Giuseppe Sottile

L’orchestrina volante

Dal solfeggio alle serenate fino al Do maggiore di Joseph Haydn. Il ballo del boss che tornava dagli States

Berlusconi barcolla
che ne sarà dei bulli?

Che ne sarà del bullo che spadroneggia nelle alte cime della Regione? Che ne sarà ora che Berlusconi, come ha dimostrato il voto del Trentino, è ben oltre il tramonto? Che ne sarà ora che, con Berlusconi, barcolla anche quella santa e miracolosa donna che lo ha protetto e portato su fino a Palazzo d’Orleans? La protettrice del bullo – lo sanno pure le pietre – si chiama Licia Ronzulli, l’assistente factotum che, grazie all’immensa fiducia concessale dal Cavaliere, decideva ad Arcore liste e capilista. L’impomatato è riuscito, non si sa come, a conquistare il suo cuore. Ma ora Licia è in bassa fortuna, come si può facilmente leggere sul Fatto: Berlusconi è stanco della sua invadenza e i vertici di Forza Italia non la sopportano più. Il bullo già..

Sparano su tutti
anche sui disabili

Abbiamo pubblicato e continueremo a pubblicare tutti gli interventi che grondano indignazione nei confronti delle scempiaggini con le quali Beppe Grillo ha offeso i disabili di questo sfortunato paese. Dall’altro ieri è in pagina l’articolo di Toi Bianca e oggi trovate qui l’intervista che ci ha rilasciato Davide Faraone, nella sua qualità di padre e di politico attento a ciò che si muove attorno al dolente mondo degli uomini e delle donne ai quali il destino ha riservato una sofferenza lunga e spesso atroce. Contro Grillo sono state dette parole severe. Qui si vuole aggiungere solo una annotazione: il cosiddetto governo del cambiamento, per legittimarsi, spara ogni giorno sull’Europa, sui mercati, sui poteri forti. Nessuno avrebbe immaginato che l’arroganza di cui sono impastati li avrebbe spinti a sparare contro i..

Se il bullo svela
la sua paternità

Nel giorno in cui questo giornaluzzo taglia il traguardo di un milione di pagine viste nel breve arco di un mese, sarebbe forse più opportuno regalarsi un giorno di letizia. Ma la cronaca incalza. Perché da Palazzo d’Orleans arriva una notizia che, come si dice, rallegra il cuore. Durante una riunione della giunta, un assessore di Musumeci entra in rotta di collisione con il noto bullo, quello inamidato e impomatato che va in giro per l’Italia spacciandosi per statista. Un diverbio normale, all’inizio. Ma quando l’assessore in questione lo invita a seguire, su un determinato provvedimento, gli accordi presi con Forza Italia, il bulletto esce al naturale: “Io non sono di Forza Italia, io sono di Berlusconi”. Uno schiaffo a tutte quelle persone oneste, Nello Musumeci in testa, che ancora..

Un milione e più
per Buttanissima

Ieri, come per incanto, Google ha certificato un dato: questo giornaluzzo, nato appena quattro mesi fa, è riuscito a totalizzare negli ultimi 30 giorni un milione di pagine viste e lette. Un successo. Noi, che ogni giorno ci mettiamo testa e cuore per trovare argomenti e personaggi fuori dall’ordinaria banalità, non possiamo che essere contenti, felici, raggianti. Il risultato sta a dimostrare che in Sicilia c’era bisogno di Buttanissima: della sua irriverenza, della sua libertà, del suo stile serio ma non serioso di raccontare i palazzi e, più in generale, la realtà politica e culturale della Sicilia. Senza eccessivi compiacimenti e senza inutili imbrodature, possiamo dirci soddisfatti. Grazie a tutti: a chi ci vuole bene e anche a chi non perde mai l’occasione di notificarci i suoi risentimenti e le..

Guarda chi s’avanza
per le elezioni europee

Annusa già l’odore di nuove elezioni ed è pronto a un altro scatto felino, sicuro che riuscirà a guadagnarsi la candidatura alle europee. Finora ha distribuito ai banditori le cronache dei suoi viaggi a Bruxelles, dei suoi mirabolanti incontri estero su estero. Ma non si sa di preciso quali bluff abbia inventato per incantare gli interlocutori. Quando c’era da conquistare un posto a Palazzo d’Orleans, si è spacciato come leader degli indignati, categoria ovviamente inesistente. Ora che c’è da agguantare la candidatura alle europee dirà probabilmente di essere il condottiero di tutti gli uomini arrabbiati, sposati, divorziati e – perché no – anche pignorati. Berlusconi lo ascolterà e resterà di certo abbagliato. Nel deserto di Forza Italia, tra le anime morte del partito che fu, ormai sopravvivono solo quelli che..

I teatri nelle mani
dei califfati culturali

Meno male che c’è Musumeci. Ieri, nel corso di un breve discorso a una platea di operatori teatrali, il Governatore ha strigliato i responsabili dei due teatri stabili, quello di Catania e quello di Palermo. “Sono convinti – ha detto – di potere fare a meno della Regione. Mi sarei aspettato un po’ di umiltà da parte dei vertici che, una volta nominati, avrebbero dovuto avvertire la sensibilità, di garbo istituzionale, di presentarsi al governatore per dire ‘Presidente, che tipo di teatro pensa possiamo fare?’. Io sono stanco di questo mondo dell’arte”. Parole di fuoco. Che sottolineano la necessità di riconsiderare il ruolo di questi califfati culturali il cui interesse primario sembra essere diventato quello di soddisfare le proprie clientele, di piazzare i propri monologhi o le proprie tarantelle. C’è..

Disastri di Sicilia,
il catalogo è questo

Riscossione Sicilia, il carrozzone creato per riscuotere le tasse, non sa ancora se avrà un futuro. Conta 600 dipendenti, e per ciascuno di essi ogni giorno è un incubo: oggi si chiude bottega o si sopravvive? Lo stesso vale per l’Esa, ente di sviluppo agricolo creato nel secolo scorso per rendere più produttive le dissanguate terre dei feudi. Conta 250 dipendenti di ruolo e trecento trattoristi stagionali. I quali vorrebbero almeno sapere di che morte moriranno. Poi c’è l’Irsap, nato per amministrare le aree industriali. E’ stato nominato il presidente, che per fortuna è un bravo imprenditore, ma la nomina non riesce a valicare il muro della politica politicante, quella fatta di miserie e rancori. Poi c’è l’ente nato dalla fusione dell’Ircac e del Crias, ma da sei mesi non..

Chi si arricchisce
con l’antimafia

Ci sono voluti cinque anni, cinque lunghissimi anni, ma alla fine i fratelli Niceta, imprenditori di Palermo, hanno ottenuto la sentenza che meritavano: il dissequestro dei beni. Il loro patrimonio, hanno affermato i giudici del tribunale, non era stato costruito grazie a un rapporto malsano con i boss della mafia. Evviva la giustizia, verrebbe da dire. Ma c’è un dettaglio: i 15 negozi di abbigliamento che facevano capo alla famiglia Niceta non ci sono più, rasi al suolo. Chi pagherà per questo ennesimo disastro? Nel ventre molle dell’antimafia è nata una filiera di sciacalli che da alcuni decenni si ingrassano divorando i beni messi sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. Alcuni sono stati identificati e sputtanati. Ma molti altri scorazzano ancora liberamente, protetti dagli stessi giudici che li hanno invitati al tavolo..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED