Il truce Matteo, con la Meloni, salvina sempre. E voi?

Le mamme d’Italia, anche quelle che si chiamano Giorgia, quando non ce la fanno più ormai sbottano solo così: “Smettila di salvinare”. Abbiamo anche controllato le loro chat e non dicono più di un bambino, “birichino”. Piuttosto gli dicono “Salvini”, che è diventato sinonimo di monelleria irritante. Perfino verbo: io salvino, tu salvini, egli salvina. Così la sera il nonno raduna attorno al focolare i suoi piccoli salvinini e racconta loro delle favole educative: “Avete visto, da giovane, che pezzo di salvini ero anche io...”. E intanto la nonna, la vecchia salvina, sta a sferruzzare silenziosa e fedele. Poi si sentono i lenti rintocchi dell’antica campana del Duomo, detta “la salvinona”, mentre corre voce, negli ambienti meglio informati del governo, che sia imminente una nuova salvinata. D’altra parte, l’eroe eponimo,..

Dall’Italia nuovi missili a Kiev
Meloni l’annuncia insieme a Biden

C'è anche l'Italia tra i cinque Paesi che hanno comunicato oggi l'imminente consegna all'Ucraina di nuove batterie per la difesa antiaerea, sempre più preziose per reagire ai crescenti raid russi. L'annuncio è arrivato in occasione di un evento per celebrare i 75 anni della Nato a Washington, dove oggi è iniziato il vertice dell'alleanza che proprio in questa città fu fondata con i trattati del 1949. "Oggi annuncio una donazione storica di sistemi di difesa aerea per l'Ucraina", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, "Usa, Germania, Paesi Bassi, Romania e Italia consegneranno all'Ucraina cinque sistemi strategici aggiuntivi per la difesa aerea nei prossimi mesi". Con il sostegno della Nato, ha ribadito Biden, "l'Ucraina può fermare Putin e lo fermerà". E, se Kiev cadesse, il Cremlino non si..

Bendicò, il cirneco e altri cani: un’apoteosi letteraria

Il più curioso paragone lo azzardò Gesualdo Bufalino nella penultima pagina dell’agrodolce zibaldone Il malpensante: “Tutto sommato le professioni più nobili, medico, prete, filosofo, poliziotto, non fanno che proporsi gli stessi scopi d’un cane cernieco in un bosco: stanare la selvaggina”. Non molti, al di qua dello Stretto, avranno capito di primo acchito a chi si riferisse lo scrittore, anche perché la grafia di quel nome, trasposta dal dialetto alla pagina, è stata spesso mutevole. Il cirneco dell’Etna è la più antica razza canina italiana e se lo hai visto una volta non lo confondi più: corpo slanciato simile al levriero, coda robusta e mobile come un frustino, orecchie dritte e aguzze sensibili ai fruscii, muso triangolare dal finissimo olfatto e manto fulvo. Oppure, per dirla più poeticamente con le..

Francia: respinto lo tsunami nero,
Macron si ritrova quello rosso

Tutti aspettavano Marine Le Pen e invece vince Jean-Luc Mélenchon, vecchio tribuno trotzkista-socialista adesso Insoumis (non sottomesso, ribelle) che porta alla vittoria la formazione del Nouveau Front Populaire composta dai suoi agguerritissimi parlamentari con socialisti, comunisti, verdi, radicali di diverse gauche. Il partito del presidente Emmanuel Macron è sconfitto e per lui è uno smacco cocente, come se avesse vinto il Rassemblement lepenista, ma di segno opposto, imprevisto e inatteso. Il destino di questo giovane presidente salito all’Eliseo con l’impegno di realizzare una politica riformista e di mettere fuori gioco gli opposti estremismi. Il “barrage”, il cordone sanitario contro l’estrema destra che da tempo si dava morto e sepolto sotto l’incalzare dei risultati elettorali del Rassemblement, è risorto. E certo il merito principale va a Mélenchon, questo vecchio giacobino che..

Gb, il trionfo dei laburisti
Keir Starmer primo ministro

"Ce l'abbiamo fatta! Il cambiamento inizia ora. Il partito laburista è cambiato, è pronto a servire il nostro paese, pronto a riportare la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori. Il mandato comporta grandi responsabilità. Dobbiamo riportare la politica al servizio del pubblico. Questa è la grande prova della politica in quest'epoca: la lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca. Prima il Paese, poi il partito è un principio guida". Lo ha detto - come riporta il Guardian - il leader laburista Keir Starmer nel discorso per commentare l'esito del voto in Gran Bretagna. "E' stata una notte difficile per i conservatori. Ringrazio gli elettori per il sostegno, non vedo l'ora di continuare a servirli. Il partito laburista ha vinto, ho chiamato Keir Starmer per congratularmi..

