Fischiata alla festa del Fatto
A Schlein preferiscono Putin

​Non sorvolerei sui fischi a Elly Schlein alla festa del Fatto quotidiano, il giornale di riferimento del Movimento 5 stelle (o viceversa), quando ha osato dire che la Russia ha invaso l’Ucraina e che Donald Trump ha reso più forte Vladimir Putin. Per salvare la sua missione unitaria, la povera Schlein si è affrettata a spostare il discorso su Gaza. Lì, infatti, c’è convergenza con il popolo 5S, per nulla disturbato dallo strabismo che lo porta a difendere in un caso il debole (i palestinesi) e nell’altro il forte (i russi), perché gli basta, per salvarsi l’anima, raccontarsi (farsi raccontare) che il vero colpevole dell’invasione dell’Ucraina è il forte occidente, la Nato ecc., giustificando così l’operazione militare speciale di Putin, come si giustificherebbe un marito che ha ammazzato la moglie..

Caso Calenda. Da Schifani un altro colpo d’ira e di teatro

Un altro colpo d’ira, un altro colpo di teatro. Ci faremo il callo. E sì, perché le sortite di Renato Schifani seguono ormai una sorta di copione. Ricordate come reagì alla nomina della leghista Annalisa Tardino al vertice dell’Autorità Portuale? Rientrò velocemente dalle vacanze, convocò d’urgenza avvocatoni e ufficio legale, tuonò contro il ministro Matteo Salvini che aveva scelto per quell’importante incarico un’ex parlamentare europea priva di competenze tecniche e chiese al Tar l’immediata destituzione dell’usurpatrice. Ma dopo 25 giorni al “sacro furore” subentrò la mansuetudine; e quella che era sembrata una dichiarazione di una guerra senza quartiere si trasformò in poco più di due settimane in un elogio smodato e sperticato al ministro delle Infrastrutture. Ieri lo schema si è ripetuto a San Benedetto del Tronto, in provincia di..

“Ho pianto per Charlie Kirk”
Salvini dice che lo imiterà

Matteo Salvini è scosso dall'assassinio di Charlie Kirk, il giovane influencer Maga ucciso durante un incontro pubblico nello Utah, "ho pianto" dice in un'intervista a Marco Cremonesi per il Corriere della Sera, in cui afferma che "quello che sta accadendo mi ha colpito come mai mi era accaduto. Mai, da trent'anni a oggi. C'è un prima e un dopo". Salvini si dice sconvolto dalle reazioni, perché "il fiume di rabbia e cattiveria non si è più nascosto. Non voglio dire che sia tutta la sinistra, ovunque ci possono essere persone poco equilibrate. Ma è la prima volta che si tocca con mano un odio e una soddisfazione per la morte di un giovane padre da anni bui. Questo può essere un episodio che cambia la storia". Continua su Huffington Post

Primarie M5S. Conte sfida settantasette ubbidienti rivali

Non c’è bis senza tris, Conte che fu uno e due al governo si ritrova scaduto alla guida del M5s ed è pronto alla disfida. Ben 77 autocandidature contro di lui. Manco Totò contro Maciste. Il partito che voleva rivoluzionare la politica ha lasciato scivolare l’evento come una scadenza condominiale. Senza fanfare, senza allarmi, quasi fosse una bolletta dell’Enel. Eppure da qui, adesso, prende forse il via la liturgia più surreale della politica italiana: le primarie pentastellate online per eleggere il “nuovo” presidente. Non una sfida a due, non un ballottaggio serrato, ma una kermesse – appunto – con settantasette autocandidati. Abbastanza per riempire due torpedoni diretti a Mirabilandia. I termini per presentare le candidature si sono chiusi mercoledì alle 22 come comunicato dal Movimento sul proprio sito. Adesso scatterà..

