Non la convince l’idea di Santoro di fare un partito radicale? “La trovo un’operazione velleitaria. Capisco che gli siano saltati i nervi, a me capita ogni cinque minuti, ma poi bisogna guardare in faccia alla realtà: e la realtà dice che non è più il tempo di Santoro e di Cacciari”. A dirlo è il filosofo e l’ex sindaco di Venezia, che sbatte la realtà in faccia a Santoro. Il giornalista aveva ipotizzato su Repubblica di domenica la fondazione di un nuovo partito politico, anche se dopo le elezioni. Ma quello spazio politico esiste? “Sì, c’è, ed è pure ampio – risponde Cacciari -, se si pensa che la metà degli elettori diserta ormai le urne, uno spaventoso crollo di rappresentanza, ma questo spazio lo potranno riempire le nuove generazioni. I veri rappresentanti del 30 per cento dei giovani disoccupati e della metà dei sottoccupati, l’esercito delle donne che non possono lavorare, i giovani ricercatori che per lavorare se ne devono andare all’estero. E potremmo continuare con l’elenco. La cosiddetta sinistra in questi ultimi vent’anni li ha ignorati”.