E’ salito ad almeno 290 morti e oltre 500 feriti il bilancio degli attentati esplosivi di ieri contro chiese e hotel in Sri Lanka. Lo rende noto oggi la polizia. L’India afferma che cinque suoi cittadini sono stati uccisi negli attentati. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha parlato con i leader cingalesi e ha condannato gli attacchi esplosivi. “Non c’è posto per tale barbarie nella nostra regione. L’India è solidale con il popolo dello Sri Lanka”, ha scritto su Twitter. Sono almeno 27 gli stranieri morti negli attentati. Secondo gli Stati Uniti molti sono americani. Il Giappone ha confermato un morto. Le autorità cingalesi affermano che tra le vittime straniere ci sono anche un portoghese, due turchi e tre britannici. La Farnesina fa sapere che “l’unità di crisi e l’ambasciata italiana a Colombo sono al lavoro per effettuare verifiche sugli attacchi in Sri Lanka”. Fin qui nessuna conferma su presenze italiane fra le vittime. La polizia locale, nel frattempo, rende noto che le indagini sugli attentati di ieri esamineranno i rapporti secondo i quali la comunità dell’intelligence avrebbe fallito nel rilevare o mettere in guardia preventivamente contro possibili attacchi suicidi. Due ministri del governo cingalese hanno menzionato i fallimenti dell’intelligence. Nel frattempo è salito a 24 il numero dei sospetti arrestati.

Ma ieri, durante le celebrazioni di Pasqua, la scia del terrore è parsa inarrestabile. Sei gli attacchi simultanei nella regione di Colombo. Una delle chiese colpite dall’esplosione è Sant’Antonio. Le altre due sono state San Sebastiano a Negombo, a 30 chilometri dalla capitale, e una chiesa a Batticaloa, 250 chilometri a est. Sono stati colpiti anche lo Shangri-La Hotel, il Kingsbury Hotel e il Cinnamon Grand a Colombo, dove l’esplosione ha devastato il ristorante al piano terra. A distanza di qualche ora, si sono verificate altre due deflagrazioni: in un edificio di Dehiwala, in uno dei sobborghi a sud della capitale, dove un attentatore si è fatto esplodere e sono rimasti uccisi tre poliziotti che erano entrati per fare una perquisizione. L’ottava, che ha provocato la morte del solo attentatore, è avvenuta ancora in un quartiere di Colombo, Orugodawatta, e anche questa sarebbe opera di un terrorista suicida braccato dalla polizia.

Il ministro della Difesa ha assicurato che il governo prenderà “tutte le misure necessarie contro qualsiasi gruppo terroristico” che operi nel Paese. “Non permetteremo in alcun modo a questi gruppi estremistici di operare e di fare quello che hanno fatto. Daremo la caccia a qualsiasi estremista religioso”, ha aggiunto. Il governo ha anche deciso di oscurare Facebook, Instagram, Twitter e tutti gli altri social network: “Il blackout durerà per tutto il tempo necessario alle forze dell’ordine per concludere questa fase delle indagini sugli attacchi”, è stata la motivazione. Anche le attività scolastiche sono state sospese per un paio di giorni. Servirà molto più tempo, però, per tornare alla normalità.