Il difficile viaggio a Washington
Meloni stretta fra Trump e Ursula

Giorgia Meloni studia in vista del doppio round americano: giovedì l’incontro con Donald Trump, preparato in contatto costante coi vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. E venerdì il faccia a faccia col vicepresidente J.D. Vance che riceverà prima da sola e poi in un formato allargato ai suoi vice. A 48 ore dalla prima missione alla Casa Bianca, in raccordo con Ursula von der Leyen, la premier fa il punto sulle “carte” da giocarsi nel colloquio allo studio Ovale. Dal nodo dazi, alle spese militari, ai rapporti con la Cina, fino all’ipotesi di una tassa sui giganti del web, luci e ombre su un colloquio ad alto rischio. Continua su Huffington Post

Visto da vicino. Ritratto di Letta, adolescente di 90 anni

In principio fu orrore puro. Gianni Letta, che fa oggi novant’anni portati da adolescente, beato lui con la sua magnifica famiglia di musicofili e cinefili, era il prototipo del brasseur d’affaires romano, dunque abruzzese di stirpe purissima, che detestava tutto quanto io amavo: il decisionismo, Craxi, la cultura comunista dura e scostante, il socialismo nazionale tricolore che sfidava i resti del comunismo con un gagliardo anticomunismo, la possibilità di mettere i missili a Comiso e salvaguardare il patto con Arafat su Abbas per l’Achille Lauro, la socialdemocrazia pimpante e antidemocristiana, la pazzia di Cossiga, poi la tv scollacciata e spazzatura ossia il muro di Vespa e del salotto Angiolillo e del dottor Agnes, un muro altissimo e invalicabile per me che odiavo la tv del focolare, ci univano forse soltanto..

Trump fa retromarcia
e grazia computer e smartphone

Donald Trump esenta gli smartphone, i semiconduttori e i computer dai dazi reciproci, anche quelli imposti contro la Cina, in quello che è un nuovo passo indietro e forse un primo segnale di allentamento sulle tariffe a Pechino. Di certo è un regalo per Apple e per le Big Tech che lo hanno sostenuto dal suo insediamento, ma anche un tentativo della Casa Bianca di rassicurare i mercati dopo una settimana di passione. Continua su Huffington Post

Province, 12 anni di disastro creato dal compagno Crocetta

Dopo dodici anni, le Province siciliane saranno rette da organi scelti con le elezioni di secondo grado, quelle alle quali partecipano solo gli amministratori comunali e non i cittadini. Sarà un passo avanti rispetto alla gestione commissariale e chiuderà un lungo periodo iniziato all’insegna del “dagli alla politica!”. Le Province vennero abolite nel 2013 in Sicilia e nell’anno successivo nel resto del Paese. A quel tempo, non essendo ancora nota la motosega di Milei, si fece ricorso all’accetta, per abbattere i costi, si disse. L’idea originaria era del Movimento 5stelle che della politica conosce poco, ma sull’antipolitica, a quel tempo in particolare, non lo batteva nessuno. Gli altri partiti, deboli e impauriti, non volendo apparire abbarbicati alle sedie e dissipatori del denaro pubblico, si sono accodati. Iniziò così una delle..

Retromarcia Trump: blocca i dazi
per tutti tranne che per la Cina

Un altro giorno di ordinaria follia sui mercati. Partono i dazi verso tutto il mondo, reciproci e al 10%, scattano le tariffe al 104% verso la Cina. Pechino replica con controdazi all'84%. Si vende, si vende ormai come di consuetudine. Parigi perde il 3,34%, Francoforte il 3%, dopo aver ceduto oltre il 4% durante la seduta, Londra segna una discesa del 2,92%, mentre Milano perde il 2,75%. Si salvano i listini cinesi, che terminano la seduta poco sopra la parità nella speranza di maxi stimoli, parte in verde comunque anche Wall Street. Poi a un certo momento il boom. Colpo di scena. Post di Donald Trump su Truth intorno alle 19.30 ora italiana: dazi reciproci e dazi al 10% sospesi per 90 giorni, mentre le tariffe sulla Cina vengono alzate..

