A Rai 1 fa la bella vita (in Diretta), a Rai 2 balla il Tango, a Rai 3 ha un Loft. La Rai? E’ sinceramente sua, di Giuseppe Conte. Perché dovrebbe protestare contro Meloni? Dire che ci farà un governo è ancora troppo, al momento basta un palinsesto. A Rai 3 fa il suo esordio Peter Gomez, condirettore del Fatto, che aveva rifiutato la direzione del Tg1, proposta in passato dal M5s. Il programma si chiama “La Confessione”, ed è prodotto da Loft, la società del Fatto, perché grazie a Conte “fatti non foste a vivere come Schlein”. Sono almeno venti i direttori, conduttori che in Rai vivono a 5 stelle.

A Sanremo, Barbara Floridia, la senatrice del M5s, che presiede la Commissione di Vigilanza Rai, era accomodata in prima fila. In cda, Conte è come se vantasse un voto e mezzo. Uno è quello di Alessandro di Majo, quota M5s, il mezzo è quello di Davide Di Pietro, il consigliere dei dipendenti Rai. Anche lui, su Israele, la pensa come l’avvocato. Domenica pomeriggio, Mara Venier, durante la sua “Domenica In”, quella digestiva di Sanremo, ha letto un comunicato pro Israele. Lunedì mattina, Di Pietro ha replicato alla Conte: “Nessuno dimentica la brutale uccisione di centinaia di civili da parte di Hamas (…) non possiamo però, nel contempo, non prendere in considerazione l’ormai quotidiana strage della popolazione palestinese”. Il problema è che Conte fa la parte del pacifista, del Rai innocente, e Schlein quella della confusa e della Rai lottizzante. La cantante Annalisa chiederebbe a Conte: “La vuoi la verità/ ti dico la sincera o la più poetica”? La sincera è che in Rai ha più direttori e conduttori lui del Pd. Rischia di migliorare la dote: l’ad Rai, Sergio, e il dg, Rossi, i duellanti, se lo contendono come a Troia, Elena. A Rai Parlamento è suo, di Conte, il direttore, Giuseppe Carboni, ex direttore del Tg1, e anche la vice, Lucia Duraccio. Carboni era l’ex direttore del Tg1 dove a curare le piante di Paola Taverna c’è adesso Senio Bonini. E’ stato nominato vice di Gian Marco Chiocci, dopo un lungo passato a Rai News, altra rete dove il M5s ha incassato la nomina di Cristina Prezioso come vicedirettrice. Al Tg2 ha preso la guida del settore politico, Milena Pagliaro un’altra che respira la stessa aria di cittadinanza. Al Tg3 c’è l’inviato speciale Nico Piro. La parola giusta, in questo caso, è “area”, con la “e”. La differenza tra la destra e la sinistra, e affini, è una: Paolo Corsini, il direttore dell’Approfondimento Rai, è di parte, di Fdi (potrebbe essere candidato alle europee) e lo urla ad Atreju, mentre nel M5s si usa la parola “area” che fa più fino. E’ di area 5s Simona Sala, la direttrice di Radio 2, ma lo è pure Francesco De Vitis (sempre Giornale Radio Rai) come lo è Alberto Matano. Conduce su Rai 1 “La vita in diretta” e con ottimi risultati, che aggiunti ai meriti 5s fanno come saldo la vicedirezione ad personam. La nomina di Matano è di fine novembre, vicedirettore del day time, il genere diretto da Angelo Mellone, il Cioran di Meloni. All’approfondimento, la palestra di Corsini, pensa contiano Bruno Luverà, esperto di letteratura. Ogni lunedì sera oltre a leggere Borges, insieme a Conte, balla il Tango nel barrio di Rai 2 dove Luisella Costamagna, giornalista d’area M5s, conduce il talk di seconda serata che si chiama “Tango”.

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