Salvatore Merlo per Il Foglio

Dal Papete alla cravatta. Salvini, il sabotatore cortese

Miguel de Unamuno disse una volta che Cervantes era nato per raccontare la vita di Don Chisciotte e lui per commentarla. Qualche cosa di simile noi pensiamo del segretario leghista Matteo Salvini, del quale nessuno forse capirebbe le ragioni dell’esistenza, se non apparisse ormai evidente, ripensandoci, che egli è venuto al mondo per tenere d’occhio Giorgia Meloni. Grazie a Dio che c’è Matteo a controllarla! A maggio lei litigava coi sindacati, e lui allora dialogante la correggeva e dunque invitava la Cgil al ministero (l’ha fatto pure ieri, e quelli subito hanno dichiarato lo sciopero dei treni). Poi lei si è messa a litigare coi magistrati, e allora lui ha immediatamente indossato la toga dell’Anm impartendo opportune lezioni di moderazione istituzionale, qualità che a Salvini viene unanimemente riconosciuta sin dai..

Elly & Giuseppe. Lui incassa posti in Rai, lei solo mazzate

Lei porta la segreteria del Pd a Ventotene sotto il sole a picco del 4 luglio, lui intanto forse piazza Luisella Costamagna all’ombra di Saxa Rubra. Lei va in tv e parla di “diritto alla felicità”, lui felicissimo com’è scippa due vicedirettori nei telegiornali Rai. Avevamo già notato che mentre Elly Schlein si assenta alla Camera, Giuseppe Conte fa eleggere Fofò Bonafede al Consiglio superiore della giustizia tributaria e Barbara Floridia alla presidenza della Vigilanza, ma da qualche giorno troviamo persino conturbante questo ripetersi, s’intende metaforico, della foto di Campobasso. Ce l’avete presente? Conte che parla, ed ella, anzi Elly, che annuisce in silenzio: rigira tra le mani una penna biro e ogni tanto la adocchia tra diffidente e sorpresa con l’aria di domandarsi per quale uso possa mai occorrere..

E’ lui o non è lui? Beato lui: il Cav secondo Buttafuoco

E' lui o non è lui? Certo che è lui: beato lui. Anche quando non è più Lui. Silvio Berlusconi, gigante anomalo, dottore di amoralismo politico come nel Medioevo si poteva esserlo in teologia, l’imprenditore rampante che riusciva a vendere gli appartamenti ancora prima di averli costruiti, quello che non si era mai fatto spaventare da nessun affare, quello che ha sempre vissuto di avventure, azzardi, percorsi obliqui, il creatore di Forza Italia e del Pdl, ma anche il distruttore di Forza Italia e del Pdl, l’amanuense di se stesso, l’uomo indescrivibile, indefinibile, che ha fatto vorticosamente roteare la Seconda Repubblica e la follia di un paese intero. E’ lui o non è lui? Certo che è lui, l’obliquo simpaticone che s’è preso il suo capitolo di storia patria. Lui..

Sanchez cade proprio ora che il
Pd aveva trovato il suo modello

Proprio adesso che il Pd aveva trovato il modello spagnolo, accidenti! Il governo di Pedro Sánchez si è dimesso. La sinistra iberica, che in Italia ispirava la lotta al decreto Lavoro e la proposta di introdurre il salario minimo, è lei ai minimi... termini. Le ricette sociali sono state bocciate dagli elettori. Pure la sindaca di Barcellona, Ada Colau, un autentico faro, quella di “guardiamo cosa hanno fatto a Barcellona, sono i nostri temi e la nostra identità” (Elly Schlein, 4 dicembre 2022), ha perduto malamente. E in effetti sembrava che il nuovo Pd avesse una sola grande passione nella vita: Colau, Sánchez, l’ambientalismo, e la sinistra spagnola che limita i contratti a tempo determinato. Era tutto nel programma di Schlein. Naturalmente in questo nuovo Pd, sia chiaro, hanno sempre..

Silvio giù, Meloni su. Scarpinato
aggiorna la teoria sulle stragi

Le bombe negli anni Novanta le ha messe all’incirca Giorgia Meloni con Chiara Colosimo. Anzi: “C’è un filo nero da Rauti a Meloni, i neofascisti dietro le stragi”. E state a sentire, perché il ragionamento non fa una piega: Chiara Colosimo si è fatta una foto con Luigi Ciavardini, ex terrorista dei Nar, quindi è un po’ ex terrorista pure lei (anche se a quei tempi non era ancora nata) e dunque ha sostanzialmente e moralmente partecipato anche alle stragi mafiose degli anni Novanta, ai tempi della sua prima elementare, perché Stefano Delle Chiaie, ex terrorista che non era dei Nar ma di Avanguardia nazionale (quindi “cugino” terrorista di Ciavardini), nei giorni delle stragi di mafia stava a Palermo. Tutto chiaro, no? Chiarissimo. E’ infatti l’esito di questa straordinaria settimana..

