Ultimatum di Trump a Zelensky
Dall’America schiaffi all’Europa

L’amministrazione Trump ha dato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky alcuni “giorni” per rispondere al piano di pace americano, che prevede cessioni territoriali alla Russia in cambio di non meglio precisate garanzie di sicurezza degli Stati Uniti. L’ultimatum – secondo quanto riporta il Financial Times – è stato consegnato a Zelensky sabato, durante una telefonata di due ore, dagli inviati di Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, con la speranza di raggiungere un accordo “entro Natale”. Secondo il quotidiano britannico, il presidente ucraino ha raccontato alle sue controparti europee del pressing arrivato da Washington, pressing al quale Zelensky avrebbe risposto affermando di avere bisogno di tempo per consultare gli alleati europei sulla proposta americana. Un funzionario occidentale ha descritto la posizione ucraina come bloccata tra richieste territoriali che non può accettare..

Mediasetpolitik. Si parte alti e si finisce nel retequattrismo

Forza Italia si tenga Tony Tajani: con la cura di Pier Silvio Berlusconi rischia di crollare al 2.8 per cento. Vi raccontiamo il nuovo esperimento informativo Mediaset. E’ Realpolitik di Tommaso Labate, ed è una prova ulteriore di come si manda a sbattere un talento, per cucinare, alla fine, i soliti straccetti di retequattrismo: carne da cannone, sorrisi finti e cronacaccia. Per inseguire La7 di Urbano Cairo, per riverniciarsi ancora e spiegare al mondo (in Germania) che Mediaset è una televisione aperta (a sinistra), viene reclutata una firma politica come Labate. E’ un volto nuovo, brillante, scrive sul Corriere della Sera, ed è perfetto per la prima serata. E’ così talentuoso che Mediaset gli propone di tutto. Vuoi l’assunzione? Ti assumiamo? Vuoi la tua squadra? Te la diamo. A Mediaset..

La nuova legge elettorale si farà
Salvini si accontenta facilmente

C’è chi, se si parla di legge elettorale, mette mano alla pistola tanto è il fastidio che prova per l’argomento. In effetti non se ne può più di riforme della riforma della riforma. Nell’ultimo quarto di secolo abbiamo votato in quattro modi diversi (record mondiale). Cambiare daccapo sarebbe la quinta variazione sul tema. Rafforzerebbe la sensazione di vivere in una democrazia imperfetta che non si dà pace, dove le regole vengono manipolate senza ritegno. Poi si finge stupore se la gente perde la fede e non va più a votare. Ma mettiamoci il cuore in pace: al 99 per cento la riforma si farà, che possa piacere o meno. Verrà imposta da una somma di convenienze. Quasi ineluttabile. Ai piani alti si sono accorti che col meccanismo attuale, detto Rosatellum,..

L’America di Trump ci abbandona
L’Europa deve rifarsi una vita

Non è il simpatizzante del Terzo Reich Charles Lindbergh a essere stato eletto alla Casa Bianca nel novembre 2024 – come nel Complotto contro l’America di Philip Roth – ma Donald Trump. Un immobiliarista senza troppi scrupoli (tra crisi e procedimenti fallimentari/concorsuali per ristrutturare i debiti); star tv con The Apprentice – lo show che lo ha mitizzato come tycoon capace, dopo i precedenti non proprio encomiabili della sua attività imprenditoriale – e personaggio dal narcisismo ostentato e innamorato, oltre che di sé, del rovesciamento di ogni rispetto per i valori normalmente condivisi tra le persone civili. La potenzialità devastatrice di un tale profilo, ampliata da indiscutibili doti comunicative, suscettibili di porre in contatto il messaggio e il suo emittente con le emozioni più profonde di pubblici diversi e per..

Casa Meloni. I fastidiosi scarabocchi di Salvini e La Russa

E sarebbero questi gli alleati di Meloni, gli amici che dovrebbero aiutarla? Si è assemblato un tandem di adorabili straparlanti su Ucraina e legge elettorale. Sono Matteo Salvini e Ignazio La Russa. Non vogliono far cadere il governo ma riempire i giornali, usare la provocazione come petardo di Natale. Ecco cosa dice La Russa, in visita alla Camera, sulla legge elettorale: “Sui tempi di approvazione della legge, il Capo dello stato non può intervenire. È una prerogativa del Parlamento, semmai può intervenire sulla costituzionalità delle norme contenute nella legge”. L’altro è Salvini. Quando minaccia di non votare il decreto Ucraina, sulle armi, lo fa soltanto per distrarre. In Cdm è stato approvato il ddl delega sull’edilizia, il ddl di Salvini, ma Salvini è in realtà scontento. È “irritato”, “offeso” con..

