Zelensky e i leader a Washington
Ora Trump vuole negoziare a tre

Il clima è cordiale. Donald Trump è nella parte dell’oste accogliente, nessuno screzio con Volodymyr Zelensky stavolta, tanto meno con i leader europei che il presidente Usa riceve alla Casa Bianca subito dopo. Ci sono Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Giorgia Meloni, Alexander Stubb, oltre a Ursula von der Leyen per l’Ue e Mark Rutte per la Nato. Anche con loro il tycoon mantiene la tradizione delle dichiarazioni alla stampa prima del vertice. L’immagine è quella delle grandi potenze dell’Occidente sedute al tavolo nella massima convivialità, favorita e ricercata minuto per minuto dal padrone di casa che punta a portare tutti allo stesso punto di approdo: sostenere un trilaterale tra lo stesso Trump, Vladimir Putin e Zelensky al più presto. Ma le crepe emergono subito, non appena il tycoon..

“Io lo conoscevo bene”. Le memorie di Rizzo su Baudo

"Senti senti senti... dimmi se questo passaggio non ti sembra Andrew Lloyd Webber...". "Okay, bello è bello 'sto passaggio: ma non esageriamo, è pur sempre Michele Zarrillo". Ecco, Pippo, ti ho invidiato l'entusiasmo che avevi sempre, in ogni cosa che facevi, anche quando mi sei piombato alle spalle quel pomeriggio, durante una delle prove all'Ariston. O quando ti proposi: "La scriviamo ora per ora la tua giornata qui a Sanremo?" E tu mi rispondesti: "Perfetto, buttiamo giù insieme un diario, presentati domattina alle sei e mezza al Des Etrangers. Avverto io il portiere" E io: "Sei pazzo! Sono le due e mezza di notte!". O quell'altra sera di ottobre, al Delle Vittorie, per uno dei "Fantastico" che su Roma Dio la mandava con tuoni, fulmini e saette e in diretta..

Ultimo saluto al grande Baudo
I funerali nella sua Militello

Aperta dalle 10 la camera ardente allestita per Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie di Roma, per un ultimo saluto al grande presentatore tv morto due giorni fa all'età di 89 anni. Rimarrà aperta fino alle 20 di oggi e dalle 9 alle 12 di domani. Mara Venier e Katia Ricciarelli sono state tra le prime ad arrivare, sottobraccio. Tra gli altri hanno già reso omaggio al conduttore Fiorello, Renzo Arbore, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, Eros Ramazzotti, Lino Banfi, Max Giusti, il ministro degli esteri Antonio Tajani, l'avvocato Giorgio Assumma, Gigi Marzullo, e Gloria Guida. Nello studio dove il conduttore ha realizzato i suoi più importanti programmi, il feretro sul fondo di un sipario rosso è circondato da rose rosse; su uno schermo televisivo scorrono immagini della carriera..

I fantasmi stagionati che occupano la politica in Sicilia

Sono stato assente per qualche settimana ma Buttanissima Sicilia ha comunque proseguito nel proprio ruolo di irriverente denuncia in un panorama piatto e algido. A Caltabellotta, il paese dei centenari, quasi una scaramanzia, oltre che il piacere di stare là dove ci sono le radici, sto lavorando intensamente alla bozza di una pubblicazione che racconterà la mia esperienza di organizzatore di cultura. Da qui, da quasi mille metri di altezza, i suoni del mondo arrivano un po’ attutiti. Arrivano certo con tragico fragore quelli della Palestina e dell’Ucraina. Si vede qui vicino, di fronte, quasi con gli occhi veri, non solo con quelli dell’immaginazione, quel mare che ancora in questi giorni, come una tragica fossa comune, accoglie corpi di donne, uomini e bambini, di «scarti» indotti dalla disperazione e portati..

Niente accordo, né cessate il fuoco
Putin non concede nulla a Trump

Chi esce meglio dal vertice è sicuramente Vladimir Putin. Per ora ha evitato un'altra ondata di sanzioni economiche, come quelle che la Casa Bianca ha fatto circolare sui media come ipotesi prima dell'incontro, nei confronti dei colossi energetici russi Lukoil e Rosneft. Ma soprattutto ne esce riabilitato politicamente e diplomaticamente, trattando alla pari con il presidente degli Stati Uniti dal quale ha ricevuto solo attestazioni di stima e di fiducia, e un'accoglienza col tappeto rosso al suo arrivo. Donald Trump porta a casa solo "progressi" che al momento appaiono aleatori, ma nessun accordo, nessuna tregua. E la promessa di un altro incontro, ancora tutto da definire "con Putin, ma lo voglio chiamare Vladimir". Il leader russo lo invita a Mosca: "Vediamo, mi prenderei delle critiche, ma può succedere". Continua su..

