Simone Canettieri per Il Foglio

Stampa e potere. Meloni
al contrattacco con Chiocci

Gian Marco Chiocci è pronto a lasciare la direzione del Tg1 per diventare portavoce di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Il piano viene confermato al Foglio da figure apicali del governo e della Rai, ma anche dai piani altissimi (per non dire l’attico) di Fratelli d’Italia. Il cambio è considerato imminente. La trattativa viene data per chiusa (al netto di colpi di scena dell’ultima ora). L’operazione prevede un blitz, se ne parla anche tra i vertici degli apparati di stato con i quali l’attuale direttore del Tg1 ha rapporti ramificati e solidi. La premier vuole dare più forza alla comunicazione inaugurando la seconda fase del suo governo: quella che guarda alle elezioni del 2027. E magari cercare di costruire anche un rapporto migliore con la stampa (alla Casa Bianca, come si..

L’Accademia dei provinciali che governa il partito del Cav

Sognava la rivoluzione liberale, ha attuato quella del provinciale. La Forza Italia d. C. (dopo Cav.) è il tripudio del territorio, delle preferenze, delle bande musicali da valorizzare (con una proposta di legge da otto milioni di euro) e poi sagre e parrocchie, campetti e oratori. Maradona, d’altronde, non c’è più. Restano i gregari, i Renica, la classe operaia andata quasi in paradiso e diverse stelline qua e là. Finito in gloria il movimento d’opinione del capo carismatico, ora c’è il porta a porta dei tajanei. Molto centro e sud, meno Milano e nord produttivo. Sono i provinciali europei. E’ l’accademia del rustico azzurro, scarpe grosse e cervello fino. La riscossa della contea, gente di poche parole e molta fede: vota Antonio! Se Silvio Berlusconi dopo la sconfitta del ’96..

Arianna alle politiche. La marcia della sorella d’Italia

Nessuno nel partito può dirle di no e lei, da politica navigata, si schermisce e forse schernisce gli altri: “Faccio quello che mi dice il partito”. Tuttavia, seppur con passo da maratona, l’idea che Arianna Meloni si candidi alle prossime politiche è data, da chi le sta vicino, come “più che possibile”. D’altronde la sorella maggiore della premier ed ex compagna del ministro Francesco Lollobrigida dopo una ventennale gavetta dietro le quinte, negli ultimi due anni ha fatto un notevole salto nel cerchio di fuoco. La svolta nell’agosto 2023: quando, come rivelò il Foglio, diventò responsabile della segreteria politica e del tesseramento. Da quel momento, sconfiggendo la proverbiale timidezza, Ary è uscita allo scoperto. Nell’aprile dello scorso anno, a Viterbo, il debutto in un comizio per le europee e poi..

Palazzo Chigi. Lista dei regali ricevuti dalla premier Meloni

E’ la stanza del tesoro salgariano di Giorgia? O forse il caveau di Meloni – dove sono custoditi i regali donati alla premier – altro non è che un fantastico bazar più in stile Porta Portese che il deposito di zio Paperone dentro cui tuffarsi la mattina? La pulce nell’orecchio l’ha messa il deputato di Italia viva Francesco Bonifazi con una interrogazione birbante, depositata un mese fa, per verificare “l’elenco dei regali superiori a 300 euro ricevuti dalla premier”. E per capire, soprattutto, “se abbia restituito la differenza dei regali superiori a 300 euro che ha tenuto nella sua disponibilità”. Malizia delle malizie. Il Foglio ha ricostruito la lista dei cadeaux dichiarati da Palazzo Chigi, depositata al sindacato ispettivo della Camera in risposta all’interrogazione del parlamentare renziano. Undici pagine di..

“Pensiamo al Papa”. Meloni si sfila
dal vertice Trump-von der Leyen

Non si preparano bilaterali America-Europa in quattro giorni scarsi. Non si parla di business, cioè di dazi, a margine dei funerali di un Papa. Giorgia Meloni e i suoi ministri in queste ore frenano entusiasmi e ricostruzioni. Il governo è alle prese con la mastodontica organizzazione di un evento globale con una sfilza di capi di stato e di governo (circa 170), con relative delegazioni diplomatiche, previsti fra venerdì e sabato a Roma. Gli occhi sono puntati su Donald Trump che, ad ascoltare importanti ambasciatori europei, ha già “requisito” gli hotel più appetibili in centro. La presidente della Commissione Ue von der Leyen fa sapere che è pronta a bilaterali, ma sembrano intenzioni unilaterali. Giorgia Meloni lavora a un incontro tra Europa e Usa fra maggio e giugno a Roma,..

