Nonostante qualche polemica da parte di Pd e Movimento 5 Stelle, l’Assemblea regionale siciliana porta a casa la legge sulla semplificazione delle procedure amministrative. Di cui non fanno parte soltanto i tre articoli della vigilia (già contenuti nel testo analizzato in Prima commissione), bensì l’articolo 2-bis proposto dal governo, che assegna al presidente della Regione la possibilità di “adottare ordinanze motivate in deroga rispetto alle disposizioni vigenti” . Soltanto, però, in contesti di crisi (come per il Covid). A quel punto il governatore può dichiarare lo stato di emergenza per 12 mesi (prorogabili una sola volta) e assegnare ai dirigenti della Regione poteri commissariali per portare al termine azioni finalizzate al superamento dell’emergenza stessa.

E’ stato proprio l’emendamento all’articolo 2, dichiarato “aggiuntivo”, a scatenare la bagarre in aula: “Quando noi facciamo leggi non sono le nostre convinzioni a confrontarsi e basta. Le leggi vanno applicate e i contenziosi in materia amministrativa sono i più lunghi e complessi – ha attaccato Antonello Cracolici, deputato del Pd -. Questa norma va in una sola direzione: cioè fare in modo che tutte le leggi di questa Regione, con ordinanza del governatore, possano essere derogate. Così vi mettono le manette a tutti… E’ una norma liberticida e da criminali”. Cracolici è stato ripreso da Miccichè per il linguaggio: “Se non consento al presidente della Regione di evocare le manette in aula (chiaro il riferimento all’episodio con Sammartino, ndr), non posso permetterlo neanche a lei. Lasciamo che di queste cose si occupino altri impiegati dello Stato”, ha chiosato il presidente dell’Ars. Al centro della polemica la possibilità di derogare su alcune tematiche a ‘rischio’, come l’ambiente e i rifiuti.

Anche il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, ha annunciato il voto contrario del gruppo all’intero impianto della legge: “Il Pd ha espresso voto contrario perché non condividiamo l’idea di introdurre poteri commissariali ‘permanenti’ per bypassare le leggi regionali. I poteri commissariali mortificano il ruolo del Parlamento e della pubblica amministrazione. Oltretutto questa legge non ‘semplifica’ la burocrazia, la sostituisce con procedure commissariali che derogano alle leggi. Il governo Musumeci – conclude Lupo – dimostra disprezzo per gli assetti democratici”. Mentre Claudio Fava (Misto) ha spiegato che questo “è un modo surrettizio per far entrare in questo dibattito una norma di legge che si muove su una traiettoria diversa. Una sorta di millederoghe… Noi stiamo votando un insieme di norme che riguarda la semplificazione, e non c’entra nulla l’emergenza”. Il gruppo Attiva Sicilia, rappresentato dalla vicepresidente Foti, ha votato contro: “Ho cercato un buon motivo per votare questa legge, ma sinceramente non l’ho trovato”. La proposta Sammartino è stata approvata con 33 voti a favore e 24 contrari.

L’obiettivo della legge, di cui è primo firmatario l’onorevole Luca Sammartino (Italia Viva), ma che ha trovato un appoggio trasversale dei partiti della maggioranza, è snellire le procedure burocratiche, affidarsi alle autocertificazioni e al digitale, rimuovere gli ostacoli per la realizzazione di strade e ponti, adottando il modello Genova. Verranno azzerati i tempi per il rilascio di permessi (una volta scaduti i termini previsti per legge, prevarrà il silenzio-assenso che dovrà, però, essere notificato alla Regione) e sulla liquidazione di anticipazioni di spesa e di avanzamento dei lavori nell’ambito di programmi finanziati o cofinanziati con fondi extraregionali.

Il Movimento 5 Stelle: abbiamo creato un mostro

“Stiamo creando un mostro mettendo insieme cose che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Non vogliamo essere responsabili di una “norma Frankenstein” che peggiora le condizioni di vita dei cittadini siciliani”. A dichiararlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giorgio Pasqua annunciando il voto contrario del gruppo parlamentare M5S al disegno di legge sulle “Disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti amministrativi”. “Siamo partiti per semplificare la vita dei cittadini e abbiamo finito per regalare poteri speciali al presidente della Regione – dicono i componenti della Commissione Affari Istituzionali all’Ars Gianina Ciancio e Salvatore Siragusa – Chi ha votato questa legge si assumerà la responsabilità di essersi spogliato delle proprie prerogative per dare libera mano ad un uomo solo al comando, che nella fase dell’emergenza ha dimostrato di non essere per nulla all’altezza”.

Forza Italia: sarà una volta epocale

“Il nostro impegno per arrivare a tale risultato è stato totale, non ci siamo risparmiati. Lo stesso Presidente Miccichè – il quale ha fortemente voluto tale legge – ha disposto la trattazione urgente del ddl. Da adesso la Sicilia è chiamata a cambiare marcia, attraverso una visione procedurale più smart e digitale, incentivata anche da un cambio generazionale all’interno della pubblica amministrazione. Grazie ad un apparato burocratico più snello, si consentirà di realizzare opere infrastrutturali in pochi mesi, evitando le attese causate dalle lungaggini amministrative e conseguenti cantieri bloccati”. Lo afferma il Capogruppo di Forza Italia all’Ars, on. Tommaso Calderone.

Anche il deputato azzurro e Presidente della Commissione Affari Istituzionali, on. Stefano Pellegrino, non nasconde la propria soddisfazione per lo storico risultato. “Con l’approvazione del ddl per la semplificazione amministrativa ed il commissariamento per snellire gli interventi nei casi di crisi e di emergenza regionali, siamo dinanzi a una svolta epocale, che consentirà la crescita della Sicilia dando più fiducia ai cittadini e consentendo maggiori opportunità di sviluppo per le imprese. Ringrazio, per il proficuo impegno e leale collaborazione, i deputati che hanno partecipato ai lavori in I Commissione che ho l’onore di presiedere. Sono grato per la condivisione del progetto al Presidente Miccichè e all’instancabile assessore Bernardette Grasso. Altresì, per la competenza dimostrata nel corso delle sedute, ringrazio l’on. Sammartino”.