Scandali. Da Saguto a Galvagno, gli allegri taxi di Sicilia

Sarà per quel colore, profondo e istituzionale. Appagante, come se si aggiungesse il tassello che manca per l'outfit d'ordinanza. Nessuno vuol pensare che salire a bordo di un auto blu abbia ancora il retrogusto acidulo del “mi dispiace ma io sò io e voi non siete un c...”. E se il fine ultimo, decorticato di ogni ragionamento, si riducesse alla sola comodità di sgattaiolare nel traffico senza pagare dazio? Un salvacondotto per le corsie preferenziali, non come un qualunque e incivile automobilista che zigzaga tra le auto incolonnate. Sarà quel che sarà, ma l'ubriacatura da uso smodato di auto blu, e scorte, può avere effetti collaterali. Ne sa qualcosa Gaetano Galvagno, il meloniano presidente dell'Assemblea regionale siciliana, finito sotto inchiesta a Palermo. Pubblici ministeri e finanzieri lo indagano per un..

Un ferragosto casalingo. Con tre film da non perdere

Nella settimana di Ferragosto escono solo i cafoni. Gli spritz sono più annacquati del solito, la musica troppo alta, nei ristoranti si mangia male: pesce surgelato, bambini che piangono, genitori che litigano, anziani che si lamentano dell’anticiclone. Meglio restare a casa e vedersi un film, che finire in qualche cena costretti a parlare di Ponte sullo Stretto, lettini troppo cari, spiagge vuote, genocidio. Ecco qualche consiglio utile. Mettetevi comodi, ordinate la cena, sbracatevi sul divano, trovate il punto esatto di aria condizionata e affidatevi alla vecchia tv generalista che ci viene incontro con tre film immortali. Non dovrete neanche annaspare nella melassa degli algoritmi, indecisi se iniziare un horror coreano, una miniserie sul mondo dell’hockey su prato o un documentario sulla vita di Don Lurio. Mercoledì sera su Canale 8..

Netanyahu non si ferma
“Perché serve occupare Gaza”

Due conferenze stampa, una nel primo pomeriggio con i media stranieri intitolata “Aprite gli occhi sulle menzogne di Hamas”, un’altra con la stampa nazionale che verso sera, per ribadire un solo concetto: Israele andrà avanti col suo piano per la Striscia di Gaza. Di fronte alle lamentele della comunità internazionale e alle proteste che montano nel paese per chiedergli di fermarsi, Benjamin Netanyahu non indietreggia di un passo, e chiede di non cadere nella trappola dei media. “Contrariamente a quanto si possa pensare, questo è il modo migliore per porre fine alla guerra”, afferma promettendo “tempi brevi”. Un’azione necessaria, dice, perché nella Striscia “ci sono ancora migliaia di terroristi di Hamas”. Continua su Huffington Post

Albanese segretaria! Una nuova icona incanta già il Pd

In principio fu Saviano, dettato dal flatus del momento e imposto come guida morale a una sinistra che, non sapendo più dove andare, decise almeno di andare a presentare il suo libro. Poi venne Papa Francesco, proclamato in un editoriale di Repubblica “l’unico vero leader progressista”, e adottato da un partito che nel dubbio tra la redistribuzione e la ridistribuzione dei ministeri, scelse l’unzione. Ora è il turno di Francesca Albanese. Compagni, ripartiamo da Francesca Albanese! Nominata dall’Onu, adottata da X, beatificata dal Pd che le dona le chiavi di Bari (e del suo cuore). Albanese è la nuova icona: chi non l’adora è connivente. Chi la critica, sionista. Chi la ignora, fascista. La sua esistenza risolve il problema fondamentale della sinistra, ovvero quello di non dover decidere ma di..

Meloni vede complotti
e fa la guerra ai magistrati

"Non ci riusciranno". Lo dice in chiaro, Giorgia Meloni, attaccando la magistratura e anche l'opposizione che la torchiano sul caso Almasri. Ma, nelle ultime ore che la separano dalle vacanze, la premier lo ripete anche con i suoi fedelissimi. La strategia per gestire i nuovi risvolti della faccenda Almasri - dopo la notizia della richiesta di autorizzazione a procedere per i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e per il sottosegretario Alfredo Mantovano e la simultanea archiviazione della premier - è chiara. L'ha delineata Meloni prima di salutare tutti e partire per la Grecia. Gira intorno a un paio di concetti: anticipare, da un punto di vista comunicativo, le mosse dei magistrati. E ribaltare la narrazione a vantaggio del governo. Continua su Huffington Post

Gerenza

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