Carmelo Caruso per Il Foglio

Pianti, minacce, offese: terrore Berlinguer a Mediaset

Ha cambiato colore al “Grande terrore”: da rosso a Bianca. Altri tre giorni ancora e Berlinguer giustizia Mediaset. I servizi che manda in video, dice sottovoce, “fanno pena”, una “schifezza”; minaccia l’addio, “me ne vado”, tanto, “che mi frega”. I suoi fuori onda sono stati diffusi da Striscia la notizia, di Antonio Ricci, il Solženicyn di Cologno Monzese, il nuovo arcipelago Italia, il Berlinguer gulag. Parrucchieri a un passo dalla pensione vengono dileggiati e piangono a causa sua, una classe di giornalisti, formata e lanciata dal direttore del TGcom 24, Paolo Liguori, viene trattata come fosse una squadra di imbecilli. Carlo Gorla, il numero di due di Mauro Crippa, il direttore dell’informazione Mediaset, l’Oppenheimer dell’esperimento Berlinguer, scacciato da lei come fosse un lavavetri ai semafori. L’otto gennaio, Berlinguer ha preso..

Mediaset. Pier Silvio diventa comunista per tutelare le reti

Per restare in vita stanno invertendo ruolo: Mediaset fa la televisione con l’eskimo, la Rai chiede la pubblicità di Mediaset. Il gruppo di Pier Silvio Berlusconi sta cambiando natura. Al Tg5 delle 20 si confezionano servizi mirati contro Repubblica, a Rete 4, Bianca Berlinguer va in onda senza pubblicità per consentire a Concita De Gregorio di parlare di antifascismo. Perché? Da due giorni, l’ex direttrice del Tg3, la figlia di Enrico, conduce il preserale di Rete 4 “Prima di domani”. Gli ascolti non la premiano (prima puntata 4,1 di share) ma i dirigenti Mediaset le hanno offerto un bonus. Per la prima volta nella storia del gruppo si è deciso di rinunciare a cinque minuti di pubblicità nell’ora nobile. E’ l’intervallo più prestigioso, dalle 20.56 alle 21.01. Un passaggio, uno..

Mediaset apre a Travaglio. Cade il veto anti Fatto Quotidiano

Silvio Berlusconi gli ha spolverato la sedia, il figlio Pier Silvio gliela impaglia. E’ nata la televisione di Marco Travaglio ed è la vecchia Mediaset che ora tifa Travaglio. Sta per cadere, e definitivamente, il veto aziendale che impediva di contrattualizzare le firme-forca del Fatto quotidiano, nato per mandare alla forca Berlusconi. Oltre ad Andrea Scanzi, già ospite regolare della pro loco di Bianca Berlinguer, su Rete 4, uno dei prossimi opinionisti, sarà Peter Gomez. E’ il condirettore ed è autore, insieme a Travaglio, di “Lo chiamavano impunità”, il meridiano dell’antiberlusconismo. Nelle librerie antiquarie si trova ancora il volume due, “E continuavano a chiamarlo impunità. Ma è proprio vero che è stato sempre assolto? Come sono finiti i processi di Berlusconi & C.”. I titoli sono lunghissimi come gli anni..

Mediaset manda via Minzolini perché era poco invasato

Chiamano Augusto Minzolini per alzare il livello, ma dopo tre mesi lo cacciano perché lo ha alzato troppo. Se Aristotele, il padre della logica, avesse conosciuto i vertici di Mediaset, sarebbe oggi un filosofo nichilista. La trasmissione è “Stasera Italia weekend” e va in onda, sabato e domenica, su Rete 4, la Los Alamos di Pier Silvio Berlusconi. La notizia dell’uscita di Minzolini l’ha data lo stesso Minzolini. Il 24 dicembre, l’ex direttore del Giornale annuncia che “è terminato il nostro tempo a disposizione così come il mio ciclo alla conduzione di ‘Stasera Italia’”. In studio, ad ascoltarlo, ci sono Giampiero Mughini, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari e l’ex corrispondente Rai da Londra, Antonio Caprarica. Da tre mesi, Minzolini ospita le “firme” politiche del Corriere della Sera, come Francesco..

Mes. Salvini vince, Tajani perde
E Giorgia diventa come Orban

A Napoli si chiamano gli sfessati, alla Camera gli smessati. Sono i parlamentari che si sono liberati del Mes. Il trattato viene bocciato: 184 contrari, 72 favorevoli. Forza Italia e Noi Moderati si astengono. Il governo si smessa. Meloni si separa da Tajani per non disunirsi da Salvini e Salvini si allontana da Giorgetti (minaccia, ancora, di lasciare) per riunirsi con Claudio Borghi. Alle 10 di mattina, Marco Osnato, di FdI, dice che “Forza Italia potrà presentarsi alle Europee come il partito più europeista. Gli abbiamo fatto un regalo”. E’ segno di fregatura. Paolo Barelli, il quasi Tajani, ripete che lui non sapeva nulla dell’accelerazione e che è solo “campagna elettorale”. Salvini sorride. Ha vinto. In Europa si parla di Superlega (ma è di calcio). Continua su ilfoglio.it