Il padre consegna alla polizia
l’assassimo di Charlie Kirk

Tyler Robinson è il presunto assassino di Charlie Kirk. Il 22enne, residente nello Utah, è stato arrestato alle 22 di giovedì, ora locale, e ha confessato all'Fbi di aver ucciso l'attivista conservatore. "Buongiorno signore e signori, l'abbiamo preso" ha annunciato il governatore dello Utah, Spencer Cox, aprendo la conferenza stampa. "Un familiare di Tyler Robinson ha contattato un amico di famiglia che a sua volta ha avvisato l'ufficio dello sceriffo della contea di Washington, fornendo informazioni sul fatto che Robinson avesse confessato o lasciato intendere di aver commesso l'atto", ha spiegato il governatore. Continua su Huffington Post

La Rai e Claudia Mori tengono Celentano sul ballatoio

Il monumento e la sua signora moglie sul pianerottolo. Celentano & Mori, già coppia più bella del mondo. Sembra l’assurdo di Eugene Ionesco, invece è la solita Rai – il famoso potere al pop cui nessuno, né a destra e nemmanco a sinistra può sottrarsi. Il fatto è che Claudia Mori, moglie e manager di Adriano Celentano, non ha ricevuto risposta dalla Rai su un progetto televisivo presentato mesi fa. E allora ieri ha deciso di fare da sola: ha pubblicato una lettera aperta sui social del marito indirizzata all’amministratore delegato Giampaolo Rossi. Ha ricordato ai vertici della Rai che agli incontri era presente anche Gianmarco Mazzi, che è amico di Celentano e sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, e poi ha posto una domanda secca: “La Rai è interessata..

Putin sconfina in Polonia
L’allarme di Mattarella

Il 2025 come il 1914, quando nessuno voleva la guerra ma alla guerra si arrivò. A lanciare l’allarme, commentando lo sconfinamento dei droni russi in Polonia, è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Ci muoviamo su un crinale dal quale, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollabile", ha ammonito da Lubiana, dove si trova per una visita ufficiale di due giorni. Continua su Huffington Post

Nero Armani. Così dolore e necrologi sono diventati creativi

Intanto, che differenza con le camere ardenti romane. La dipartita di Giorgio Armani (come un po’ tutte le dipartite celebri) spiega molto di una società e di un paese. Dunque a Milano i dipendenti tutti in scuro con le scarpe bianche, e i fiori solo bianchi (“non esistono più fiori bianchi in tutta la città”, registra un articolo accorato). Le lanterne molto Armani Casa. La musica di Ludovico Einaudi. La luce giusta. Perfino le transenne giuste, rivestite di nero (non avevamo mai visto delle transenne eleganti). Che differenza con Roma, tutti accaldati, coi fiori spampanati, di tutti i colori tranne bianchi, viene in mente la camera ardente di Raffaella Carrà al Campidoglio, ma in generale, braghe corte, camicette, trucchi frananti, sudore (esiste qualcosa meno Armani del sudore? In un altro articolo..

Brutta crisi. La Francia
data in pasto alla piazza

La lama della ghigliottina è fragorosamente caduta sul collo di François Bayrou, ma non è detto che abbia terminato il suo compito ferale. Altre teste sono in bilico, a cominciare da quella di Emmanuel Macron. Con il voto dell’Assemblea Nazionale (364 no, 194 sì) che ha abbattuto il governo del più anomalo dei politici francesi, il portavoce di un “centrismo” immaginario nel parlamento dove anche i moderati sono estremisti, si è aperta una nuova stagione del terrore. Continua su Huffington Post

Una Regione fondata sul voto di scambio (clientelare)

Se la sfida sarà quella tra clientele, il centrodestra in Sicilia continuerà a vincere a mani basse. Non perché governi bene, anzi, da anni governa malissimo, ma perché si regge su una rete fitta di notabilati locali, di pacchetti di voti blindati e di un’affluenza che rasenta il minimo storico. In un contesto in cui la stragrande maggioranza dei cittadini sceglie di non votare, il peso dei “clientes” diventa decisivo. Alle europee è emerso plasticamente. In questo schema, non conta la qualità del governo: conta la promessa mantenuta al singolo, la raccomandazione, il favore concesso. È un voto di scambio che prescinde dai risultati e resiste ad ogni alternanza. L’idea di politica dei notabili non è la politica, ma la sua negazione: è gestione di potere, occupazione di spazi, controllo..

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