Salvatore Merlo per Il Foglio

“Elkann ha distrutto Repubblica”
Intervista a Carlo De Benedetti

“John Elkann è riuscito in quattro anni a distruggere il gruppo editoriale che il principe Carlo Caracciolo, suo prozio, aveva creato in circa quindici anni. Un massacro incomprensibile nei suoi scopi”. Dice così Carlo De Benedetti mentre volta in su il palmo, riunisce a punta le dita, e la sua mano oscilla su e giù a indicare commiserazione, a esprimere il platonico e sprezzante interrogativo: ma come cavolo è possibile? “John ha venduto tutti i quotidiani locali, che andavano bene. Poi ha devastato pure Repubblica, che ancora si aggira tra i quotidiani italiani con la maestà malinconica delle rovine. Mi dispiace moltissimo. È straziante. Addirittura avevano messo ad amministrare i giornali uno che allo stesso tempo si occupava della Juventus. Carta e palloni. Non so se mi spiego. A quel..

“Meloni è brava, ma…”. Lunga la lista delle palle al piede

Giorgia Meloni cresce nei consensi, il suo partito invece, Fratelli d’Italia, cala. Di niente, certo. Dello 0,4 per cento secondo l’istituto di sondaggistica Swg. Un nulla, specialmente considerato il fatto che la soglia di errore statistico, in un sondaggio, è del 3 per cento. Tuttavia cala, il partito, benché di un “tanticchia”, come si dice in Sicilia, cioè di poco. Di assai poco. Ma poiché anche un “tanticchia” è qualcosa, o forse significa qualcosa, ecco che quel -0,4 per cento deve far riflettere. E non può essere archiviato, da politici professionisti come quelli che abitano adesso Palazzo Chigi, con una scrollata di spalle o riversando la colpa sulla stampa ostile che monta casi inesistenti intorno al partito di maggioranza relativa. Il fatto è che da una parte c’è la presidente..

Basta chiacchiere. Su Giulia servono tre giorni di silenzio

Altro che un minuto di rumore nelle scuole, qua ci vorrebbero tre giorni di silenzio per tutti. Ma loro – giornalisti, politici, scrittori, cantanti, attori – vanno sparati dove Freud metteva una marcia più bassa, dove Max Weber sostava nella corsia di emergenza. La sorella di Giulia Cecchettin accusa la società maschilista per la morte della sorella uccisa dal fidanzato, ma ecco che un tizio della Lega, un consigliere regionale di Luca Zaia, le risponde dandole della “satanista”, sicché arriva il Pd e pubblica un manifesto in sua difesa: “Giù le mani da Elena Cecchettin”, al che il Giornale risponde dicendo che la ragazza in realtà è pronta a entrare in politica, allora la giurata di “Ballando con le stelle” scende in campo e ribatte su Twitter che è una..

Salvini non cresce ma allontana i leghisti dal governo

Siamo da tempo degli estimatori convinti del senatore Matteo Salvini, e non passa giorno in terra in cui egli non ci confermi questo nostro giudizio positivo che fa piazza pulita di tutti quegli spiritosi secondo i quali questo senatore, e vicepremier, sarebbe al contrario attrezzato per la politica all’incirca come il boscimane medio lo è per la psicologia. Sciocchezze. Siamo infatti venuti in possesso d’uno straordinario sondaggio commissionato a Euromedia Research di Alessandra Ghisleri che finalmente rende giustizia alla strategia e agli sforzi da lui profusi in questo primo anno di governo con Giorgia Meloni. Il vicepremier, e segretario della Lega, com’è noto ha sin dall’inizio mantenuto un saggio atteggiamento di lotta e di governo. Insomma, per guadagnare voti ogni volta che ha potuto ha fatto capire di non condividere..

Pd in ​​piazza. Le variazioni di Elly superano quelle di Brahms

Ci piace l’onorevole Elly Schlein, anche perché offre a noi, che siamo degli ostinati sedentari, l’emozione di sentirci sia pure fuggevolmente sportivi: le ultime escogitazioni della segretaria del Pd, infatti, non si ascoltano. Si inseguono. Prendiamo la manifestazione di piazza indetta per il prossimo 11 novembre. Ella, anzi Elly, aveva annunciato una mobilitazione del suo partito contro la manovra economica, circa un mese fa. “In piazza per l’economia”. Ecco. Poi però è scoppiata la guerra in Israele. Ed Elly, cioè ella, insomma Schlein, ha annunciato da Fabio Fazio che la mobilitazione sarebbe stata anche contro la guerra. “In piazza per la pace”. Ottimo. Poi però il governo Meloni ha esplicitato l’intenzione di presentare una riforma del sistema istituzionale. Accidenti. Sicché Schlein, cioè Elly, ha subito dichiarato che il Pd sarebbe..