Così Mediaset si genuflette
ai capricci della Regina Bianca

Sta a Pier Silvio Berlusconi come Salomè a Erode. Il prossimo passo sarà offrire a Bianca Berlinguer la testa di Gerry Scotti, il mignolo di Del Debbio, il piede di Mario Giordano. Per farla felice, ancora, per esaudire i suoi capricci, è stato smontato un palinsesto, smembrato un programma, anticipato perfino l’amore, umiliata la firma più prestigiosa di Mediaset. Se siete fan delle soap “Tempesta d’amore” e da due giorni vi chiedete perché, anziché andare in onda alle 19,50 va alle 19,30, qui troverete la risposta. Quando Mediaset ha “strappato” alla Rai la figlia dell’ ex segretario del Pci, Enrico, trasferito il programma “Cartabianca”, il vagone grappa e distillati, a Rete 4, l’accordo era: una prima serata e un preserale per Berlinguer. La cifra pattuita supererebbe i 600 mila euro...

Vecchio cinema Schlein. All’anti
Atreju giganteggia Gentiloni

Viene malinconia già all’ingresso: un McDonald’s sulla sinistra, un negozio di materassi sulla destra. L’anti Atreju di Elly Schlein ha come titolo “Sociale verde e giusta. L’Europa che vogliamo”. Non allarghiamoci con i desideri. Le sedie vuote sono più numerose del “Cinema Paradiso” chiuso nel 1988. La sala è un teatro capannone, il sette, degli Studios di via Tiburtina 521. Il Teatro due è quello di “Propaganda live”. Il Pd è in pratica ospite di Urbano Cairo. Un fotografo vorrebbe abbracciare la segretaria del Pd perché “ce vole talento”. Il giorno è sbagliato, i mezzi pubblici in sciopero, la stazione vicina è la Tiburtina, che è la seconda stazione di Roma. Si è secondi pure sulla mappa. Il vero evento della sinistra è dall’altra parte della città, al Testaccio, dove..

Le imprese di Giorgia: Atreju
sembra lo sbarco sulla Luna

Meloni è finita sulla Luna. Atreju è Space Giorgia, Elon Musk è l’ospite X, il capogruppo di FdI, Lucio Malan, indossa un gilet come quello di Obi-Wan Kenobi. FdI è in orbita. La kermesse della destra, tre giorni d’incontri, a colpo d’occhio sarà costata quanto venti automobili Tesla. Il pass dei giornalisti è iridato. Brilla, luccica. Un militante lo dice: “Me cojoni”. Il luogo dove si tiene è Castel Sant’Angelo e sembra la navicella del patriota. Il blu estoril è il colore dominante (Giambruno, ti dobbiamo delle scuse). Centocinquanta volontari, la pizza ritorta costa solo 7 euro ed è farcita con spinaci e salsiccia. Per celebrare la premier è stato convocato in anticipo Babbo Natale: “Mi hanno sequestrato. Devo stare fermo. Non mi posso muovere”. All’entrata giganteggia il planisfero che..

Tajani al massimo. Va contro Salvini con Metsola e Meloni

Con un salario minimo, Meloni ha un Tajani al massimo. Queste sono 24 ore da Tajani: ha licenziato la Cina (siamo fuori dalla via della Seta) accompagnato Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, a Palazzo Chigi, tirato le orecchie, alla Camera, a Salvini (che aveva prima incontrato Meloni) perché “Ue e Nato restano i riferimenti fondamentali del governo”. Lo chiamano il “Patto di Lamezia Terme”, Meloni-Metsola-Tajani, ed è un inciucione. Vogliono tenere a distanza i sovranisti in birreria, gli amici di Salvini, e pure Salvini, che per Tajani è uno che “stava al governo con Conte”. Salvini accusa Tajani e la premier di adulterio con i socialisti, ma loro gli ricordano che le corna, per primo, le ha messe lui. Si è aggiunta anche Letizia Moratti che, come la..

Ritratto di Lollobrigida, cognato e ministro fuori misura

Francesco Lollobrigida ha ragione: in Italia è “cambiato qualcosa”. Un ministro, un parlamentare, abbraccia chi ha appena spintonato un altro parlamentare. Il ministro è lui, Lollobrigida, e lo spintonatore è Ettore Prandini, il presidente della Coldiretti. All’ora di pranzo, sotto Palazzo Chigi, Prandini aggredisce Benedetto Della Vedova di +Europa. Gli dà del “delinquente”, del “buffone”. La colpa di Della Vedova è aver votato contro il ddl di governo che vieta la carne sintetica, una carne che nessuno in Europa ha prodotto. Il ministro, dopo lo spintone, con il suo codazzo, raggiunge Prandini, e ci comizia insieme da caro amico. A Strapaese, il podere di Lollobrigida, si fa così. Al Senato si lavora intanto per farlo felice. FdI ha presentato un emendamento al dl Anticipi, il dl collegato alla manovra. Vengono..

Gerenza

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