Rivoluzionaria? No, Elly è una
magnifica anguilla democristiana

lla, anzi Elly, a volte parla come Nichi Vendola, quello dell’omonima rubrica satirica “Nichi ma che stai a di’?”, ma poi sempre si comporta come Nicola Zingaretti ed Enrico Letta. Sicché ogni qual volta qualcuno come Enrico Borghi o Carlo Cottarelli ha lasciato il Pd accusandola di “eccessivo radicalismo” o addirittura di estremismo, siamo stati noi a essere avvolti da un estremo stupore. E infatti siamo convinti che ella, ovvero Elly, cioè Schlein, faccia politica travestita da paracadutista, ma che alla fine si lanci sempre dal pianterreno. Prendiamo spunto adesso dal lungo colloquio pubblicato ieri da Repubblica, bontà sua. Tra le domande alle quali sostanzialmente la segretaria del Pd non ha risposto, o quelle alle quali ha risposto con la voce di Letta o quelle che lei infine non ha..

La Schlein dice di aver vinto
Scene da una conferenza irreale

i siede al tavolino davanti ai microfoni, fa un commento sulle elezioni di dodici minuti e quindici secondi, dice all’incirca di avere vinto, poi si volta verso sinistra e lascia intendere che da ora in poi risponderà il tizio pelato che le sta seduto accanto, tale Davide Baruffi. Se ci sono domande, fatele a lui. I giornalisti lo guardano come si guarda un piatto di minestra fredda. Al che, a un certo punto, dal fondo della sala un cronista si rivolge all’anonimo pelato: “Scusi, può chiedere alla segretaria se farà i comizi con Conte?”. È iniziata così, ieri, con una nota di commedia, la seconda conferenza stampa di Elly Schlein da quando è leader del Pd. Considerato il contenuto del prologo alla conferenza stampa, anzi della breve prolusione, forse ben..

La destra occupa la Rai? Così Salvini allontana il sospetto

Oggi come oggi conosciamo solamente un genio, ed è un genio della sintesi: si chiama Matteo Salvini. Quello che quando Fabio Fazio annuncia l’addio alla Rai twitta: “Belli ciao” e manda un bacione. L’uomo è fatto così. Rifugge da dichiarazioni e atti precipitosi e non meditati. Ci pensa e ci ripensa. Due, tre anche dieci volte; ma al momento giusto sgrana un rosario, citofona o twitta. Ed è inesorabile. Un cecchino. Il Pd in crisi di idee e di identità imputa al governo un’arroganza d’altri tempi? I giornali d’opposizione tentano di scorgere nelle iniziative del centrodestra un on ne sait quoi di minacciosamente staraciano nelle nomine alla Rai? Ebbene, quale mossa migliore, geniale appunto, poteva fare un vicepremier se non quella di intestarsi l’uscita di Fazio dalla Rai, con quel..

Ascolti dimezzati, troppe perdite
Perché lo stop di Cairo a Giletti

hissà perché viene raccontato come un mistero. Urbano Cairo ha chiuso il programma di Massimo Giletti su La7, quello grazie al quale l’Onu è stata sul punto di inserire l’Italia nell’elenco dei paesi sottosviluppati, perché ormai Giletti gli faceva perdere una barca di soldi. E nell’ultimo mese la situazione si era fatta addirittura insostenibile: circa centocinquantamila euro di passivo ogni puntata. Insomma ogni santo giorno in cui “Non è l’Arena” andava in onda, Cairo, uno che a La7 riesce a tagliare i costi persino delle colazioni al mattino, che rinegozia al ribasso pure i contratti già chiusi verbalmente, era costretto alla più spaventosa (per lui) delle ginnastiche: quella di svuotare il portafogli. Circa duecentomila euro di spesa a puntata per tenere in piedi la trasmissione di Giletti, quando un talk-show,..

Elly, di’ qualcosa. Nel Pd non c’è una linea, ma “opinioni”

Una voce anonima dal Nazareno, sede del Pd, ha consegnato ieri all’Adnkronos queste parole: “Quelle di Sandro Ruotolo sono opinioni personali”. Ruotolo, ora membro della segreteria del Pd, nonché giornalista e modello di coscienziosi ragguagli sin da quando accusava il Pd di rapporti con la camorra, si era espresso contro il termovalorizzatore di Roma. E si era rivolto con loquela sismica, per così dire, al sindaco Roberto Gualtieri che è del suo stesso partito: “Il suo è un modo per abbandonare la raccolta differenziata”. Opinioni personali, spiega la voce misteriosa del Nazareno. D’altra parte tutte le opinioni sembrano personali nel Pd. Anche quelle di Arturo Scotto, e di quegli altri deputati che, per esempio, vogliono il disarmo dell’Ucraina. Ma le opinioni sono importantissime. Sono il sale della convivialità di ogni..

Gerenza

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