Vittorio Sgarbi, preoccupato di mostrare sempre il lato inverso della vita, dice che non voterà la fiducia al governo Draghi: “Ho provato una grande disillusione”, spiega. Ma a noi che non interessano le dispute su Brunetta e la Carfagna, sul manuale Cercelli e il peso delle correnti; a noi che non interessa il congiuntivo di Di Maio perché la classe politica è quella eletta dal popolo sovrano, a noi basta sapere che i miliardi del Recovery Fund saranno amministrati da persone competenti e che la Giustizia passa da un manettaro che confondeva la colpa con il dolo a una figura di estremo equilibrio e di inarrivabile cultura giuridica. Altra statura, altra eleganza. E’ stato come passare dallo streaming della forca per ladri di cavalli, come annota Mattia Feltri sull’Huffington, alla lucentezza dello stato di diritto. Basta questo per toccare il cielo con un dito.