Giuliano Ferrara per Il Foglio

Delenda Carthago… E noi invece
lasciamo prosperare l’Iran

Non ho mai letto la Pseudodoxia epidemica (1646), confutazione degli errori popolari del famoso medico scrittore e filosofo iperumanista, e un po’ barocco, Thomas Browne, calvinista e esoterico autore della famosa Religio medici sontuosamente proposta per noi italiani da Roberto Calasso tanti anni fa. Vabbè, direte alla Masneri, mettiti in regola e non rompere. Però l’idea che le moltitudini, esclusi sempre i presenti, cioè quel che resta degli individui, siano imbragate in una rete di opinioni equivoche, inscalfibili dal contatto con la realtà, è bellissima e attualissima. Un Panebianco in gran forma ha passato sabato scorso in rassegna gli effetti possibili della dittatura del breve termine sulle nostre vite, parlando di Trump che lavora per Putin e asseconda gli umori elettorali pigri dell’opinione americana, e dell’Europa e dell’Italia, che mettono..

Scalfari non era il nonno messo in scena cent’anni dopo

Rispetto lo Scalfari amico, padre, nonno e ora idolo centenario di “una strana gioia di vivere”, come lo rappresenta un suo sodale e biografo della maturità, estraneo alla genesi e alla storia dello scalfarismo ma non al declino rampante del grande vecchio, il forte e chiaro Francesco Merlo. Nella drammaturgia o orchestrazione delle celebrazioni più andanti mi sembra si perda qualcosa di essenziale come il suo cinismo, il suo gusto per il potere e la frode intellettuale, la sua totale assenza di scrupoli, l’immoralismo travestito da predicazione di valori, il rapporto disinvolto con il denaro societario e il patrimonio personale, lo sfrontato provincialismo culturale, l’ambiguità politica, tutte cose molto importanti della sua personalità e del suo immenso successo di mercato come portavoce e profeta della nuova classe media italiana. A..

L’incomprensibile diffidenza del Papa verso il sacro

Posso sbagliarmi, non esiste un dogma dell’infallibilità quanto alle opinioni, che sono anzi cosa modesta, ma la diffidenza di questo Papa verso il sacro ha qualcosa di incomprensibile. Un certo grado di separazione dal mondo spirituale, simbolico e materiale, dal secolo, dalla vita ordinaria di uomini e donne andrebbe mantenuto. Il funerale del catafalco alle esequie papali, lontane quanto Dio vorrà, è uno dei modi, secondo Francesco, per avvicinare al pubblico normale dei fedeli le usanze della Chiesa: una bara come tutti, è l’auspicio, perché anche e forse soprattutto in senso cristiano “uno vale uno”. Lo stesso per il segreto del Conclave: Scola spostò i suoi voti sul mio nome, ha detto il Pontefice in un’intervista. Da esterno alle procedure e alle regole scritte e non scritte della cattolicità, senza..

Tarquinio il miope, l’ultima farfalla inseguita da Elly

Marco Tarquinio è un cronista in carriera, già direttore di Avvenire, il quotidiano della Cei da lui riposizionato prontamente dopo la caduta di Dino Boffo in seguito a una campagna di diffamazione e, sopra tutto, dopo l’eclissi di Camillo Ruini come influente cardinale dell’era giovanpaolina e ratzingeriana. Una ottima persona, intendiamoci, con il suo professionismo e bergoglismo d’ordinanza, ma la sterminata corposità e lunghezza della lista dei premi da lui ricevuti e, peggio, meritati, indicano una certa modestia di orizzonti, la carriera di un commendatore (è anche Commendatore) delle patrie lettere giornalistiche. Nel 2023, a un anno dall’invasione dell’Ucraina, ha mollato il giornale che dirigeva con discreti risultati editoriali, e ha ripreso con molta insistenza ad affacciarsi ai talk-show per rappresentare il partito della pace, da commendatore a commentatore, insomma..

Pulpiti e fuori onda. Ma Fiorello, che è un genio, perdona

Bravo Fiorello, che ha perdonato e si è perfino scandalizzato dello scandalo. Il fuori onda va decisamente riabilitato: per riabilitarlo, va compreso, definito per quello che è. Il fuori onda è, come dicono gli anglosassoni del matrimonio, a shocking invasion of privacy. In due si guadagna un mondo di bene e si realizza il meglio della vita, ma si perde il buon isolamento, quella indisciplinata e naturale tendenza a coltivare l’amor proprio come quando dove si desidera. Se poi quel “due”, con il fuori onda, diventa la comunità degli spettatori, il circolo estesissimo dei guardoni e degli origliatori, il guaio è ancora più grosso, letale. Si manda in onda quel che non doveva andarci, quel che buona educazione e ipocrisia avevano escluso dalla piazza pubblica, si viola l’intima libertà di..

