruppo irlandese The Chieftains con Jerry Calà, e ancora a Taormina per “Tao Arte” accanto a Carmen Consoli e Mario Venuti. Si esibiscono ancora una volta in Rai, nelle rubriche “Do Re Ciak Gulp” e “Taratatà”, di Vincenzo Mollica su Rai 1. A dicembre 2007 il Palermo Spiritual Ensemble vola su Rete 4 prendendo parte al “Concerto di Natale”. Nel 2010 la partecipazione di Anna ad un concerto con Sarah Jane Morris e Tony Remy, con cui andrà in tour in Sicilia ad agosto dell’anno successivo. Tony Remy partecipa anche alla produzione dell’album “Jazz’n Progress” nel 2013. Nel 2011 il “Womad Sicily” di Peter Gabriel e poi altri atri tour, concerti e produzioni discografiche che la vedono a fianco dei Ti.Pi.Cal in “It’s Hurts” con Josh Colow, con i Palermo Spiritual Ensemble per l’album “Gospirit”, “Nostra signora degli autogrill” di Francesco Baccini. Altri concerti nel 2014 per Nomos Jazz, Nissa Jazz e Catania Jazz, al Teatro Jolly di Palermo, al Regina Margherita di Caltanissetta e a Catania.

Appassionata di musica pop da sempre, con ascolti di musica di qualità, come i Genesis e i Pink Floyd, adesso Anna porta in giro il progetto “Jazz in Progress”, con i suoi amici di una vita, il pianista Diego Spitaleri, il bassista Fabio Lannino e il batterista Sebastiano Alioto, che la affiancano dagli esordi. Il quartetto suona standard jazz, musica soul e pop con songs di Sam Cooke, Dinah Washington, Stevie Wonder, Donny Hathaway, Etta James, Otis Redding riarrangiati sulla sua timbrica dal bassista Filippo Riso e da Diego Spitaleri. Prossimi impegni la vedranno in alcune date in Sicilia e con la giovane orchestra del Brass Group. Ma allora per Anna cos’è la musica? “Una chicca della mia esistenza. Il mio mestiere principale è di tecnologo informatico al CNR. Emozioni, pianti, felicità, i messaggi del pubblico, la condivisione da team sono un arricchimento per me. La musica è una scelta, e se non diverto gli altri non realizzo neppure me stessa”.