Giorgia cerca Donald e i paisà si offrono come mediatori

Come nei migliori film di Totò e di Alberto Sordi, iniziano a girare intorno a Palazzo Chigi e a Fratelli d’Italia una serie di “amici di Trump”. Imprenditori, ricchissimi, italoamericani – wanaganas– che si offrono come mediatori, facilitatori. Ed è subito “con Donald ci parlo io”, “ stavo con lui a Mar-a-Lago”, “per i dazi vediamo”. Uno dei casi più curiosi, ma non l’unico, è quello di Paolo Zampolli: sedicente inviato speciale per l’Italia, in tour nel nostro paese, con tanto di visita a Matteo Salvini e ospitata da Bruno Vespa. L’imprenditore amico di vecchia data di Trump – fu lui a fargli conoscere Melania – in realtà è ambasciatore della Dominica. La Farnesina, il governo e Fratelli d’Italia davanti al suo attivismo hanno chiamato l’ambasciata americana. Risposta: “Inviato speciale?..

Mulè incalza: “Forza Italia e Tajani seguano Marina B.”

Giorgio Mulè, ritorni giornalista per un’ora: come va interpretata l’intervista al Foglio di Marina Berlusconi? Qual era il vero titolo? Il vicepresidente della Camera di Forza Italia fa un piccolo saltello su se stesso nel cortile di Montecitorio, dà una tirata alla fedele sigaretta elettronica e dice: “Nel processo di maturazione di Forza Italia, dopo la morte del Cavaliere, le parole di Marina sono un predellino intellettuale sul quale il mio partito, a tutti i livelli, si deve interrogare”. Lei lo ha subito battezzato come manifesto: ma di cosa, di una nuova FI? “Anche se sono le undici di mattina, vorrei citare la coscienza preriflessiva di Sartre. Quando Marina parla di fine vita assistito, del bisogno di intervenire, indica il bisogno di intervenire, al di là della contingenza del momento..

Una Santanché contro tutti
(compresi Meloni e La Russa)

La posizione di Giorgia Meloni sul caso Santanchè somiglia al tormentone del professore Antonino Tamburello che impazza sui social: “Vuoi farlo? Fallo. Potresti anche non farlo, però se lo vuoi fare, fallo”. Il tema sono le dimissioni della ministra del Turismo, che la premier forse si aspetterebbe anche se finora – dice – non gliele ha mai prospettate. Anche perché la Pitonessa, mentre Fratelli d’Italia in silenzio si avviluppa su stesso, dice che non ci pensa proprio a mollare dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio e che semmai potrebbe farlo davanti alla richiesta del gup per truffa ai danni dello stato. Stallo alla messicana. Santanchè non molla, ne fa una questione di principio e di precedenti nei confronti degli altri. E’ sola, e se ne infischia. Nonostante..

Palazzo Madama? No, Atreju
Meloni scatenata contro tutti

“Bisognerebbe tirarle una scarpa, a volte provoca così tanto da farsi quasi opposizione da sola”, dice il senatore eletto con il Pd Andrea Crisanti. Barbara Floridia ride e aggiunge: “La verità è che nella comunicazione è il top”. Sia il microbiologo prestato alla politica sia l’esponente del M5s a capo della Vigilanza Rai stanno parlando di Giorgia Meloni durante un caffè alla buvette. La premier ha chiuso la pratica delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo ed è già sull’aereo, direzione Bruxelles. A differenza dell’altro giorno alla Camera, qui a Palazzo Madama lo spettacolo, se così si può chiamare, ha raggiunto picchi niente male. L’acme è stato toccato con gli ululati (o versi) di Meloni in risposta a quelli dell’opposizione, poi sovrastati da quelli della maggioranza. E ancora, nel dettaglio,..

Gerenza

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