A Mattarella manca il grande scatto sulla malagiustizia

La sincerità ha un fascino che è pericoloso compromettere con accorgimenti di altra natura. E allora se il presidente della Repubblica è ostile al premierato, come sostengono gli esegeti, gli interpreti, gli àuguri e gli aruspici, in definitiva i quirinalisti, perché non dirlo con chiarezza? Magari sarebbe utile. Potrebbe dare qualche consiglio. Persino migliorarla, la riforma. Al contrario, come esiste un linguaggio dei fiori esiste anche un linguaggio dei presidenti della Repubblica. E Sergio Mattarella non fa eccezione. Egli fa al modo dei democristiani, pardon, al modo di Eraclito l’oscuro: “Un fermo ‘no’ a un’autorità senza limite, potenzialmente prevaricatrice”. Non dice, ma accenna, esterna senza picconate, allude a tutto utilizzando il niente, offrendo così una sponda ai soliti noti che sono già scesi in campo con un arsenale di proverbi..

Mattarella avverte la Meloni:
non c’è autorità senza limiti

“La democrazia non è mai conquistata per sempre”. È un intervento tutto dedicato ai valori democratici quello fatto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di apertura della cinquantesima edizione della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, a Trieste. Il capo dello Stato si ferma su quanto sia importante conservarla, coltivarla, difenderla. Lo fa, davanti a una platea attenta, in un contesto mondiale in cui tanti cambiamenti sono avvenuti con le elezioni europee e altrettanti - come le elezioni negli Stati Uniti - ne avverranno nel prossimo futuro. Continua su Huffington Post

Salvini tragico con taxi e Ncc. Arridateci Toninelli

Quando si è trattato di assegnare un titolare al ministero dei Trasporti pare che un solo nome sia venuto alle labbra di ciascuno: Matteo Salvini. Prima di tutto perché il predecessore più rinomato, cioè Danilo Toninelli, avrebbe ottenuto così la realizzazione di un suo sogno che gli esperti giudicavano impossibile: essere rimpianto. E poi perché il segretario leghista Salvini è il solo, in Italia, fermamente convinto che Italo (treno) sia il nome di un sigaro e che Ita (Airways) sia un participio passato. A proposito di Ita, che non se n’è ita ma da ieri si è fusa con Lufthansa, la previsione è che questo capolavoro di Giancarlo Giorgetti (uno che con Salvini ha evidentemente in comune soltanto l’essere nato in Lombardia) garantirà un aumento del traffico aereo, dei passeggeri..

La parabola di Natoli. L’ex giudice antimafia ora è indagato

L'ex pm del pool antimafia di Palermo Gioacchino Natoli è indagato dalla Procura di Caltanissetta per i reati di favoreggiamento alla mafia e calunnia e ha ricevuto un invito a comparire per essere interrogato. La vicenda riguarda un filone dell'inchiesta mafia-appalti, svolta nel capoluogo siciliano agli inizi degli anni '90; secondo alcuni il vero movente della strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino. A Natoli i Pm contestano di aver insabbiato l'indagine avviata dalla procura di Massa Carrara e confluita nel procedimento mafia-appalti per favorire esponenti mafiosi come l'imprenditore palermitano Antonino Bonura. Natoli avrebbe agito in concorso con l’ex procuratore di Palermo Pietro Giammanco, nel frattempo deceduto, e con l’allora capitano della Guardia di Finanza Stefano Screpanti. Nell’invito a comparire Giammanco viene definito dai pm nisseni l’«istigatore». Secondo l’accusa l’ex..

Meloni intima ai suoi di lasciare
la ridotta fascista. Per sempre

Ci sono voluti ben otto giorni, per vedere ciò che, a occhio nudo, era già abbastanza evidente. E cioè che quella marmaglia fascistoide, squadernata dai video di Fanpage avrebbe avuto un effetto dannoso (immediato e potenziale) in termini di sputtanamento per Giorgia Meloni, e dunque qualcosa andava fatto e detto. Insomma, Borgo Egnazia e “heil Hitler”, sia pur per folklore, non stanno assieme. E nemmeno, per intenderci, Ursula bis e Raffaele Fitto commissario. E magari, la nostra premier deve aver capito, sempre dopo qualche giorno, anche un’altra cosa: per il ruolo che ricopre, queste cose, purtroppo, non si circoscrivono nei confini di Colle Oppio, ma riguardano la famosa Nazione cui tanto si parla. E quelle immagini erano buone, prima o poi, per aggiornare la famosa foto dello Spiegel, togliendo spaghetti..

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