Caro voli. La Pasqua decreta il fallimento della politica

La Regione ha gridato al successo per i 560 biglietti del Sicilia Express andati esauriti in un’ora. Ma evidentemente non s’è fatto, o non s’è potuto fare nulla, per le migliaia di fuorisede che vorrebbero riunirsi alla propria famiglia sotto Pasqua. Quelli che non possono prendere il treno, s’intende. Come segnalato nei giorni scorsi da Assoutenti, infatti, un volo da Catania o da Palermo per Linate può arrivare a costare quanto una traversata oceanica per New York: intorno a 500 euro. Numeri da far gelare il sangue. Eppure la politica si era mossa adottando contromisure e denunciando (presunti) cartelli all’Antitrust: lo scopo era quello di combattere il famoso algoritmo delle compagnie aeree che durante le festività (Natale, Pasqua, Ferragosto) regala lacrime amare. Il piano è miseramente fallito; infatti, come a..

Che ne sarà di Gibellina capitale ora che Pumilia non c’è più

Con il ritiro della Fondazione Orestiadi dalle Fabbriche di Agrigento si chiude un esperimento importante: un tentativo coraggioso di portare cultura e visione in un territorio complesso. Per me è anche il momento di riflettere su quel passaggio breve ma intenso che ha segnato una parentesi significativa del mio percorso. Ma la mia riflessione non vuole essere solo personale: è anche un tentativo di restituire la complessità di una memoria più ampia e sfaccettata dell’intera vicenda. Anch’io sono stata parte della Fondazione, anche se per poco tempo. Per questo il mio ruolo è stato soprattutto quello di osservatrice e testimone. Ho seguito da vicino la vicenda delle Fabbriche, nate come una scintilla dalla cosiddetta “casa madre”, una scintilla in cui avevo creduto profondamente, immaginando potesse divampare in un fuoco capace..

Musk ci ripensa e si schiera
contro i dazi dell’amico Trump

Elon Musk ha condiviso un vecchio video, pubblicato da un altro utente, in cui l'economista e premio Nobel Milton Friedman - teorico del libero mercato - utilizzando l'esempio della matita, spiega le diverse fasi in diverse parti del mondo per creare una matita. "Migliaia di persone hanno collaborato per realizzare questa matita", afferma Friedman, scomparso quasi 20 anni fa, parlando di "magia del sistema dei prezzi" e aggiungendo che "è per questo che il funzionamento del libero mercato è così essenziale". Continua su Huffington Post

Lega. Piantedosi kaput: Salvini litiga con il suo alter ego

L’ombra di Matteo Salvini oppure il suo alter ego. Veniva definito così Matteo Piantedosi nell’autunno 2022, quando il suo nome era stato ufficializzato come futuro ministro dell’Interno. E la Lega ammiccava: "È uno dei nostri". Salvini, in attesa della sentenza del processo Open Arms - nel quale poi è stato assolto “perché il fatto (il sequestro di persona di migranti che non aveva fatto sbarcare) non sussiste” - aveva dovuto rinunciare al suo grande sogno. Quello, per l'appunto, di tornare nel Palazzo nel quale il suo staff (Piantedosi principalmente, che era il suo capo di gabinetto) aveva vergato i due decreti Sicurezza, ai tempi del primo governo Conte. Era contento, l'attuale vicepremier: un suo uomo al Viminale era garanzia della continuazione del suo lavoro. Che le cose non sarebbero andate..

La Lega sfida il governo:
“Salvini torni al Viminale”

La Lega sgomita e lo fa con forza. Il caos generato dall’introduzione dei dazi americani ha messo in difficoltà Giorgia Meloni e allora ecco che il Carroccio cerca di approfittarne per provare a dettare la linea in politica estera e per alzare la voce in politica interna. Un attivismo che sta generando non poche tensioni con entrambi i partner di governo. Se le divergenze con Forza Italia sulla questione Trump-Unione europea è roba nota, da Firenze, dove è in corso il congresso nazionale della Lega, arrivano due grane per Fratelli d’Italia. La prima è la richiesta, improvvisa, della guida del ministero dell’Interno. La seconda è un po’ meno nuova ed è il tentativo di puntare i piedi nella partita per le regionali: la Lega non vuole cedere niente agli alleati...

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