La manovra-quater del governo Schifani si è arenata all’Ars, dove quasi venti articoli (oltre un terzo del totale), comprese le mance per i comuni e i luoghi di culto, sono stati bocciati con voto segreto, rivelando una frattura profonda all’interno della maggioranza di centrodestra. Le prime norme impallinate dall’aula riguardavano il finanziamento della fiction su Biagio Conte, l’assunzione di consulenti per il nuovo sistema contabile “Accrual” e lo stanziamento di fondi per piattaforme digitali.

Il dato politico è che i franchi tiratori – individuati in gran parte nei ranghi di Fratelli d’Italia, già in attrito con Schifani per alcune nomine nella sanità – hanno affossato norme considerate strategiche dal governo. Un segnale di dissenso interno che ha messo in tilt l’Esecutivo, costringendo il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno a sospendere i lavori e a riunire d’urgenza i capigruppo.

Il colpo più duro è arrivato proprio sulla fiction dedicata a Biagio Conte, progetto sostenuto personalmente da Schifani. La bocciatura ha irritato il governatore, che dopo aver meditato sul ritiro della manovra, ha scelto di non farlo. Sbagliando. Alla ripresa dei lavori, infatti, l’Aula ha respinto altre norme: sono saltati gli aiuti destinati alle imprese agricole per la costruzione di vasche e serbatoi aziendali contro la siccità, così come i contributi per incentivare l’assunzione di lavoratori svantaggiati. Stessa sorte per il capitolo dedicato al cosiddetto south working, che avrebbe dovuto sostenere i giovani siciliani impiegati da aziende del nord favorendo modalità di lavoro a distanza. Bocciato, inoltre, il fondo permanente per l’editoria, che aveva subito una battuta d’arresto anche nel corso della manovra-ter. L’unica norma a sopravvivere è quella per la stabilizzazione del personale dei Consorzi di Bonifica, su cui mettono il cappello gli Autonomisti.

A Sala d’Ercole non sono mancate le accuse reciproche tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Gli azzurri, su richiesta di Schifani, hanno deciso infine di abbandonare i lavori assieme a Dc e Lega. Ma la permanenza di FdI e Mpa ha garantito il numero legale, costringendo il governo a un’umiliazione mai vista (si parla di 19 articolo bocciati con il voto segreto). A quel punto si è innestata la polemica tra il deputato di Forza Italia Marco Intravaia e il capogruppo FdI Giorgio Assenza. Il primo ha richiesto la verifica dei deputati presenti, l’altro ha risposto per le rime: “Assistiamo ad una Caporetto per via anche dell’assenza dei deputati FI”. Intravaia ha replicato spiegando che Forza Italia ha “abbandonato l’Aula perché abbiamo preso atto di un problema politico”. In grossa difficoltà anche Dagnino, ripreso da Galvagno per aver dichiarato la contrarietà del governo a un articolo che andava incontro ai lavoratori del Consorzio di Bonifica di Gela.

Schifani: “Dispiaciuto per il film su Biagio Conte”

«Ho voluto telefonare a don Pino Vitrano, guida della Missione “Speranza e carità”, per esprimergli il mio profondo dispiacere e rammarico per l’ennesima bocciatura da parte del Parlamento siciliano della norma che avrebbe consentito il finanziamento del film dedicato a fratel Biagio Conte. Ritengo davvero incomprensibile questa mancanza di sensibilità nei confronti di una figura che ha rappresentato un esempio straordinario di altruismo, solidarietà e amore verso i più deboli. Ancora una volta, un voto segreto chiesto dalle opposizioni ha determinato l’esito negativo di un provvedimento che avrebbe avuto un grande valore non solo culturale, ma anche morale, contribuendo a diffondere il messaggio di speranza e di umanità che Biagio Conte ha lasciato in eredità a tutti noi. Un’occasione perduta». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.