Giambruno. Mediaset lo ha assecondato e ora lo processa

Lo hanno elevato a conduttore e volto televisivo, quando era il compagno della presidente del Consiglio, esattamente come adesso pensano di sospenderlo e di allontanarlo visto che lo ha allontanato la presidente del Consiglio. Il meccanismo è purtroppo identico: prendono sempre atto di quello che succede nella vita privata della premier. Ma che storia è? “Andrea Giambruno potrebbe aver violato il nostro codice etico”, dicono a Mediaset. Accidenti, sì, il codice etico di Mediaset. E c’è un dettaglio, in tutta questa vicenda di Giambruno, che sta lì, fosforescente, a denunciare una gigantesca ipocrisia che prescinde dalle espressioni fuori onda e fuori luogo dell’ormai quasi ex conduttore tv. Quelle parole che ormai tutti conoscono, Giambruno le pronunciava infatti in uno studio davanti a dei delegati di rete, dei funzionari dell’azienda televisiva..

Caso Apostolico. Un comico Aventino dentro Montecitorio

L'interrogazione parlamentare sul caso Apostolico è la ghiotta puntata del più stupefacente e vasto fotoromanzo che ci sia, quello da alcuni chiamato anche “politica italiana”. È l’album in assoluto a noi prediletto, l’invenzione al momento a noi più cara, quella che più riteniamo vicina alla grande tradizione comica del nostro paese: l’Aula della Camera dei deputati che ieri mattina era deserta – c’erano quattro persone in tutto: due soli i deputati – mentre si svolgeva un’interrogazione parlamentare sul caso che più d’ogni altro accelera il metabolismo dei politici sui giornali, sui social e in tv. Insomma, già l’Aula del Senato, giovedì, era mezza vuota quando il ministro Piantedosi spiegava cos’era successo secondo lui. Mentre ieri, quella di Montecitorio, pareva un appartamento sfitto. Chiamati a rispondere, i ministri non s’erano presentati,..

Casa Pd. Elly vince, Elly perde. Lo sconforto di Zingaretti

Che ella, anzi Elly, sia la numero uno non c’è alcun dubbio. Lo pensano tutti. Non soltanto Giorgia Meloni che esulta ogni volta che la vede o la sente. Persino nel Pd lo pensano. Gente che se ne intende, è chiaro. Prendete Nicola Zingaretti, per esempio. L’ex segretario vuole essere candidato alle elezioni europee, anche se dice che non è vero. E ovviamente la candidatura la decide l’attuale segretaria, cioè Elly, insomma Schlein. Perciò sabato sera Zingaretti è salito sul palco della festa nazionale del Pd, a Ravenna, e le ha fatto dei giusti e misurati complimenti. Elly “è la nostra salvezza”. Di più: la nostra stella. Ella per noi è un padre, io segretamente la chiamo mamma, senza di lei che vita sarebbe? La bontà, l’amore, la giustizia dove..

Ministri e familiari di Meloni offrano il silenzio alla patria

A novembre va al G20, incontra il presidente Xi, e i giornalisti le chiedono: scusi, ha letto del suo sottosegretario alla Salute che è contrario ai vaccini? Poi a luglio va a Vilnius, al vertice Nato, seduta accanto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e la domanda è: ma le ha lette le dichiarazioni di La Russa sul figlio accusato di stupro? Sicché non c’è dubbio che stamattina a Caivano, dove porta la presenza del governo in una terra degradata e dimenticata, a Giorgia Meloni sarà chiesto delle parole del suo compagno Andrea Giambruno. E sarà anche un po’ strano questo paese, l’Italia, in cui più del Pnrr e più del Patto di stabilità, più della vendita della rete Telecom e più della guerra, si discute d’un bizzarro generale-scrittore..

Niente taxi? FdI: colpa del traffico
Ma per fortuna c’è Salvini…

Mappa Gualtieri e mappa Salvini, mappa il presidente lombardo Attilio Fontana, mappa il ministro Adolfo Urso e mappa pure il ministero del turismo. Dalle licenze dei balneari a quelle dei tassisti, al governo comunale, regionale e nazionale è tutto un mappare, censire, calcolare, contare, schedare, stimare e rilevare. Il sindaco di Roma deve redistribuire centocinquanta licenze di tassisti deceduti. E che fa? “uno studio”. Il ministero dei trasporti dice di essere determinato a risolvere la penuria di tassì a Roma e Milano. E che dice? “è stato deciso un approfondimento”. Ora noi abbiamo un grande e referente rispetto per la meditazione, ma una qualche impazienza davanti a questi fondisti del calcolo e della valutazione ogni tanto ci coglie, specie mentre stiamo sudati in fila alla conquista di un tassì che..

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