Dopo l’attacco in Libano, Crosetto
vuole ritirare i soldati italiani
Prima della conferenza stampa convocata in tutta fretta ieri pomeriggio dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, mai si erano sentite accuse tanto esplicite da parte del governo italiano contro Israele. Ma ieri, senza troppi giri di parole, l’attacco di Tsahal avvenuto in mattinata contro alcune postazioni della missione Unifil nel sud del Libano è stato definito dal ministro “un possibile crimine di guerra”. La minaccia all’incolumità del nostro contingente – oltre mille uomini in quella che è considerata il fiore all’occhiello delle missioni all’estero delle Forze armate italiane – diventa ora anche un problema interno al governo, diviso fra chi è pronto a ritirare i militari, come lo stesso Crosetto, e chi invece chiede che restino dove sono. Secondo quanto risulta al Foglio, il ministro avrebbe ventilato l’ipotesi di spostare..