Ponte, Bruxelles a Salvini:
necessaria la gara d’appalto

“L’orientamento di Bruxelles non è cambiato e c'è totale interesse e determinazione affinché l'opera possa partire quanto prima”. Matteo Salvini riparte per Roma soddisfatto del suo incontro a Bruxelles con il commissario europeo ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas, da sempre sostenitore della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il vicepremier leghista approfitta del Consiglio europeo Trasporti per un colloquio a margine con l’esponente della squadra di Ursula von der Leyen. La missione è guadagnare una spinta europea al progetto, impantanato nelle polemiche e negli stop della magistratura. L’ultima, la sentenza della Corte dei Conti che contesta violazioni delle norme europee in fatto di ambiente e di concorrenza. Secondo quanto apprende Huffpost, il nodo sta proprio in questo secondo capitolo: la mancanza di una gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori. Continua..

In Forza Italia s’avanza Occhiuto,
il liberale che piace ai Berlusconi

“Qui in Calabria ho la Lega con me e faccio il liberale lo stesso”. Gongolava così, a inizio novembre, Roberto Occhiuto. Incassata la vittoria “sacrosanta e liberale” sui taxi, quindi contro i lacciuoli su Ncc stretti da Matteo Salvini, esultava sventolando quello che pareva già un manifesto. Del governatore calabrese si parla tanto in Parlamento. E non più sottovoce. Il forzista, rieletto dopo un azzardo tutto politico, non smania. Convegni, iniziative regionali, incontri milanesi e amici romani lavorano per lui. La notizia sta dividendo la sonnacchiosa Forza Italia. I pretoriani di Antonio Tajani si affrettano a smentire. “Panna montata”. Simbolo di un certo nervosismo, chiosa l’ala ai margini dell’attuale classe dirigente azzurra. Perché i messaggini stanno arrivando “a valanga”. Prima, il ricevimento a casa Berlusconi, rivelato da AdnKronos: un mese..

Dall’anatema all’abbraccio: la questione morale di Schifani

Quella respinta dall’Assemblea regionale, al termine di un breve, modesto dibattito, è stata solo formalmente una mozione di sfiducia. Chi l’ha presentata, già con poca convinzione, come un atto dovuto per segnalare una presenza esile e ininfluente, ne conosceva l’esito, consapevole perfino di pervenire ad un risultato opposto a quello sperato. Anziché svelare le pesanti contraddizioni della maggioranza, rese ancora più stridenti dalle vicende giudiziarie che hanno riguardato Cuffaro e hanno portato alla cacciata dei suoi dal governo, l’iniziativa dell’opposizione ha consentito a Schifani di nascondere temporaneamente la polvere sotto il tappeto e di ostentare l’unanime consenso dei partiti che lo sostengono. Tutti per uno, uno per tutti. Non è costato nulla, non erano in ballo questioni di potere né si dovevano distribuire dei fondi. Il voto, del resto, era..

Atreju come Sanremo, un inno
al governo di Giorgia Meloni

Simboli del Natale e volti rassicuranti. Di quelli che fanno parte del quotidiano degli italiani. È un Atreju nazional popolare quello che comincerà il 6 dicembre per finire il 14. È “l’edizione più lunga di sempre”, tiene a ricordare il responsabile del programma di Fratelli d’Italia, nel corso della presentazione della festa del partito di Giorgia Meloni. La terza da quando è al governo. Quella nella quale si esalta la "stabilità". Dell'esecutivo e, sostengono dal board dei meloniani, del Paese. Dopo il Circo Massimo, la kermesse torna nei giardini di Castel Sant’Angelo. Tra una pista di pattinaggio, i presepi artigianali, le mostre a tema e il vin brulé, a rimarcare un clima rassicurante e natalizio ecco affacciarsi alla festa non i più puri tra i sovranisti, ma volti arcinoti della..

Che ne è di Bologna. Cronaca di un degrado intellettuale

Ma che gli è preso al demone divino di una città come Bologna? Quale altro morbo ha combattuto e vinto la sua spensieratezza e anche la sua drammatica, spettacolare allegria, la sua pastosità, la sua bellezza piazzaiola e cattedrale, le sue glorie municipali, la sua resistenza al vecchio vizio dell’italiano che da Milano infallibilmente marcia su Roma e da Firenze pretende di imporre il dominio universale del Rinascimento, che fine ha fatto la sua civiltà filologica, la pastosa eccentricità della vita civile nel grande studentato, la severa gustosità dei suoi portici e ristoranti? In un giro di tempo brevissimo Bologna ha monumentalizzato, celebrato, emeritato con le chiavi della città il nullismo antisionista di una chiacchierona di serie B e poi ha vietato un corso di Filosofia per gli allievi in..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED