A Mattarella manca il grande scatto sulla malagiustizia
La sincerità ha un fascino che è pericoloso compromettere con accorgimenti di altra natura. E allora se il presidente della Repubblica è ostile al premierato, come sostengono gli esegeti, gli interpreti, gli àuguri e gli aruspici, in definitiva i quirinalisti, perché non dirlo con chiarezza? Magari sarebbe utile. Potrebbe dare qualche consiglio. Persino migliorarla, la riforma. Al contrario, come esiste un linguaggio dei fiori esiste anche un linguaggio dei presidenti della Repubblica. E Sergio Mattarella non fa eccezione. Egli fa al modo dei democristiani, pardon, al modo di Eraclito l’oscuro: “Un fermo ‘no’ a un’autorità senza limite, potenzialmente prevaricatrice”. Non dice, ma accenna, esterna senza picconate, allude a tutto utilizzando il niente, offrendo così una sponda ai soliti noti che sono già scesi in campo con un arsenale di proverbi..