Noi e lo Zen. Le parate non servono, bisogna ricostruire

Tutto ciò che contribuisce a tutelare la sicurezza dei cittadini di Palermo è utile, purché non si riduca solo a un esercizio di repressione. Le misure di controllo — zone rosse, DASPO, maggiore presenza delle forze dell’ordine, coordinamento più efficace — possono avere un effetto immediato, ma non bastano a cambiare le condizioni che generano la violenza. I risultati ottenuti dal presidente della Regione e dal sindaco nell’incontro con il ministro dell’Interno potranno rassicurare, per un momento, chi vive nel centro della città. Ma restano soluzioni parziali, che agiscono sulla superficie del problema e rischiano di offrire alla politica un alibi di efficienza, senza incidere sulle cause profonde. Il nodo vero è capire se i provvedimenti annunciati potranno servire anche allo ZEN e agli altri quartieri esclusi, dove la paura..

A chi la ricostruzione di Gaza?
Tajani prenota pale e picconi

Anche Tajani si è ingazato. E’ Tony da campo, e si allarga. Dopo i moderati si “prende” la ricostruzione di Gaza. Informa sul piano di pace Trump, ma ai banchi del governo ci sono solo ministri di Forza Italia. La Lega è assente. Il portavoce di FI, Raffaele Nevi, il Leonardo di “Salvini paraculetto”, suggerisce: “Forse dormono ancora”. L’ex ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola, in Aula, lo definisce “un Tajani Pride”. E’ la 69esima volta che Tajani riferisce alle Camere e la prossima settimana torna a indossare la felpa alla Bertolaso, pronto ad accogliere un altro charter di palestinesi. Si è buttato sulla sanità. Promette ospedali da campo, tende. E’ stato il Foglio a scrivere dei consigli di Marco Minniti a Meloni, e Tajani, il giorno dopo, ha..

Trump e un giorno della vittoria
che la nostra memoria conserverà

La diretta da Israele di ieri, ostaggi liberi e Trump accolto come Ciro il Grande alla Knesset, è stata il più grandioso spettacolo politico immaginabile. Once in a lifetime, come dicono gli inglesi e gli americani. Ore e ore di attesa e di giubilo. Prima la liberazione delle ultime vittime ancora vive del 7 ottobre, i mezzi della Croce Rossa in movimento, gli elicotteri per il trasporto verso gli ospedali, verso le famiglie, le prime fotografie, i sorrisi, gli abbracci tra di loro e con soldati e soldatesse dei giovani rapiti dal concerto interrotto dall’orrore, dal pogrom, quelli che hanno resistito all’ordalia, le cure e il debriefing militare, i sorrisi e gli abbracci con i famigliari, la folla gaudente e piangente nella piazza intitolata agli ostaggi che cantava e ballava. Poi..

Zen. Radiografia di un ghetto utile alla Palermo borghese

Il quartiere San Filippo Neri per tutti conosciuto come ZEN, acronimo di Zona Espansione Nord, è un quartiere di edilizia popolare nato appunto nella parte Nord della città costituita dalla piana dei Colli. L’esigenza nasce nel dopoguerra a causa degli intensi bombardamenti, soprattutto nel centro storico, i cui effetti si vedono ancora oggi dopo 80 anni, in cui gli sfollati raggiungevano le 100.000 persone. Con il solito ritardo indolente, tipicamente palermitano, lo ZEN 1 nasce nel 1966, a più di 20 anni dai bombardamenti, e siccome tutto il progetto ha stentato nella realizzazione le case vennero quasi subito occupate abusivamente, in un contesto di carenze strutturali relativamente alle fogne e ai servizi a rete. A seguire, dopo il terremoto del Belice, sorse lo ZEN 2 con una situazione similare se..

Il flop della Lega in Toscana ha un nome: Vannacci

Il Carroccio supera a stento il 4%, doppiata da Renzi e battuta dalla candidata di Potere al Popolo. E dà la colpa al generale e a Salvini che lo ha scelto: “Chiedete a loro”

Israele. Nel giorno degli ostaggi
Hamas tenta di mercanteggiare

Evyatar David e Guy Gilboa-Dalal sono migliori amici e coetanei. Erano insieme al festival Nova il 7 ottobre 2023, sono stati tra i primi a essere rapiti da Hamas e da allora sono imprigionati nella Striscia di Gaza. Lunedì è il giorno fissato per la loro liberazione, dopo 737 giorni di prigionia. I loro nomi compaiono nella lista dei 20 ostaggi israeliani vivi che devono essere rilasciati da Hamas in base all'accordo raggiunto sulla Fase 1 del piano di pace per Gaza. Hamas è tenuta a rilasciare anche i corpi dei 28 ostaggi che si presumono morti, entro lunedì a mezzogiorno, anche se è già in conto qualche ora di ritardo. Così a mezzanotte la Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv viene aperta al pubblico per una sorta di lunga..

Palermo da salvare dalla violenza e dall’indifferenza

Lo hanno ucciso a pochi metri dal Teatro Massimo, mentre cercava di sedare una rissa. Voleva solo riportare la calma ed è stato colpito a morte da un altro ragazzo, suo coetaneo. Due destini si sono incrociati nello stesso istante, e tutti noi siamo dentro quell’incontro. Non ci sono “noi” e “loro”: ci siamo solo noi, una città che ha smesso di parlarsi. Non è più la violenza della mafia, con le sue gerarchie e i suoi codici. E il presunto assassino che ha confessato, quando richiama Totò Riina, non vuole indicare un’appartenenza ma un modo improprio e balordo di trovare identità e consistenza. Perché la sua e quella che in genere quasi ogni giorno cogliamo è una violenza senza progetto, che nasce dal vuoto. È la voce di chi..

Requiem per Cristina. Ora la resurrezione della sanità

Nel "Libretto Rosso" di Mao Zedong, testo simbolo della Rivoluzione culturale cinese molto citato daimovimenti studenteschi del 1968, si legge una frase divenuta proverbiale: “Ci sono morti che pesano come piume e morti che pesano come macigni.” 
Quella di Maria Cristina Gallo, professoressa di Mazara del Vallo, pesa come un macigno. Pesa per la immensa tragedia personale e familiare, ma anche perché rappresenta con spietata chiarezza l’immagine di una sanità che non è più in grado di as sisters i cittadini. La sua vicenda è lo specchio di un sistema sanitario regionale che si è avvitato su se stesso, dove la disorganizzazione si intreccia con la politica, la scarsità di competenze, la frammentazione amministrativa e l’indifferenza burocratica. E, come talvolta accade, il destino di una sola persona finisce per illuminare..

Perso il Nobel per la Pace
Trump dichiara guerra a Xi

Annunciata senza molto clamore, la Cina ha adottato una misura potenzialmente dirompente nel commercio delle terre rare che rischia di stravolgere le catene di fornitura globali. Segnale che la guerra tariffaria tra Washington e Pechino, a dispetto dei negoziati in corso, è ancora tutta da risolvere, e che le tensioni proseguiranno in un crescendo fino al tanto atteso vertice tra Donald Trump e Xi Jinping all’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) in Corea del Sud previsto a fine mese. Ammesso che ci sia. "Dovevo incontrare Xi a fine mese in Corea, ma non è detto ora ce ne sia ancora il motivo". Stando a quello che dirà sull'ordine esecutivo che hanno appena emesso, sarà costretto a contrastare finanziariamente le loro mosse. "Per ogni elemento che sono stati in grado di monopolizzare", ha..

Gerenza

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