“Il Pd è scoperto a sinistra. Di Calenda ne ha già tanti al suo interno. Se Letta insiste nell’ammucchiata di centrodestra dentro la sinistra, resta lo spazio per un campo alternativo. Se in questo campo ci fosse spazio per una lista per la pace, perché no?”. Michele Santoro, a Repubblica, svela la grande idea: un nuovo partito. Ma non subito, perché non ci sarebbe il tempo di presentarsi alle Politiche: “Dovrei fondare un partito in una settimana? Io sono sinceramente disponibile con tutte le mie conoscenze e capacità di comunicazione a dare un contributo. Un partito non nasce per decisione di una o poche persone, ma per rappresentare le esigenze di un pezzo di società”. “Di sicuro – aggiunge il giornalista – non mi interessa fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro. Serve il partito che non c’è e che non c’è mai stato. Se il Pd rimuove l’agenda Draghi apre uno scenario, altrimenti se tutti quelli che non condividono l’agenda Draghi si prendono per mano è un fatto positivo. Qualunque cosa succeda il 25 settembre, io dal giorno dopo andrò avanti comunque”. Con chi? “Si partirebbe da chi ha partecipato alla serata Pace proibita al teatro Ghione. Spero che Sinistra italiana voglia sedersi al tavolo, ma come non ho visto Letta telefonare a Conte nemmeno ho visto Conte telefonare a Fratoianni e neanche Fratoianni aprire un confronto. Se non ci saremo al voto, non sarà per colpa nostra”.