Ma il monito del vescovo è anche per noi dell’opposizione

C’è una frase, tra le molte pronunciate dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, che dovrebbe togliere il sonno a chi oggi ha responsabilità politiche: “La politica che si distacca dalla gente, dalla vita, diventa antipolitica, preda la città, la disperde”. Non è retorica, non è omelia. È una diagnosi. E riguarda tutti noi. Lorefice ha parlato con franchezza, e chi parla con franchezza va ascoltato sempre. Non si è limitato a elencare i guasti di questa terra, la disperazione dei giovani, l’assenza di futuro, la rassegnazione che diventa convenienza, la connivenza che diventa sistema. Ha denunciato un clima nel quale “proliferano le complicità che continuano a distruggere la nostra isola”. È un atto d’amore, non un atto d’accusa. E proprio per questo pesa di più. Il silenzio del potere è una..

Conte, un pretendente senza voti
ma con tanta spregiudicatezza

Sì è scritto che Giuseppe Conte “ha fatto da sponda” a Giorgia Meloni contro la socia e alleata del centrosinistra, Elly Schlein. L’occasione era l’ormai famoso invito rivolto alla segretaria del Pd per la festa di Fratelli d’Italia, Atreju. Un lungo tira e molla: vado solo se faccio un dibattito one-to-one con la premier. Allora ci deve essere anche Conte, perché non sappiamo chi sia il capo del centrosinistra mentre sappiamo benissimo chi è al vertice del centrodestra. Allora se volete Conte, ci deve essere anche Salvini e facciamo una discussione tra coalizioni (e in quel caso dove mettiamo Fratoianni e Bonelli? E Tajani? E Lupi?). E comunque Conte è pronto, “io sono disponibile”. Per farla breve e senza tornare su riflessioni già fatte (ottimo De Angelis sulla Stampa), la..

Un vescovo nel deserto, questa politica è muta e sorda

Di altrettanto duro e determinato come il recente intervento dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, c’è l’indifferenza dei suoi interlocutori. C’è l’assordante silenzio di chi guida la città di Palermo e la Regione, l’atonia, l’indifferenza, l’assenza perfino di un formale riscontro. Nessuno di loro – in passato succedeva magari con qualche tratto di ipocrisia – ha dato segno di aver sentito le parole del presule, che dopo dieci anni di permanenza alla guida dell’Arcidiocesi ha richiamato con forza, perfino con veemenza, sicuramente in modo sapienziale “i lupi rapaci” che governano in un clima nel quale “proliferano le connivenze che continuano a distruggere la nostra Isola”. Nell’ultimo suo libro, Nel segno della speranza, Lorefice ha raccolto l’esperienza maturata a Palermo e in modo profetico, con una forza analoga a quella che fu..

Ucraina, Putin alza la posta
La pace sempre più difficile

I russi potranno tornare a gareggiare nel Judo con tanto di inno e bandiera. La Federazione mondiale di Judo (Ijf) - di cui Vladimir Putin è stato presidente onorario, poi espulso in seguito alla guerra - è la prima a porre fine al bando internazionale per lo sport. Da Bishkek, in Kirghizistan, il presidente russo non commenta quello che potrebbe essere un primo passo verso l'avvicinamento della Federazione russa alle Olimpiadi di Los Angeles, una delle tante questioni di cui sta discutendo con gli Usa. Se la parola Judo significa "via della cedevolezza", capacità di sfruttare la forza dell'avversario a proprio vantaggio, Putin si appoggia della forza degli Stati Uniti per fissare un prezzo altissimo per mettersi a sedere e dialogare anche con l'Ucraina per la fine della guerra. La..

Meloni teme la palude di un Salvini già fuori controllo

Voi vi fidereste di Salvini? Meloni non si fida e ha le prove. Schlein la sfida: “Pronta a confrontarmi con lei ad Atreju”. Meloni si protegge. Ha chiesto di calendarizzare il premierato a gennaio e vuole modificare la legge elettorale per evitare la “palude”. Si dice in FdI: “Con la Lega tutto è inverosimile ma nulla è impossibile. Anche un altro governo Draghi”. Salvini prima ha sabotato l’accordo Meloni-Schlein (sul libero consenso) poi ha spiegato che il testo è scritto male. Sapete chi ha seguito il testo? Il sottosegretario alla Giustizia, il leghista Ostellari. Meloni comincia a temere il pareggio elettorale e con il pareggio Salvini può “tradire”. È vero che per la destra adesso la legge sul consenso è scritta male, una “boldrinata”, ma è il testo che ha..

I bambini tolti alle famiglie
Nordio vuole i dati dell’Italia

“Dopo anni di bombardamento mediatico contro la società dei consumi, quando una famiglia decide di vivere secondo i criteri di Rousseau si prendono misure estreme”. Parola di Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia risponde così a un’interrogazione della Lega sul caso della famiglia del bosco. La famiglia che ha scelto di vivere senza acqua corrente, senza bagno in casa e non mandando i figli a scuola. Il provvedimento di cui parla Nordio è quello dell'allontanamento dei figli - una bimba di otto anni e due gemelli di sei - dalla casa. “Ho chiesto copia degli atti, se emergeranno profili di illegittimità, eserciterò l’azione disciplinare". Ciò che Nordio non dice è che proprio in queste ore è arrivata una nota del ministero a tutte le procure dei minori d’Italia. Si chiede,..

Altro che Schifani-bis

Salvini smorza gli entusiasmi del governatore e accende il duello con Forza Italia. "Consigli non richiesti"

Il proporzionale è la legge
che Meloni vuole per rivincere

“Ma quale rosicata, è nell’interesse della nazione”. Nella sala macchine di via della Scrofa i meloniani fanno quadrato attorno alla nuova legge elettorale. A svelare i progressi ci ha pensato Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia. Tastati i risultati dell’ultima tornata di regionali, scontati certo, ma positivi più per il centrosinistra, il colonnello della premier ha spostato l’attenzione: “Se si votasse oggi non ci sarebbe la stessa stabilità che abbiamo ora. È una riflessione che facciamo anche sulla legge elettorale”. Una proposta è in cantiere: piace il sistema proporzionale con un premio di maggioranza, ma Lega e Forza Italia non sono convinti dell’indicazione del premier nella scheda. Ragionamenti che diventano un “blitz” per l’opposizione, che piuttosto si trincera dietro il mai amato Rosatellum. Continua su Huffington Post

Voto Pd. Elly salvata dai cacicchi che voleva abbattere

Per vincere deve farsi portare da quelli che vuole perdere. Ed è così che Ella, cioè Elly, vince con i cacicchi ma è clamorosamente sconfitta quando presenta i suoi giovani. Il che non è un ossimoro, è una linea politica. Schlein, con piglio rinnovatore, aveva promesso tre anni fa di “azzerare capibastone e cacicchi vari”; di liquidare le rendite di posizione. E poi, qualche settimana fa, ha detto: “Giovani, invadeteci!”. Così, dopo la ventitreenne Mia Diop, ha presentato alle regionali in Veneto la ventisettenne padovana Virginia Libero, sua pupilla, segretaria dei giovani democratici, punta di lancia del nuovo corso, pro Pal, radicale, in felpa e in Adidas. Solo che ieri Virginia Libero, nome da romanzo resistenziale, destino da scrutinio periferico, non è stata eletta in Veneto. Non è entrata in..

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