Dopo l’inchiesta della Procura della Corte dei Conti la vicenda di “Sicily, Women and Cinema” che dovrebbe pubblicizzare la Sicilia con una mostra fotografica al Festival di Cannes, potrebbe finire sotto i riflettori della Procura della Repubblica di Palermo. L’indiscrezione è di Riccardo Lo Verso, giornalista di Live Sicilia. Sul caso non è stato ancora aperto un fascicolo, ma i pm, coordinati da Maurizio de Lucia, potrebbero decidere di approfondire l’assegnazione diretta della gestione dell’evento alla società lussemburghese Absolute Blue. Un affare per cui la Regione siciliana ha impegnato 3,7 milioni di euro che non è passato attraverso una gara. Circostanza che potrebbe indurre la magistratura ad accertare se ci siano gli estremi del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, reato previsto dall’art.353 bis del codice penale.

E’ stata la procura della Corte dei conti della Regione Siciliana, guidata da Pino Zingale, ad aprire per prima un fascicolo sulla vicenda. «Questa Presidenza – è stata la reazione di Schifani – si è premurata di chiedere all’assessorato competente una accurata relazione sul finanziamento, al fine di procedere ad una approfondita valutazione tecnica e politica. Nell’attesa di tale adempimento, riponiamo massima fiducia nei confronti dell’organo ispettivo della Corte dei Conti, alla quale assicuriamo sin da adesso la massima collaborazione».

Intanto continua la polemica da parte delle opposizioni. Per il capoigruppo del M5s, Antonio De Luca, “della questione Cannes Schifani non era informato e bene ha fatto a chiedere lumi all’assessore Scarpinato. Non possiamo dire altrettanto di chi occupava precedentemente le due poltrone in questione, Musumeci e l’ex assessore Manlio Messina, che oggi siedono comodamente a Roma. Non vorremmo a questo punto che l’ ‘affaire Cannes’ sia un affare di partito più che un investimento della Regione. Ora ci chiediamo se non sia il caso che il presidente della Regione metta in riga i suoi assessori e gli uffici regionali per evitare nuove spese inopportune”.