C’era una volta la vita notturna, fatta di struscio e libertà

La scomparsa della vita notturna, predicata con toni puritani in Spagna, dove in genere si convocano le riunioni alle 8 di sera e alle 11 poi si va a cena, pare sia praticata a Londra, dove pub e ristoranti dopo le 9 e mezzo di sera o giù di lì sono diventati tendenzialmente inaccoglienti, come racconta Antonello Guerrera, qualcosa vorrà dire. Spagna e Catalogna sono il paradiso del tirare tardi. Un’altra vita e un altro modo di vivere, come realizzammo con i compagni di Torino nei mesi in cui Franco moriva, la Diagonal di Barcellona o Avenida Primo de Rivera rigurgitava di manifestazioni clandestine, noi solidarizzavamo e portavamo soldi e materiali di propaganda, e in un clima fosforescente di incipiente democrazia prima delle due o delle tre non si poteva..

Navalny a morte. Perché a Putin non bastava un proiettile

Il coraggio fuori misura di un oppositore richiede metodi fuori misura per farlo fuori. Putin non aveva bisogno del manuale del Kgb per mettere in pratica questa massima e ammazzare un oppositore irriducibile, testardo, forte di una mistica politica spavalda, russo come pochi nella Russia di oggi, un Dostoevskij redivivo ma non slavofilo, Alexei Navalny, uno che sopravvive alla propria morte nel ghiaccio di una colonia penale artica. Bastava l’esperienza. Navalny aveva mobilitato pezzi di società civile, masse di giovani, aveva costruito un circuito di comunicazione pericoloso. Se per Anna Politkovskaja era stato sufficiente un agguato metropolitano, se lo stesso era stato simbolicamente per Boris Nemtsov, a due passi dal Cremlino, se molti altri erano stati colpiti all’estero dove avevano cercato un precario rifugio, per Navalny le cose erano più..

Stampa e regime. Moralismi e cortocircuiti di Repubblica

In quanto giornale-partito, con una robusta proprietà editoriale e industriale e finanziaria alle spalle, Repubblica ha legittimamente deciso di fare una sua campagna forte, vibrante, contro il governo e la maggioranza usciti dalle urne e dal voto parlamentare. Le domande contro Berlusconi erano dieci, i conflitti di interesse sono cento. È la moltiplicazione dei pani e dei pesci liberal. Il fondamento è come sempre passare dal controllo di legalità, che è già un modo di trasformare la funzione della giustizia in ideologia, al controllo di moralità, che fu ed è un aggrapparsi a tutto, perfino al vecchio e squalificato “comune senso del pudore”, per colpire l’avversario politico del partito-giornale e costruire il contesto che rende possibile la persecuzione in giudizio intesa come ordalia benpensante invece che come prassi secondo la..

Cultura. Anche la destra ha diritto a proporre i suoi schemi

L’idea di una egemonia culturale della destra italiana oggi è posticcia. Per l’egemonia non serve lo spoils system dopo una tornata elettorale vinta, tantomeno pasticci procedurali e appropriazioni indebite di cariche varie, servono generazioni di poesia arte letteratura musica teatro e idee, serve un conformismo di ceto che attraversa i confini, si fa disciplina di gruppo, anima individuale, esemplare, e il tutto si genera nella costruzione di miti, colori della storia, guerre vinte o perse, epopee come la Spagna e l’antifascismo, Guernica o Robert Capa, o l’opposto simmetrico di tutto questo come negli anni Trenta popolati di miti nazionali e fascisti, di movenze e dinamiche culturali che avevano radici popolari e penetravano in profondità anche nell’accademia, nella filosofia, nel sentimento del tempo o Zeitgeist, eccetera. Però la destra, anche se..

Meloni non deve confessare niente: il ricatto è politica

C'è da mettersi il cervello a sghimbescio e il cuore in pace leggendo che Meloni deve dire o meglio confessare subito, pena lo scandalo etico o una inappellabile condanna morale, chi mai avrebbe osato pretendere di dare le carte, cioè condizionare il governo che ella ha l’onore di presiedere (si dice così) e magari, usando un linguaggio da trivio che non si porta in società, addirittura ricattarla. Anvedi. I giornali sono pieni di questo gargarismo, si inseguono in pagina i commenti gorgoglianti di indignazione, si evoca Soros per alludere ai Protocolli dei Savi di Sion, ai mitologici incubi del complottismo sfrenato della destra più stronza. Per la verità l’ultima accusa, ricatto, non la si è udita, e sì che c’erano tre ore e un minuto di tempo per pronunciarla durante..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 06680540827

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo