Una donna di Modica ha dovuto attendere due giorni e mezzo al Pronto soccorso dell’ospedale di Modica prima che le venisse assegnato un posto letto. Sessanta ore. “E’ questa la sanità ereditata da cinque anni di governo del centrodestra in Sicilia, una sanità a pezzi e che i siciliani non meritano – ha riferito il parlamentare regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, commentando la notizia – La sanità siciliana è fatta di ritardi, disservizi e lunghe liste d’attesa per gli accertamenti diagnostici, ma le responsabilità non sono dei medici né degli altri lavoratori del settore: la verità è che negli ultimi cinque anni abbiamo assistito all’uomo solo al comando e a una serie di spot su una sanità che in realtà non ha alcuna organizzazione né qualità dei servizi”. “Ho scritto al nuovo assessore Giovanna Volo per segnalare l’episodio di Modica e per chiedere su quali linee il nuovo governo regionale intenda muoversi. Sappia il governo Schifani – conclude il deputato regionale del PD – che il Pd intende difendere la sanità pubblica, non accetteremo nuovi passi indietro in favore dei privati e siamo pronti alla mobilitazione”.

Nel frattempo l’assessore Volo ha iniziato a studiare i dossier più critici. E ha fatto un sopralluogo nei cantieri del Policlinico di Palermo, dove i lavori per il nuovo Pronto soccorso erano attesi alla consegna lo scorso 15 novembre, ma in mancanza dei collaudi (e persino di alcuni infissi) i programmi sono saltati. “Dopo aver registrato uno slittamento inatteso nei tempi di consegna – ha detto la Volo – abbiamo deciso di venire a verificare direttamente e continueremo a monitorare lo svolgimento dei lavori fino al completamento definitivo. Lo faremo assieme a Università e Azienda attraverso l’assessorato e il dipartimento regionale tecnico guidato da Salvatore Lizzio, neo coordinatore della struttura commissariale per il potenziamento della rete ospedaliera siciliana. Non permetteremo che ci siano ulteriori ritardi”. In particolare, al Policlinico saranno realizzati il nuovo pronto soccorso, quattro sale operatorie e un reparto di degenza post-operatoria. Anche il presidente della Regione Renato Schifani aveva visitato i cantieri in una delle sue prime uscite dopo l’insediamento.